Formazione, una ‘macchina’ pensata per non funzionare. E per consentire ai pochi di…

Procedure amministrative appesantite. Di fatto, un 2012 senza formazione professionale. E, paradossalmente, maggiore esborso di denaro pubblico in termini di maggiori somme investite. Si è passati da 250 milioni di euro a 287 circa (Avviso 20/2011). Maggiore somme spese nel settore se aggiungiamo la quota di Cassa integrazione guadagni in deroga. Disservizio in ogni dove per via di un anno di stallo. Disservizio in alcune province come Caltanissetta, stranamente rimasta fuori dalle attività formative per il prossimo triennio. Spese da non rendicontare che non significano affatto qualificazione e trasparenza nella gestione del denaro.

Questo, in sintesi, è il quadro desolante della formazione professionale siciliana frutto della ‘riforma epocale’ di Raffaele Lombardo, Mario Centorrino e Ludovico Albert. Dei tre, solo il secondo ci ha ‘lasciato’ (per beghe legate ai rapporti con il Pd).Mentre il presidente della Regione è ancora al Governo, benché dimissionario, ed è ancora al suo posto Albert, rimesso in sella dal Governo nazionale.

Un anno a vuoto. Con danni incalcolabili. Oltre ai disastri già accennati c’è anche l’elusione delle leggi regionali (la 24 del 6 marzo 1976 e la 25 del 1^ settembre 1993) ed i licenziamenti facili per via della trasformazione, sic et simplicier, delle associazioni senza finalita’ di lucro in societa’ di capitali. Altro che ‘riforma epocale! Di fatto, siamo davanti a un Governo regionale che ha fallito nel settore della formazione professionale. Ha fallito miseramente. Danni incalcolabili prodotti e reiterati in tutte le composizioni partitiche e tecniche succedutesi un 4 anni di mal governo.

Tra le assurdità tutte siculo-piemontesi ve n’è una che le batte tutte. Succede, ad esempio, che viene chiamato alla corte dell’autonomista “per caso e non per scelta”, Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana dimissionario, un grande esperto di programmazione e gestione dei fondi comunitari e con riconosciute competenze sull’utilizzo del Fondo sociale europeo (Fse).

Si tratta di Ludovico Albert, pidiessino convinto e stimato da Fassino, D’Alema e Bersani e un po’ meno, pare, da Matteo Renzi, che costruisce, in poco tempo, una macchina perfetta ma infernale. Salvo poi non spiegare agli attori del sistema che per schiodare i soldi occorre attendere mesi e mesi. Una sorte di processione del santo patrono. Con la “riforma epocale” si era sgombrato il campo finalmente dall’annoso problema delle copertura finanziaria e dei pagamenti verso gli Enti ed i lavoratori.

Una campagna di presentazione dell’Avviso 20/2001 attuata “in pompa magna” da Lombardo, Albert, Centorrino e le parti sociali, con sciolinio di rassicurazioni e splendenti sorrisi devoluti al “popolo dei sudditi”. Quel popolo della formazione professionale che, stanco dei ritardi del bilancio regionale (si finanziava così prima la formazione professionale), aveva ritenuto, foraggiato anche dai sindacati, che lo spostamento dei finanziamenti verso il Fse avrebbe risolto ogni cosa. Ed invece? Cos’è accaduto alla prova dei fatti?

La follia più totale. Un sistema contorto e spudoratamente complicato che ha spiccicato nella faccia dei riformisti (coloro che hanno investito sull’Avviso 20/2011) il dramma di una modalità di pagamento aberrante. L’esecutore del “gesto folle” (la costruzione di un modello riformatore deformato e malfunzionante) è Ludovico Albert. Ma ricordiamoci che lo stesso ha agito su preciso input della giunta regionale e l’assenso, espresso in tavolo di concertazione, dalle associazione degli Enti formativi (Forma Sicilia e Cenfop Sicilia) e dai sindacati.

Un preciso disegno politico-istituzionale quello fortemente voluto da Lombardo e condiviso collegialmente con la giunta. Ma quale giunta? Quella formata proprio in quel momento, teniamo a precisare. Visto che sono passati 36 assessori in 4 anni di di governo (o quasi) della Regione, tra trasformismo e ribaltone dal sapore pentapartitico da Prima Repubblica.

