Formazione, integrazione al finanziamento, ci risiamo

Prosegue l’impegno del nostro giornale sui temi “caldi” della formazione professionale. Una delle criticità balzate sulle cronache delle ultime settimana è la vicenda legata alla decisione della Procura della Corte dei Conti di ordinare a un gruppo di Enti formativi la restituzione della cosiddetta “integrazione al finanziamento concesso” per gli anni 2007 e 2009. Una decisione sulla quale ci siamo già espressi, contestandone il principio secondo il quale non vi sarebbe una norma a sostegno del maggiore pagamento.

La vicenda affonda le sue origini, invece, proprio nella legge regionale. Il Legislatore siciliano in sede di approvazione della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, all’articolo 6, ha voluto prevedere la possibilità di riconoscere somme aggiuntive fino al totale pagamento di quanto spettante al lavoratore in busta paga, nel rispetto di quanto previsto nel Contratto collettivo di categoria in merito agli adeguamenti salariali.

Emergono, per la verità, due questioni: se l’integrazione al finanziamento decretato in favore dell’Ente formativo in sede di approvazione del Piano regionale dell’offerta formativa è stato destinato esclusivamente al riconoscimento degli aumenti della retribuzione, per effetto di adeguamenti contrattuali, acquisito il parere della Commissione regionale per l’Impiego, come previsto dalla legge, riteniamo corretta la prassi e dovuto il maggiore importo. Va ricordato, in tal senso, che il Contratto di lavoro, seppur sottoscritto da soggetti privati (Associazioni degli Enti formativi e organizzazioni sindacali) è sempre stato recepito con delibera di Giunta dal Governo regionale. Quindi, si tratterebbe di atto dovuto.

Di converso, se l’integrazione al finanziamento è stata utilizzata per maggiori assunzioni di personale, beh, in tal caso la questione si pone. In quest’ultimo caso, riteniamo che la Procura della Corte dei Conti abbia mille ragioni nel chiedere la restituzione delle maggiori somme erogate. Su questo tema sicuramente torneremo a parlarne nei prossimi giorni, anche per il profilo sociale che impatterebbe pesantemente sui lavoratori di quegli Enti che, qualora evidenziate oggettivamente le maggiori assunzioni, si ritroverebbero nell’obbligo di dovere restituire le somme a danno del proprio personale.

Sull’argomento riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dell’Unione lavoratori liberi, movimento spontaneo di lavoratori della formazione professionale nato per supplire alla mancata aderenza delle organizzazioni sindacali tradizionali alle vere ragioni dei lavoratori.

Di seguito la lettera

Nell’apprendere dagli organi di stampa (vedi Giornale di Sicilia del 11/03/2013) del recupero, da parte della Regione, delle integrazioni date agli Enti per l’anno 2007, esprimiamo la nostra seria e fondata preoccupazione che tutto ciò si ripercuoterà sulle tasche dei lavoratori con la mancata corresponsione, da parte degli Enti interessati, delle retribuzione pregresse, che come nel caso dell’Anfe regionale sono ferme a settembre 2012.

Non volendo entrare, per ora, nello specifico dell’atto che dipende da un’ordinanza della Procura della Corte dei Conti Sicilia, è chiaro ormai a tutti che il Ccnl è diventato carta straccia(!), perché gli Enti che hanno effettuato troppe assunzioni nel tempo, sebbene alcune di queste imposte dalle legge come quelle relative alle categorie protette, non sono nelle condizioni di rispettarlo e la superiore Amministrazione, che da un lato lo recepisce e riconosce, dall’altro non eroga le somme per il maggiore costo previsto per il personale e quindi non mette nelle condizioni gli Enti di Formazione Professionale di erogare le somme in ossequio allo stesso.

In questo stato di confusione e approssimazione generale a rimetterci sonno sempre e solo i lavoratori ormai anello debole di una “battaglia sotterranea” che si sta combattendo tra la Regione e gli Enti formativi, lavoratori che ormai allo stremo non possono più fare fronte nemmeno alle elementari esigenze familiari, per non parlare delle spese quotidiane per recarsi sul posto di lavoro.

Ci stupisce come, ad oggi, le Organizzazioni degli Enti datoriali non abbiano preso una posizione forte nel chiedere il rispetto delle leggi istitutive della formazione professionale e di tutte quelle norme a tutela di un settore ormai al collasso, scaricando semplicemente le minori entrate sulle spalle dei lavoratori con licenziamenti che in certi casi definire selvaggi è un eufemismo!

Ci meravigliamo, inoltre, del totale silenzio delle Organizzazioni sindacali deputate alla difesa dei lavoratori, le quali sono forse più impegnate a fare incontri informali per aiutare questo o quell’altro Ente a loro più vicino, ricordando loro che così facendo l’emorragia di iscritti che li sta colpendo non si arresterà e anzi continuerà fino alla totale delegittimazione delle stesse alla rappresentanza dei lavoratori.

Chiediamo, pertanto, un autorevole intervento dell’assessore regionale, Nelli Scilabra, e del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché nell’immediato si sblocchino le integrazioni all’indennità di Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) per il 2012 previste dalla legge regionale n.10 del 7 giugno 2011, per dare un’immediata boccata di ossigeno agli operatori del settore e che si possa prevedere fin da subito il pagamento diretto dei lavoratori.

Contestualmente, rivedere nel minor tempo possibile tutto il sistema della formazione professionale in Sicilia, per fare in modo che tutti i lavoratori siano messi finalmente nelle condizioni di percepire le retribuzioni in maniera continua e regolare, dando dignità a migliaia di persone che, a differenza di quello che passa attraverso gli organi di stampa, svolgono la propria attività con serietà, abnegazione e professionalità.

Salutiamo, infine, con piacere, il costituendo Comitato Spontaneo dei Lavoratori degli Interventi, dei Servizi e dell’Obbligo Formativo che si prefigge di attuare forme di protesta e mobilitazione, anche con il blocco totale delle attività formative, per manifestare lo stato di disagio, ormai insopportabile, dei lavoratori, dichiarando fin da adesso il nostro totale appoggio e impegno nel portare avanti iniziative anche eclatanti che sveglino dal torpore l’Amministrazione Regionale, gli Enti formativi e le Organizzazioni sindacali.

 

Giuseppe Messina

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