La Suprema corte mette la parola fine al primo filone di indagine sul martoriato settore. Alla sbarra c'erano anche le mogli dell'ex deputato Genovese e dell'ex sindaco di Messina Buzzanca. Prescritti i reati di truffa, resta l'associazione
Formazione professionale, fu associazione a delinquere La sentenza della Cassazione sul processo Corsi d’oro 1
La sesta sezione della Corte di Cassazione si è pronunciata sul primo troncone processuale di Corsi d’Oro 1, che ha fatto luce sugli illeciti della formazione professionale in Sicilia. Quella arrivata al terzo grado di giudizio è la prima indagine sul settore, che non toccò direttamente l’ex parlamentare Francantonio Genovese e il cognato Franco Rinaldi, poi condannati in primo e secondo grado in quello Corsi D’Oro 2. Ma che vede coinvolti parenti e stretti collaboratori.
In questo primo filone erano imputati i gestori e i collaboratori degli enti di formazione professionale Aram e Ancol, che organizzavano corsi sia con i fondi regionali che con quelli europei. E che secondo la procura, attraverso società satellite, spese gonfiate e altri escamotage sulle attività in aula, dragavano i fondi destinati alla formazione. Gi arresti scattarono nel 2013.
Nell’ultimo grado di giudizio la Cassazione ha confermato per tutti gli imputati l’associazione a delinquere, ma ha dichiarato la prescrizione per il reato di truffa mentre è stato rigettato il ricorso della procura di Messina che contestava il peculato. La sesta sezione ha poi cassato senza rinvio la condanna per truffa di Daniela D’Urso, moglie dell’ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. Annullata per prescrizione anche la condanna dell’ex assessore comunale Melino Capone.
Confermata la condanna per associazione a delinquere per Chiara Schirò, moglie di Genovese, ma ha disposto la rideterminazione della pena rinviando gli atti alla Corte di Reggio Calabria. Ha deciso la riduzione della pena a due anni e sei mesi per Elio Sauta, presidente dell’Aram, ente di formazione professionale. Per Concetta Cannavò, ex collaboratrice diretta dell’onorevole Francantonio Genovese, annullata la condanna per le truffe sui noleggi, mentre resta l’associazione.