Formazione/ Mirabile (Sinalp): “Pronti ad impugnare il Bilancio 2014”

IL GOVERNO CROCETTA VIOLA LE LEGGI REGIONALI E IL SINDACATO LO DIFFIDA A TROVARE LE RISORSE PER LA COPERTURA DELLA LEGGE REGIONALE N.24/76. PENA L’IMPUGNATIVA DELLA LEGGE DI STABILITA’ DI QUEST’ANNO

Chiesta al Governo regionale la copertura finanziaria del capitolo di bilancio della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976. Si abbatte un’altra tegola sul Governo regionale, la Confederazione sindacale nazionale autonoma dei lavoratori e dei pensionati (Sinalp) ha depositato, qualche giorno fa, un’altra diffida indirizzata il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all’assessore regionale per l’Istruzione e la formazione professionale, Nelli Scilabra.

Questa volta oggetto dell’atto rivolto all’esecutivo regionale è quello della richiesta di adempiere ad un preciso precetto normativo. Il sindacato diffida il Governo siciliano a volere procedere alla copertura finanziaria del capitolo di bilancio dedicato alla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976. La richiesta trarrebbe origine dalla fonte normativa che assegnerebbe il rango di norma statutaria e quindi costituzionale proprio alla citata legge n.24/76, nonché dalla previsione che l’attività formativa rientrerebbe nell’alveo del servizio pubblico al quale la Regione siciliana non può sottrarsi.

Eppure, si rileva un atteggiamento schizofrenico da parte del Governo regionale nel settore della Formazione professionale. Con la stessa puntualità da un lato denuncia gli enti o il personale regionale per fatti riconducibili a ipotesi di reati e dall’altro disattende le norme regionali, violandole in ogni provvedimento assunto.

È trascorso soltanto un anno eppure il settore non ha tratto alcun beneficio dalle scelte assunte dal governatore Crocetta e dall’assessore Scilabra. Anzi, caos e ritardi si sono sommati a quelli ereditati miscelandosi in un formula esplosiva dagli effetti non ancora completamente percepibili. Atteggiamento in continuità con il Governo precedente, quello guidato dall’allora presidente Raffaele Lombardo, che ha partorito una quantità industriale di atti amministrativi, non trovando la forza o non volendo riscrivere le nuove norme per riformare, nelle parti essenziali, la Formazione professionale. Come nel recente passato, quindi, Crocetta & C. si ritroveranno una montagna di ricorsi ed un cospicuo contenzioso amministrativo e civile.

A far emergere le due facce del Governo regionale, legalità e violazione sistematica delle leggi, nel settore della formazione professionale, dicevamo, l’atto presentato dal Sinalp. Diffida che è stata consegnata anche nelle mani del commissario dello Stato per la Regione siciliana.

Il sindacato pone l’accento, nelle premesse alla richiamata diffida, al quadro normativo vigente ed alle procedure ad esso strettamente collegate per evidenzia che nella Regione Siciliana, il governo unico per lo svolgimento delle attività formative è determinato dalla legge regionale n.24/76 la quale, disciplina la complessiva gestione del servizio pubblico della Formazione Professionale.

Forse il presidente Crocetta è stato mal informato sulla questione che non è di poco conto. Più volte questo giornale ha sottolineato come il quadro normativo regionale in vigore, pur avendo subito alcune modificazioni nel corso degli anni, continua ad essere il riferimento del settore in Sicilia. Eppure, sia il precedente Governo Lombardo che l’attuale, capeggiato da Crocetta, fanno finta di non conoscerlo. Non è poi così difficile comprendere che la formazione professionale, in quanto materia di rilevanza costituzionale rientrante nella competenza legislativa esclusiva regionale, non può che essere regolata dalla legge. Questo da qualche anno, però, non accade ed è davvero strano come la responsabilità non sia ancora emersa.

A ricordarlo, però, è il Sinalp, che torna prepotentemente sulla vicenda, avviando l’azione legale diretta anche al Commissario dello Stato che in Sicilia. Quale il motivo del coinvolgimento? Intanto cominciamo col dire che L’Ufficio del Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, è un organo costituzionale, istituito per il controllo di legittimità costituzionale delle leggi dell’Assemblea regionale siciliana.

Detto organo esercita le funzioni previste dagli articoli 8, 27 e 28 dello statuto speciale della Regione Siciliana, in attuazione della legge costituzionale n. 2 del 26 febbraio 1948. Per il Sinalp il coinvolgimento dell’organo di controllo sulla legittimità costituzionale delle leggi approvate dal parlamento siciliano si rende necessario a seguito della sistematica violazione della legge regionale n.24/76 da Crocetta & C.

