Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha presentato oggi una denuncia nei confronti di un dirigente sindacale che ha espresso pesanti minacce nei confronti dello stesso Presidente, dellassessore Nelli Scilabra e del dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Anna Rosa Corsello.
Lo si legge su una nota di Palazzo d’Orléans.
Crocetta rivela che le parole usate dal sindacalista sono state testualmente “non vi rendete conto della linea che avete preso – riferendosi allassessore Scilabra e al dirigente generale Corsello – io stesso pagherò la benzina per darvi fuoco e al Presidente Crocetta non basteranno neppure cento uomini di scorta per salvarlo”.
Crocetta ci tiene a sottolineare la gravità delle minacce che, precisa, “sicuramente non intaccano la riforma del settore della formazione”. Il presidente aggiunge “che è veramente incomprensibile che un sindacalista adotti un tale linguaggio, soprattutto quando da parte della Regione è stato garantito che tutti i lavoratori verranno tutelati”.
Si infiamma, insomma, il clima politico e sociale attorno alla formazione professionale. Con le minacce ci troviamo davanti, insomma, a un fatto specifico grave.
Che un sindacalista possa essere andato in escandescenza non ci stupisce, visto che, da decenni, alcune organizzazioni sindacali della Sicilia hanno colonizzatoil settore.
Alle organizzazioni sindacali, nella seconda metà degli anni 90, si sono aggiunte le società per azioni i cui azionisti di maggioranza sono i politici.
Davanti a una notizia così brutta non possiamo che esprimere solidarietà al presidente Crocetta, allassessore Scilabra e alla dirigente generale, Anna Rosa Corsello.
Detto questo, però, sarebbe più che mai opportuno che il presidente Crocetta e la dirigente generale Corsello facciano reale chiarezza sulla formazione professionale siciliana. Su questo punto, domani, torneremo a illustrere, dal nostro punto di vista, quello che non ci convince in tutta questa polemica.
Stasera, ad esempio, pubblichiamo la testimonianza del presidente di una società cooperativa che opera nel settore – tale società si chiama Genesi e opera nel Messinese – che smentisce, punto per punto, le notizie diffuse ieri nei loro riguardi.
Queste accuse generiche a noi non convincono. Servono solo ad alzare polveroni e ad allontanare la verità. Se ci sono delle irregolarità è bene fare chiarezza. Non, però, sparando nel mucchio, ma partendo dai dati reali, incontrovertibili.
Se ci sono degli Enti o società con buchi di bilancio, ebbene, che vengano fuori. Perché gli Enti o le società che hanno buchi di bilancio, proprio per coprire tali ‘buchi’, potrebbero utilizzare in modo improprio i soldi erogati dalla Regione per pagare il personale.
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