Formazione/ La favola dei 130 milioni di euro? Serve per salvare la ‘soldatessa Nelli’. E sulle direttive della terza annualità…

C’E’ IL DUBBIO CHE, APPENA I ‘PUPARI’ DEL GOVERNO REGIONALE METTERANNO AL SICURO L’ASSESSORE DALLA MOZIONE DI CENSURA ALL’ARS, TUTTO TORNI COME PRIMA. ANZI, PEGGIO DI PRIMA. LA SORPRESA: I CONTI DEL PARAMETRO DI 117 EURO NON TONANO PIU’. IL CIAPI DI PRIOLO CHE NON ‘TROTTA’

Nella Formazione professionale e nei Servizi del lavoro della Regione siciliana è tempo di grandi manovre. A rompere le uova nel paniere hanno pensato gli oltre 8 mila lavoratori di questi due settori che hanno deciso di scendere in piazza, a prescindere da organizzazioni sindacali in parte infedeli e al ‘servizio permanente-effettivo’ del Governo regionale.

Non è il caso della Cisl siciliana e dei Cobas, i cui dirigenti, ieri, hanno dimostrato di avere gli ‘attributi’, disertando la riunione convocata da un Governo regionale inadeguato e da un assessore regionale – Nelli Scilabra – sulla quale, a Sala d’Ercole, pendono ben due mozioni di censura che il suo sponsor, il senatore Giuseppe Lumia, non è ancora riuscito a bloccare.

La strategia del Governo di Rosario Crocetta – o meglio dei ‘pupari’ di questo Governo – è quella di dimostrare che l’assessore Scilabra, protagonista di un incredibile flop-day in una materia che, tra le altre cose, non è la sua (trattandosi di Lavoro della questione avrebbe dovuto occuparsi l’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno), si è messa finalmente a lavorare.

Per l’occasione, dopo oltre un anno e mezzo, l’assessore Scilabra ha addirittura inviato all’Ars il disegno di legge di riforma della Formazione professionale che Sala d’Ercole dovrebbe approvare se la Regione siciliana, ormai in bolletta, non scomparirà prima (cosa molto probabile).

A scombinare il piano di salvataggio della ‘Soldatessa Nelli’ hanno pensato i dipendenti del settore che, in barba ad alcune sigle sindacali, sono scesi in piazza a Palermo e nel resto della Sicilia.

Così i ‘pupari’ del Governo Crocetta hanno dovuto cambiare strategia. Arricchendola di una nuova ‘favola’: 130 milioni di euro per pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti della Formazione professionale che non vengono pagati da un anno e, in molti casi, da due anni.

A nessuno, però, sentendo queste cifre, è venuto in mente che, mentre il Governo Crocetta tira fuori dal cilindro questi 130 milioni di euro, contemporaneamente, ci sono i forestali che, per mancanza di soldi, non possono completare le giornate lavorative di quest’anno. E ci sono pure i dipendenti dell’Esa – effettivi e precari – in rivolta per mancanza di soldi. E ci sono pure i dipendenti dei Consorzi di Bonifica senza soldi. E via continuando con tutti gli enti regionale che operano in agricoltura. per non parlare delle Aziende sanitarie e ospedaliere che non pagano i fornitori.

Insomma, men tre mezza Sicilia affonda per mancanza di soldi, il Governo trova addirittura 130 milioni di euro per pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti della Formazione professionale. Non è un po’ strano tutto questo?

Intanto si susseguono le riunioni organizzate dal Governo. A quella di ieri, come abbiamo scritto in altra parte del giornale, si sono presentati di esponenti di Cgil, Uil, Snals e Ugl. A queste riunioni – dicono – si presentano anche alcuni dei parlamentari della quinta Commissione dell’Ars, quelli, a quanto pare, ‘direttamente’ interessati…

Sui 130 milioni di euro ‘trovati’ per pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti della Formazione pesano dubbi e retro-pensieri. Dovrebbero essere i soldi della seconda annualità dell’Avviso 20 ‘congelati’ – dicono – dal Patto di stabilità.

Resta da capire se questi soldi verranno ‘scongelati’ per pagare gli arretrati al personale o se si tratta di uno ‘scongelamento’ momentaneo, giusto il tempo per salvare la bella Nelli a Sala d’Ercle da due mozioni di censura (che dovrebbero essere riunificate in una).

Insomma, il dubbio è che, una volta salvata l’assessore dalla censura, tutto torni come prima e addio pagamento degli arretrati. Forse il Governo Crocetta e i suoi ‘pupari’ sono dei ‘galantuomini’ i quali mai e poi mai si rimangerebbero gli impegni assunti? Fate voi…

Un altro tema è quello del Ciapi di Priolo. Il presidente di questo ente regionale, Egidio Ortisi, ha sempre detto che il Ciapi non può fare bandi ad hoc per i circa mille e 800 ex sportellisti licenziati dal Governo regionale. Ma la politica – anche con leggi non impugnate dal Commissario dello Stato – dice l’esatto opposto.

L’altro ieri, nel corso della canonica riunione post-manifestazione di protesta, dicono che il Governo avrebbe affermato: “Adesso Ortisi deve cominciare a trottare, sennò lo mandiamo a casa”.

E se le parole fossero vere? L’abbiamo chiesto allo stesso Ortisi. Che ci ha risposto così: “Mi rifiuto anche di immaginare tali espressioni nella bocca de presidente della Regione”.

Un altro argomento per ora al centro del dibattito sono le direttive della terza annualità. Con una novità, e scusate il gioco di parole: che il nuovo dirigente generale, dottore Gianni Silvia, non firma a scatola chiusa. Insomma, prima di metterci il suo nome e il suo cognome, giustamente – soprattutto con i tempi che corrono – vuole capire.

Che succede? Semplice: che il parametro 117 euro/ora/corso non è veritiero. C’è da considerare anche una parte variabile pari a 0,80 euro/corso/ora/allievo.

Tradotto: in un corso di 15 allievi di 900 ore si passa dai 117 euro ai 127 euro. E se allievi e ore aumentano si sfora oltre i 130 euro e forse più.

Insomma i conti non tornano. Giustamente il dottore Silvio vuole capire. Non gli si può dare torto.

 

 


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