Legge che, sottolinea ripetutamente il sindacato nel suo atto di diffida, è materia di rango costituzionale e, per quanto attiene alle linee guida, in sintonia con quanto disposto dalla legge n.845 del 21 dicembre 1978. Infatti, il testo vigente al primo comma dell’articolo 5 della L. r. 24/76 impone l’obbligo, in capo all’assessore competente, di emanare ogni anno, nei termini di cui all’art. 34 della legge regionale n. 15 del 5 novembre 2004, che per l’anno corrente è il 30 novembre, il Piano dell’offerta formativa (Prof), con le modalità e i presupposti regolamentati dalla stessa legge e dalle sue successive modifiche ed integrazioni.

Infatti ogni singolo corso, in quanto iniziativa di formazione professionale prescelta, controllata e coordinata dall’Assessorato, rappresenta frazione attuativa di un complessivo “piano regionale” annuale o pluriennale, come previsto dall’articolo 5 della citata legge ordinamentale e si qualifica per la sua funzione strumentale rispetto ai fini mirati dal piano medesimo. Inoltre, l’art. 6 della richiamata legge regionale n.24 prevede che il piano annuale, debba indicare i finanziamenti disponibili, ripartiti per rami di attività, per provincie e per tipo di iniziative.

Piano che, per essere adottato dall’assessorato regionale alla formazione professionale abbisogna del parere obbligatorio e non vincolante della Commissione regionale di cui al successivo art. 15, e cioè della Cri. Passaggi che questo Governo, nel segno della continuità col precedente, non ha minimamente pensato di attuare.

Il Sinalp, nel suo ragionamento, precisa che la legge n.24/76 applica e disciplina una materia che statutariamente compete alla Regione e che la stessa richiama, che detta competenza legislativa regionale, nella Regione Siciliana, è stata espressa proprio con la citata legge, promanazione dello statuto regionale e quindi parte integrante nella norma costituzionale. Il sindacato aggiunge poi che le modifiche dello Statuto e delle leggi discendenti devono essere approvate e modificate con l’iter Parlamentare Nazionale a doppia lettura.

Le considerazioni tratte dalla lettura dell’atto di diffida portano il Sinalp a dichiarare che, risultando la legge n.24/76, essere gravemente elusa e apertamente disattesa nell’anno 2012/2013, senza una previsione di copertura della voce di spesa, si potrebbero determinare profili di incostituzionalità della legge di Bilancio (finanziaria 2014).

Altra accusa lanciata dal Sinalp è quella relativa all’operazione di facciata posta in essere dalla Scilabra e dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, con l’aggiornamento dell’Albo degli operatori della Formazione professionale, che tanto fumo negli occhi rischia di lasciare. E la riprova la si avrà in sede di ricollocamento dell’esercito di esuberi strutturali e non solo congiunturali.

Perché è facile giustificarsi nel trovare sistemazione precaria ai 414 lavoratori in esubero per effetto del taglio deciso da Crocetta & C. Un Governo responsabile s’impegna per trovare una soluzione a tutti i lavoratori a rischio di licenziamento e non fa distinzione. E dalle prime avvisaglie non pare essere questa la volontà della Scilabra.

Sull’Albo il Sinalp accusa l’esecutivo Crocetta di avere illegittimamente disapplicato e violato, in quest’anno di governo, tutte le norme regolanti lo status degli operatori della Formazione professionale iscritti nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 14 della legge regionale n.24/76.

La conseguenza è stata, infatti, a parere del sindacato, la sospensione ed omissione di tutte le garanzie collegate al detto status, prima fra tutte quelle di cui all’art. 2 comma 1 e art. 2 bis della legge regionale n. 25 del 1 settembre 1993, come risultante dalla lettura costituzionalmente orientata della sentenza n. 197/1996 della Corte Costituzionale.

“Andremo avanti mettendo in campo tutti gli strumenti previsti dalle leggi – ha dichiarato Mario Mirabile, segretario regionale comparto Interventi formativi del Sinalp Scuola e formazione professionale – perché la ripetuta violazione delle leggi regionali ha provocato un vuoto di disciplina che ha danneggiato nel complesso lo status dei lavoratori senza alcun beneficio per l’utenza siciliana. La diffida è diretta a voler porre in essere atti ed adempimenti consequenziali in ordine alla copertura finanziaria inerente un servizio pubblico essenziale imposto da norma statutaria-costituzionale sul capitolo della legge regionale n. 24 del 6 Marzo 1976 – ha aggiunto – con riserva, in difetto, di impugnazione anche dell’emananda legge di bilancio per tutti i profili di illegittimità e incostituzionalità con ulteriore riserva di agire per tutti i profili di responsabilità e non ultimo quello inerente l’eventuale risarcimento dei danni tutti derivanti dalla reiterata elusione e violazione delle nominate norme di legge”.

 

 


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