Il dirigente generale del dipartimento Istruzione e ForConfindustria Sicilia, Accursio Gallo, patto di stabilità, mazione professionale, per capirci, chiamato a suon di quattrini per rinnovare e semplificare il sistema formativo siciliano, sull’argomento ci ha deliziato, lo scorso 25 settembre, di qualche “lettera di saggezza”. Dichiarazione raccolta dal giornale online www.blogsicilia.it. Albert dice la sua sul momento no nell’elargizione della prima trance di pagamenti in favore degli Enti formativi a valere sull’Avviso 20/2011. “In questo momento – spiega Albert – sto attendendo da parte della giunta delle direttive sia sul patto di stabilità sia su quali pagamenti sono considerati prioritari. Se questo non mi viene detto io non posso pagare nessuno”.

Parole che tuonano come ingannevoli, secondo taluni operatori del settore, delusi dalle promesse piemontesi. Parole che fanno riflettere e che gettano ulteriore incertezza e scoramento in un quadro che nel suo complesso è già degenerato. Ma va bene così. In pratica, proviamo a ridisegnare lo scenario.

Se Lombardo non attribuisce priorità alla spesa in formazione professionale non si spende nel e per il settore. Se Lombardo non assegna un congruo stanziamento per ripianare il ‘buco’ che ha fatto sforare il “patto di stabilita” non si spende. Ma allora cos’è cambiato? Ma non è stato lo stesso Lombardo, appena 15 giorni fa, scontrandosi con gli ‘amici’ di Confindustria Sicilia, a sbloccare i fondi per forestali e formazione professionale, congelando i pagamenti dei fornitori?

Pazzesco, per coerenza di certo Lombardo continua a distinguersi. Quali vantaggi ha ottenuto il sistema formativo da tutto ciò? Quali semplificazioni? Non ne ha azzeccata una Albert, ma come si fa! Tutti i fiduciosi, gli interessati alla”riforma epocale” del trio delle meraviglie – LAC – sapevano che i pagamenti sarebbero arrivati con regolarità, celerità, ma sopratutto con certezza quasi matematica. Che squallore. Bastava studiarsi con attenzione le procedure per rendersi conto che le cose sarebbero andate così come le stiamo commentando ora.

Ed invece no. Essere ottimisti, accontentare magari gli scettici era prioritario per dare credibilità al progetto riformatore. Salvo ricrederci tutti. Peccato che il settore è prossimo al default. Che sia stato voluto da pochi per accaparrarsi soldi, ore e consenso? Non lo sappiamo. In tanti non lo escludono.

Se lo vorranno, le autorità preposte potranno fare i dovuti approfondimenti. Perché vi diciamo tutto questo?

Proviamo a fare chiarezza. Sono 113 i decreti d’impegno validati dalla Corte dei Conti, ma ancora al palo, sui complessivi 683. Tali provvedimenti, con cui il dipartimento della Formazione professionale della Regione siciliana dà il via libera all’avvio dei corsi di formazione in favore dei vari Enti finanziati a valere sull’Avviso 20/2011, rimangono nei meandri della burocrazia regionale. Un numero non elevato di registrazioni, causa la lentezza della magistratura contabile, dato che sono 300 i decreti d’impegno inviati alla Corte dei Conti.

Altro passaggio previsto è che tali decreti dovrebbero arrivare alla Ragioneria della Regione siciliana, la quale, a sua volta, dovrebbe trasferirli al dipartimento Istruzione e Formazione professionale di via Ausonia. Infine, il dipartimento Formazione dovrebbe notificarli ai singoli Enti formativi. Un percorso procedurale lungo che avrebbe fatto bene il dirigente Albert a prevedere e snellire in quanto “Autorita’ di Gestione”.

E invece no! La verità è che il sistema inventato dal “trio delle meraviglie” – LAC – ha prodotto zero notifiche agli Enti formativi. Infatti, ad oggi, la Ragioneria non ha ricevuto alcun straccio di decreto in formato cartaceo. “Sto stilando una nota per chiedere alla Ragioneria della Regione di non aspettare che tornino in cartaceo questi decreti validi, ma che attraverso il sistema video vengano notificati” ha dichiarato l’assessore alla Formazione Accursio Gallo.

