Il capogruppo di forza italia all'ars, marco falcone, all'attacco: "chi ha responsabilita' di governo non perda tempo. Alla storiella che tutto va bene e che si sta combattendo il malaffare non crede nessuno"
Formazione: un lavoratore vuole vendere un rene per mantenere la propria famiglia
IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS, MARCO FALCONE, ALL’ATTACCO: “CHI HA RESPONSABILITA’ DI GOVERNO NON PERDA TEMPO. ALLA STORIELLA CHE TUTTO VA BENE E CHE SI STA COMBATTENDO IL MALAFFARE NON CREDE NESSUNO”
Resta accesa la polemica politica nel settore della Formazione professionale.
A tenere banco le scellerate decisioni del Governo regionale ed i ritardi nel pagamento delle retribuzioni al personale. La tensione sociale con l’arrivo del mese di settembre tenderà ad inasprirsi per via delle migliaia di lavoratori licenziati, sospesi e senza retribuzioni.
A scagliare parole di fuoco contro l’operato dell’esecutivo regionale del presidente Rosario Crocetta è Marco Falcone, capo gruppo all’Ars di Forza Italia. La notizia di un lavoratore pronto a vendere un rene per sostentare la propria famiglia è la punta dell’iceberg.
“La terribile notizia che un lavoratore della formazione professionale sia pronto a vendere un rene – afferma Falcone – mette a nudo la drammaticità in cui versa, oggi, il settore”.
“Migliaia e migliaia di lavoratori sono ridotti alla fame e in preda alla più profonda disperazione – tuona il capo gruppo al Parlamento siciliano di Forza Italia – arrivano ad azione cosi estreme prima di giungere a quelle senza ritorno che è il suicidio, come, peraltro, già avvento in ben tre casi”.
Parole di fuoco, quelle pronunciate dal parlamentare azzurro all’Assemblea regionale siciliana, in merito alla notizia che un lavoratore della formazione professionale voglia vendere un rene per poter vivere.
“Dinanzi a questi scenari chi ha la responsabilità di governo non resti più insensibile o persista nel dire che tutto va meglio e si sta combattendo il malaffare – conclude Falcone – perché una chemioterapia sbagliata uccide non soltanto le cellule cancerogene, ma anche la persona”.