Un’indiscrezione racconta che, nelle scorse settimane, un paio di camion si sarebbero fermati davanti la sede del dipartimento regionale della Formazione professionale, avrebbero caricato un bel po’ di documenti – interi falconi, a quanto pare – per trasportarli chissà dove. Questo avveniva mentre era in corso la ‘rotazione’ del personale (“Deportazione”, secondo alcuni dipendenti).

Magari i due fatti sono legittimamente legati tra di loro: se si spostano gli uomini, si spostano anche le ‘carte’. Anche se, in verità, nel 2013, un’amministrazione pubblica – che peraltro ha pagato, per anni, una società per informatizzare i propri uffici – dovrebbe funzionare informaticamente e non con i vecchi faldoni.

Dato per legittimo tutto, resta una contraddizione. Il Governo regionale di Rosario Crocetta ha avviato un’indagine per verificare se Enti formativi, che hanno incassato soldi pubblici destinati al pagamento del personale, abbiano effettivamente pagato i dipendenti.

Detto questo, l’indiscrezione dei faldoni sui camion e il trasferimento in massa di dipendenti ( che, alla fine, costituiscono la memoria storica di tutto quello che è avvenuto negli uffici del dipartimento regionale della Formazione professionale) cozzano con la volontà dello stesso Governo di fare chiarezza sul passato, lontano e recente, di questo martoriato settore.

Forse il presidente Crocetta dovrebbe riflettere su certe contraddizioni.