Formazione, il presidente di Genesi: “Crocetta è stato informato male”

Il terremoto mediatico provocato dalle dichiarazioni rese dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, in merito a 235 Enti in fase di chiusura (che, in realtà, sono molto meno) per gravi irregolarità si va sgonfiando. Abbiamo già in un precedente articolo sottolineato come fossero un po’ azzardate certe parole. Avere ipotizzato che un elenco di Enti formativi, tutti operanti con l’Avviso 20/2011, in quanto destinatari di controlli e ispezioni sull’accreditamento, potessero considerarsi cancellati dal sistema formativo è stata una manovra un po’ esagerata.

Da ieri sera raccogliamo impressioni e testimonianze dei protagonisti degli Enti gratuitamente coinvolti un questo strano “gioco mediatico” al massacro.

Un altro esempio di Ente corretto, trasparente e in regola che, pur tuttavia, è stato maldestramente invischiato nelle false revoche è la Genesi di Messina. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Busacca (nella foto a destra), presidente del citato Ente. Il rappresentante di questa struttura formativa, che opera da anni con successo nel sociale, ci ha voluto raccontare il proprio sgomento.

“Resto sorpreso – dice Busacca – stupito e amareggiato dalle notizie apparse sui siti internet e sulla stampa su quanto asserito, durante la conferenza stampa dal Signor Presidente della Regione, Rosario Crocetta, in merito all’Ente Genesi di Messina. Genesi figurerebbe nell’elenco degli Enti a rischio di revoca dell’accreditamento, a quanto sembra, per non aver pagato gli stipendi ai propri lavoratori o per altre inadempienze o, come riportano alcuni giornali on line. Qualcuno ha anche descritto la nostra società come riferibile, oggi o in passato, a big della politica siciliana. Ciò non corrisponde al vero ed è totalmente falso e offensivo”.

E’ un fiume in piena, Busacca, quando gli chiediamo di riferirci se l’Ente ha problemi con il servizio accreditamento dell’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale.

“Apprendiamo con stupore -aggiunge – che il presidente della Regione ha annunciato l’attivazione di un procedimento di revoca dell’accreditamento del nostro Ente e ciò ci lascia perplessi”.

Infatti, proseguendo la chiacchierata col nostro giornale, con tono convincente e con chiarezza Busacca ci conferma di avere le carte in regola. “Fino ad oggi – spiega – abbiamo prodotto puntualmente tutti i documenti che ci sono stati richiesti. Siamo perfettamente in regola con i contributi. I pagamenti degli stipendi degli operatori sono stati erogati fino al mese di novembre 2012, considerato che l’erogazione delle somme è stato del 25 per cento a valere sull’Avviso 20/2011. Soldi sufficienti per pagare fino a novembre 2012”.

Busacca sottolinea con orgoglio che l’Ente non ha arretrati col proprio personale, nel rispetto del Contratto collettivo di lavoro della categoria. “Tutti i pagamenti degli stipendi del 2011 sono stati effettuati puntualmente – precisa – per cui non comprendiamo a cosa si riferisca la Regione. Non abbiamo mai utilizzato le somme ricevute per finalità diverse, se non per pagare i nostri dipendenti”. Poi aggiunge: “Nonostante tutto abbiamo dovuto addirittura anticipare le somme per i versamenti contributivi per essere in regola con il Documento unico di regolarità contributiva (Durc)”.

Atto dovuto, aggiungiamo noi, per evitare la sospensione nell’erogazione del finanziamento. Essere in regola con i versamenti contributivi è infatti condizione necessaria affinché l’amministrazione regionale possa erogare le altre trance di finanziamento necessarie per pagare i lavoratori. Poi il presidente della cooperativa, che impiega circa 600 lavoratori e che fattura circa 11 milioni di euro al’anno, esprime perplessità su non meglio identificate inadempienze.

“Non comprendiamo – dice – a cosa si riferisca il signor Presidente della Regione quando si riferisce al nostro Ente, in particolare contestiamo e rimandiamo al mittente l’accusa di non aver pagato gli stipendi ai nostri lavoratori. Così come non ci sono inadempienze in atto nei riguardi dell’amministrazione regionale”.

“Genesi – aggiunge Busacca – non ha alcun legame con politici, nonostante qualche organo di stampa lo abbia erroneamente riportato”.

“Genesi – ci racconta sempre il presidente – è una Cooperativa non riferibile, oggi come in passato, ad alcun big della politica siciliana. Siamo in attesa di ricevere il secondo acconto pari a 25 per cento dell’Avviso 20 del 2011 per procedere al pagamento degli stipendi ai 18 dipendenti impegnati nelle attività formative che rappresentano poco meno del 10 per cento del fatturato della cooperativa”.

Quanto è emerso nella conferenza stampa dello scorso 23 marzo nei confronti di Genesi, fa sapere Busacca, non corrisponde al vero. L’Ente opera, da sempre, con sedi di formazioni che sono un vanto per la Regione. Una sede formativa, in particolare, quella di Valdina, è all’avanguardia con oltre 3 mila metri quadrati di spazio disponibile, sede che ha un costo di affitto accettabilissimo (circa mille e 400 euro al mese) ed è di proprietà del Comune di Valdina e non di privati.

Così come è utile citare la sede di Santo Stefano di Camastra, che è in comodato gratuito con Enti pubblici, proprio nell’ottica della razionalizzazione e del contenimento della spesa per senso di responsabilità.

Il presidente Busacca nel concludere la chiacchierata con il nostro giornale ha voluto fare alcune precisazioni. “Continuiamo ad operare con i nostri valori cattolici e cristiani, con la correttezza, serietà trasparenza e legalità che ci hanno sempre contraddistinti, nonostante si sia tentato di gettare fango sulla nostra attività”. “

“Condivido ed apprezzo l’esigenza di fare pulizia – aggiunge – ma non posso accettare che si colpisca nel mucchio senza preventivamente prendere conoscenza delle realtà. Attendiamo di conoscere le esatte motivazioni per l’avvio del procedimento di revoca che ha annunciato in conferenza stampa il presidente Crocetta. Saremmo maggiormente felici se il signor Presidente e l’assessore potessero controllare personalmente il nostro Ente, le nostre sedi e quanto da me qui asserito, e li invito a farlo. Ritengo che una loro visita sia necessaria per verificare quanto da noi affermato, visto che siamo stati messi alla berlina da chi non è bene informato”.

Chiude infine con un’appello, il presidente di Genesi, che ben volentieri riportiamo. “Invitiamo chi di competenza ad indagare, verificare e riscontrare se quanto da noi asserito corrisponde a verità e lascio alla coscienza del presidente della Regione e dell’assessore alla Formazione professionale se riterranno corretto volerci riabilitare con le stesse modalità con cui riteniamo ci hanno screditato in conferenza stampa, sperando che quanto accaduto non arrechi danno di immagine, credibilità o altro alla società che rappresento”.

 


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