Formazione: la riforma Oif secondo Padre Antonio Lucente

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, gettate le basi per un percorso virtuoso nel settore della formazione Obbligo scolastico (Oif). Accantonate incomprensioni e dissidi, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo aver incontrato l’8 marzo i rappresentanti degli Enti cattolici, ha preso visione della necessità di fare chiarezza nel delicato settore dell’Offerta formativa indirizzata ai minori a rischio di dispersione scolastica. Un segmento del sistema formativo regionale che, dopo una fase di sperimentazione, ha subito una sorta di “attacco alla diligenza” con l’apertura all’Offerta formativa erogata da Enti senza esperienza.

Un errore strategico che vede responsabile il precedente Governo regionale, allorquando il famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino), ha ritenuto di allargare la platea degli Enti formativi. È con l’Avviso 19/2011, infatti, che è stata, di fatto, autorizzata la speculazione economica in un settore delicato per i risvolti di natura sociale.

E’ inconcepibile, a nostro modesto avviso, autorizzare enti, associazioni e società di capitali a gestire percorsi formativi in Obbligo scolastico, senza alcuna esperienza, senza un’adeguata edilizia scolastica, perseguendo fini di lucro. Incredibile a dirsi, ma è quello che è successo. Il presidente Crocetta ha preso atto che così non va e che serve un cambio di marcia per restituire certezza e qualità al settore.

Della riorganizzazione del settore dell’Oif abbiamo parlato con padre Antonio Lucente, presidente regionale Engim Sicilia (foto a destra)

Padre Lucente cosa non va, secondo Lei, nel settore dell’Oif in Sicilia?

“Diceva don Lorenzo Milani ‘Fare parti uguali tra disuguali è somma ingiustizia’. Il passo ricordato offre lo spunto per rispondere alla domanda. Nel passato non tutti gli Enti formativi hanno mostrato interesse a erogare formazione iniziale per minori. È solo da qualche anno che il settore ha aperto le porte a Enti che non hanno esperienza al riguardo. Non tutti possono fare Oif/Iefp (istruzione e formazione professionale). E’ necessario poter offrire requisiti tali da garantire stabilità al sistema e qualità formativa”.

Presidente, che idea si è fatto dell’incontro con il presidente della Regione Crocetta?

“Ho apprezzato il linguaggio nuovo del presidente Crocetta sull’Oif e la disponibilità a intraprendere la strada della normalità, in un settore che non può essere di tutti e di chiunque”.

Ha riscontrato punti di incontro nel confronto con Crocetta?

“Abbiamo voluto precisare al presidente della Regione che, fino a qualche tempo fa, in pochi avevano interesse a investire nel settore dell’Oif. E noi eravamo fra questi, erogando in via esclusiva la formazione in favore dei minori. A seguito della scelta della precedente amministrazione regionale di finanziare le attività formative in obbligo scolastico con risorse comunitarie, il settore è stato aperto al business, dequalificandolo. Il presidente Crocetta ha apprezzato questa analisi e condiviso la necessità di rivedere la platea degli Enti accreditati all’offerta formativa in obbligo scolastico”.

Quali sono le proposte avanzate al Governo della Regione?

“D’intesa con Endo-Fap (Ente di formazione cattolico) abbiamo consegnato al presidente Crocetta il ‘Decalogo della Buona formazione iniziale’, immediatamente condiviso e accettato dall’Amministrazione”.

In cosa consiste la vostra proposta?

“La nostra proposta prende spunto da una considerazione: non è possibile affidare un servizio così delicato ad Enti formativi che non versano il Tfr, che non rispettano il contratto collettivo di categoria, che non posseggono una struttura adeguata di edilizia scolastica. La formazione indirizzata a minori in obbligo scolastico non può essere erogata in un appartamento, per intenderci. Quindi vanno riviste le regole di accreditamento”.

Quali sono i contenuti dell’accreditamento, secondo voi?

“A nostro avviso il sistema di accreditamento Oif dovrebbero fondarsi su dieci regole basilari, di seguito elencate.

1) I corsi Oif possono essere erogati solo da Enti che hanno preso parte, sin dall’inizio, alla sperimentazione di cui all’accordo del 26/01/2007;

2) I corsi Oif possono essere erogati solo da Enti o Associazioni di essi che gestiscano almeno 20.000 ore, solo nell’Oif;

3) Possono continuare ad erogare i corsi solo Enti che svolgano in via prevalente, almeno 75% del monte ore, attività Oif, per assicurare l’effettiva vocazione verso tali corsi;

4) L’accreditamento è revocato ad Enti che non assicurano la regolarità contributiva e l’accantonamento del Tfr;

5) Il numero massimo dei corsi da affidare a ciascun Ente è pari a quello ottenuto nell’anno formativo 2012/2013 (contenimento della spesa);

6) Ciascun Ente può programmare corsi solo per qualifiche cha ha già erogato. Richieste di programmazione di qualifiche diverse devono essere preventivamente autorizzate (specializzazione degli Enti);

7) Le strutture in cui si realizzano i corsi devono avere le caratteristiche proprie dell’edilizia scolastica e, contemporaneamente, e le pertinenze tipiche delle attività industriali/artigianali relative alle tipologia dei corsi che ivi si realizzeranno;

8) Le attività di pratica, si devono realizzare nello stesso plesso in cui si realizzano quelle di teoria;

9) Gli Enti devono assicurare stabilità decennale di disponibilità dei locali;

10) Gli Enti devono avere un organico stabile, con contratti a tempo indeterminato, secondo il Contratto collettivo di lavoro della formazione professionale, pari all’85 per cento del totale e assicurare azioni di formazione continua del proprio personale”.

Quali impegni avete chiesto al presidente Crocetta?

“Alla Regione Sicilia chiediamo: certezza di programmazione triennale, tempi certi nelle iscrizioni e nell’avvio/chiusura attività; certezza e snellimento delle procedure burocratiche amministrative, di progettazione, rendicontazione; rispetto delle regole stabilite e sottoscritte (non si cambiano le regole in corso d’opera)”.

Avete affrontato la criticità legata a ritardati pagamenti?

“Sì, abbiamo evidenziato le difficoltà in ordine ai ritardi nell’erogazione delle trance di finanziamento e, al termine dell’incontro, il Presidente Crocetta ha dato tempi certi in merito al riconoscimento di ulteriori acconti per i corsi finanziati a valere sull’Avviso 19/2011 per le prime annualità, per i primi acconti dell’Avviso 19 delle seconde e terze annualità, nonché per gli ulteriori acconti e saldi relativi alle annualità precedenti”.

Padre Lucente, la vostra qualificante proposta sarà oggetto di confronto al Tavolo tecnico istituzionale convocato dall’assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale, Nelli Scilabra, il cui insediamento è previsto per il prossimo 15 marzo?

“Probabilmente se ne parlerà il 15 marzo, ma viste le specifiche prerogative del comparto già a partire dalla prossima settimana, l’Amministrazione, su indicazione del presidente Crocetta, predisporrà un tavolo di attuazione della riforma dell’Oif. Gesto di sensibilità che abbiamo apprezzato”.

 


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