Attorno al mondo della Formazione Professionale siciliana nelle ultime settimane è stato un crescendo di polemiche, rivelazioni, dubbi e persino strappi all’interno della maggioranza di governo. Ma come si articola, in soldoni, il mondo della Formazione Professionale in Sicilia? Insieme alla segretaria generale della Flc Cgil Sicilia, Maria Grazia Pistorino, abbiamo provato a rispondere ad alcune delle domande che ci sono state poste dai nostri lettori, nel tentavo di fare chiarezza su un argomento di cui in tanti parlano, ma che in pochi conoscono veramente.
Cos’è l’Avviso 8?
È un bando pubblico che si rivolge agli Enti che possono predisporre corsi di formazione professionale. Il bando è rivolto a tutti i soggetti accreditati. Gli enti non accreditati non possono partecipare al bando. L’Avviso 8 è finanziato con fondi europei, da cui derivano una serie di vincoli imposti dalla comunità europea.
Perché nell’ultimo anno la Formazione professionale è rimasta bloccata?
L’anno scorso l’Avviso 8 è stato ritirato proprio a causa dei criteri rigorosi sul personale a tempo indeterminato. Quel criterio è stato oggetto di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Il criterio riguardava l’assenza del vincolo per gli enti datoriali di riassumere il personale già dipendente. La comunità europea non prevede che ci siano obblighi nell’assunzione, mentre i sindacati puntavano alla garanzia dei livelli occupazionali. Il nuovo bando, che non prevede alcun obbligo in questo senso, ha invece inserito un sistema di premialità, per cui chi si impegnava a riassumere i vecchi dipendenti, ha ottenuto un punteggio maggiore.
Quali sono gli altri criteri richiesti dalla comunità europea?
Intanto il rapporto costo-risultato, che spesso mette in difficoltà gli enti, perché nel caso della Formazione Professionale è difficile stabilire quanti degli utenti formati effettivamente abbiano trovato lavoro, soprattutto alla luce degli alti tassi di lavoro nero in Sicilia. La comunità europea, inoltre, non copre i costi legati ai diritti dei lavoratori, come nel caso dei giorni di malattia, dei permessi per la 104, della maternità.
La Formazione professionale è finanziata soltanto con fondi europei?
Sì. Soltanto l’Ifp (istruzione e formazione professionale) ha una parte in corresponsabilità con lo Stato.
Che cos’è l’Ifp?
La normativa nazionale garantisce una collaborazione tra Stato e Regioni nell’incrocio tra istruzione e Formazione Professionale. Se l’istruzione, infatti, è dettata da norme nazionali, l’articolo 117 della Costituzione prevede invece che nella Formazione Professionale permanga l’autonomia delle Regioni, che possono effettuare una programmazione in base alle priorità occupazionali del territorio e alle strategie di sviluppo della Regione (industria, turismo, pesca ecc.)
Quanti sono gli enti di formazione?
Sono circa un migliaio, quelli cioè accreditati. I dipendenti sono circa 8 mila.
Cosa sono gli sportelli multifunzionali?
Si tratta di strutture di supporto fornito alla Regione, che non eroga direttamente il servizio, ma si appoggia in convenzione a questi enti. Gli sportellisti fanno orientamento al lavoro per disoccupati (obbligati per legge a riqualificarsi, dal momento in cui accedono agli ammortizzatori sociali) e per i ragazzi che si approcciano al lavoro per la prima volta.
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