Formazione/ Scuderi (Asef): “Manovre da vecchia politica per escluderci, l’assessore Scilabra scivola sulla buccia di banana”

IL GOVERNO REGIONALE GIOCA SPORCO, PROVANDO A DIVIDERE I SOGGETTI CHE HANNO SOTTOSCRITTO L’ACCORDO LO SCORSO GIUGNO. IL TESTO DELLA LETTERA CHE BENEDETTO SCUDERI HA INVIATO A FORMA – CENFOP – ANFOP – ASSOFOR, CGIL, CISIL E UIL

Si va verso la rottura dell’accordo trilaterale sottoscritto il 7 giugno 2013 tra il Governo regionale, le associazioni degli enti formativi e le organizzazioni sindacali. A sospendere l’efficacia del patto è proprio l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra, che, nel convocare il tavolo trilaterale per gli inizi della prossima settimana, ha escluso alcune associazioni firmatarie dell’accordo di giugno dalla partecipazione all’incontro, invitandole ad un successivo momento insieme con soggetti che non hanno sottoscritto il citato accordo del giugno scorso. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie le associazioni penalizzate dalla composizione dei due tavoli decisa proprio dall’assessore Scilabra.

A chiarire l’accaduto è il presidente dell’Asef, Benedetto Scuderi, una delle associazioni firmatarie dell’accordo trilaterale esclusa. Attraverso una nota trasmessa agli altri soggetti firmatari dell’accordo del 7 giugno scorso, il presidente della citata associazione sottolinea la gravità del gesto operato dal Governo regionale.

Inoltre, attraverso un comunicato, Scuderi riferisce di aver ricevuto la nota 2625/GAB del 4 settembre alle ore 16,00 con la quale l’associazione Asef veniva invitata a partecipare al tavolo sui livelli occupazionali insieme a soggetti non sottoscrittori dell’Accordo del 7 giugno 2013. Mentre i rimanenti soggetti sottoscrittori Cenfop, Forma, Cgil, Cisl, Uil venivano convocati in altro orario.

“Ciò è accaduto per la seconda volta – ci dice Scuderi – ma pensavamo che le nostre rimostranze verbali potessero indurre l’assessore al rispetto della composizione del Tavolo. Invece ciò non è avvenuto. Il perché non ci è dato sapere”.

Peraltro, sulla vicenda che ha coinvolto oltre ad Asef altre due associazioni firmatarie dell’accordo del 7 giugno scorso, le altre parti, sia datoriali, sia sindacali hanno manifestato stupore per la decisione assunta dall’assessore di escludere alcuni soggetti.

“Francamente l’unica possibile ipotesi formulabile e che abbiamo disturbato la manovatrice – sottolinea il presidente di Asef – forse non ci si rende conto che escludere una parte inserita in un Tavolo Istituzionale provoca inevitabilmente la rottura del Patto sottoscritto al quale, per la verità, avevamo aderito apponendo la nostra firma solo dopo che abbiamo ottenuto l’impegno del Governo a dare seguito alle attività dell’Ambito FP”.

Fa parte delle regole della democrazia che in un sistema di relazioni sindacali i confronti possano assumere finanche toni aspri a seguito di forti contrasti tra i contraenti che, naturalmente, tutelano le posizioni delle parti rappresentate. “Ci stiamo sforzando di comprendere i meccanismi attraverso i quali l’assessore intende portare a termine il suo compito – precisa Scuderi – ma dall’analisi delle fonti aperte emergono posizioni dei diversi componenti dell’Esecutivo tra loro scollate che non consentono un’agevole lettura e, quindi, una interpretazione accettabile che ci faccia comprendere per quale recondito motivo procedano nei diktat, invece di trovare punti di sintesi praticabili per salvaguardare il servizio da rendere all’utenza”.