Ci chiediamo: ma non poteva pensarci prima l’assessore Gallo? Cioè prima che gli scoppiasse la bomba tra le mani? Ed intanto Enti formativi e lavoratori attendono da mesi risposte che non arrivano.

Ma il calvario delle certificazioni per accedere ai fondi dell’Avviso 20/2011 non è ancora finito. Altri passaggi, altri laccioli appesantiscono la folle “filiera”. Infatti, dopo che all’Ente viene notificata la validità del decreto, la Ragioneria dovrà chiedere il certificato antimafia in Prefettura ed il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) all’Inps. Tempi burocratici che non cessano mai di allungarsi fino all’inverosimile.

Ed allora ecco che l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale aguzza l’ingegno. Perché aspettare il momento della notifica del decreto all’Ente? Stravolgiamo il momento giuridico e anticipiamo i tempi di attesa dei 45 giorni dalla richiesta. Sull’argomento Accursio Gallo ha, infatti, dichiarato: “Una volta che arriva il decreto ci vuole il certificato antimafia. Proprio per questo ho chiesto alla Ragioneria di richiedere a tutti gli Enti in graduatoria il certificato antimafia alla Prefettura prima che arrivi la notifica dalla Corte dei Conti”.

Diciamo che siamo veramente messi bene, ma proprio bene. Tutti i tecnici a sostegno dell’azione risanatrice e qualificante di Lombardo hanno confezionato, nel caso della formazione professionale, dei veri e propri “mostri”. Sistemi operativi senza cuore e anima. Ma sopratutto senza un cervello, un sistema capestro che pur di complicarsi, è riuscito ad imbavagliarsi in maniera mortale.

Se questa è la “riforma epocale” voluta da Raffaele Lombardo, Albert Ludovico, Centorrino Mario (LAC), da Forma Sicilia, da Cenfop Sicilia e dalle organizzazioni sindacali, siamo allora un popolo di “marziani”. Le responsabilità sono enormi e in tutte le direzioni.

Poveri allievi, poveri lavoratori. Chi ha da controllare lo faccia e se lo ha gia’ fatto si dia un mossa, i siciliani vogliono conoscere la verita’. In tempi di spending review non possono pagare sempre e solo i cittadini.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Procedure amministrative appesantite. Di fatto, un 2012 senza formazione professionale. E, paradossalmente, maggiore esborso di denaro pubblico in termini di maggiori somme investite. Si è passati da 250 milioni di euro a 287 circa (avviso 20/2011). Maggiore somme spese nel settore se aggiungiamo la quota di cassa integrazione guadagni in deroga. Disservizio in ogni dove per via di un anno di stallo. Disservizio in alcune province come caltanissetta, stranamente rimasta fuori dalle attività formative per il prossimo triennio. Spese da non rendicontare che non significano affatto qualificazione e trasparenza nella gestione del denaro.

Procedure amministrative appesantite. Di fatto, un 2012 senza formazione professionale. E, paradossalmente, maggiore esborso di denaro pubblico in termini di maggiori somme investite. Si è passati da 250 milioni di euro a 287 circa (avviso 20/2011). Maggiore somme spese nel settore se aggiungiamo la quota di cassa integrazione guadagni in deroga. Disservizio in ogni dove per via di un anno di stallo. Disservizio in alcune province come caltanissetta, stranamente rimasta fuori dalle attività formative per il prossimo triennio. Spese da non rendicontare che non significano affatto qualificazione e trasparenza nella gestione del denaro.

Procedure amministrative appesantite. Di fatto, un 2012 senza formazione professionale. E, paradossalmente, maggiore esborso di denaro pubblico in termini di maggiori somme investite. Si è passati da 250 milioni di euro a 287 circa (avviso 20/2011). Maggiore somme spese nel settore se aggiungiamo la quota di cassa integrazione guadagni in deroga. Disservizio in ogni dove per via di un anno di stallo. Disservizio in alcune province come caltanissetta, stranamente rimasta fuori dalle attività formative per il prossimo triennio. Spese da non rendicontare che non significano affatto qualificazione e trasparenza nella gestione del denaro.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]