Ma tornando all’incomprensibile atteggiamento assunto dall’assessore, che ha riguardato anche altre due Associazioni datoriali sottoscrittrici dell’Accordo, per gli enti associati in Sicilia all’associazione Asef non ci sono dubbi nel ritenere sospesa l’efficacia dell’Accordo sottoscritto con sofferenza in data 7 giugno 2013.

“Invitiamo le Organizzazioni sindacali e datoriali ad assumere una posizione pubblica rispetto alla mancata convocazione delle Associazioni datoriali arbitrariamente espulse dal Tavolo – aggiunge Scuderi – pretendendo il rispetto dell’Accordo nella sua interezza e, benevolmente, ad alcuni di questi, a non cedere agli ingannevoli ammiccamenti poiché questi non danno risultati utili alla collettività”.

Un atteggiamento, quello dell’assessore Scilabra, incomprensibile che non aiuta a gettare acqua sul fuoco, in un contesto già di per sé turbolento come quello del settore della Formazione professionale. “Gli eventuali colloqui ‘riservati’ non porteranno benefici al sistema della formazione professionale, né al complesso sistema delle relazioni sindacali – tuona Scuuderi – è il tempo in cui tutto deve avvenire alla luce del sole, chi pensa ancora di risolvere i problemi propri e/o della comunità di riferimento adottando vecchi sistemi di ‘intrallazzamento’ la smetta pure ed assuma comportamenti più coerenti ed utili alla collettività”.

Il presidente di Asef, inoltre, lancia l’appello all’unità del tavolo sindacale e lo fa invitando le organizzazioni sottoscrittrici dell’Accordo, siano esse datoriali che sindacali, a non accettare supinamente l’allontanamento di una parte dal Tavolo con la quale hanno condiviso l’Accordo.

Allontanare alcuni soggetti firmatari dell’accordo – conclude Scuderi – significa svincolarli dagli impegni assunti, cosa questa di una gravità eccezionale visto il momento che attraversa il settore della Formazione professionale”.

Di seguito pubblichiamo la lettera a firma del presidente dell’Asef, Benedetto Scuderi indirizzata agli altri soggetti firmatari dell’accordo del 7 giugno 2013 con il Governo regionale.

Alle Associazioni datoriali FORMA – CENFOP – ANFOP – ASSOFOR

Organizzazioni Sindacali CGIL – CISL – UIL

Oggetto: Convocazione Tavolo Trilaterale Assessore formazione.

Con la presente intendiamo sottolineare la gravità della situazione creata dall’Assessore nel non convocare il Tavolo Trilaterale nella sua interezza. L’assenza dell’assunzione di una presa di posizione ufficiale che possa sgomberare il campo dal legittimo dubbio che la stessa sia stata provocata, informalmente, da qualcuno dei componenti del Tavolo, rende difficile la prosecuzione di un franco dialogo almeno tra le parti sociali.

E’ gravissimo che si possa consentire un simile comportamento ad un soggetto Pubblico che per sua natura dovrebbe tendere ad includere e non ad escludere le parti del sistema che, incontestabilmente, rappresentano interessi collettivi riconducenti ad un cospicuo numero di Enti di formazione.

Siamo perplessi e dispiaciuti per il silente comportamento che sta accompagnando questa fase delle relazioni sindacali, caratterizzandola per la sua accondiscendenza ai voleri dell’Assessore al Ramo. Riteniamo che qualora le Parti sottoscrittrici dell’Accordo del 7 giugno 2013 persistano nel mantenere l’odierno atteggiamento sarà, da parte nostra, inevitabile un adeguamento dei nostri comportamenti alla nuova condizione.

Ciò in considerazione del fatto che inadempiente non può essere più considerato solamente il soggetto Pubblico, ma anche tutte le altre parti che hanno sottoscritto l’Accordo e che, pertanto, sono portatrici dello stesso livello di responsabilità nella gestione del Tavolo.

Nella speranza di un ravvedimento collettivo che consenta la continuazione del lavoro iniziato, cordialmente vi salutiamo.

 


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