Formazione, il dolce far nulla delle Sci-Bon…

Non uno straccio di intesa istituzionale è stata sottoscritta dal Governo regionale con le parti sociali. I settore della formazione professionale della Siciclia resta al buio. Senza un condottiero, orfano di una volontà politica del “fare”.

I giorni passano, ma i problemi restano. Sarà anche uno slogan ma è la verità. Nella formazione professionale, immobilizzata dal Governo regionale, si muovono solamente azioni forzose come quella del recupero coatto delle integrazioni al finanziamento concesse a 35 Enti formativi negli anni a cavallo tra il 2005 e il 2010; oppure riunioni per chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere.

Il prossimo 20 maggio si celebrerà l’ennesima riunione per discutere e non concludere nulla. Si parlerà di nuove norme per l’accreditamento degli Enti. La casa brucia e cosa fa il Governo? Anziché sbloccare Caronte e Faros per accelerare i meccanismi di certificazione, rendicontazione e pagamento delle quote di finanziamento agli Enti, dando ossigeno ai lavoratori, inserisce nell’agenda di Governo la riscrittura dei criteri per l’accreditamento.

Pazzesco, ma è così. E tra le cose che intende fare questo Governo vi è quella di imporre agli Enti formativi il 10 per cento di assunzioni per gli allievi che ultimeranno gli studi attraverso la frequenza di un corso di formazione.

Le azienda chiudono, i disoccupati aumentano, l’economia è in recessione e l’esecutivo pensa bene di fregare gli Enti con questa nuova trovata. Eppure il 17 maggio è stata pubblicata la legge di Bilancio, facendo, di fatto, cadere un possibile alibi al mancato pagamento degli acconti. Pagamenti bloccati in tutti i segmenti del sistema formativo regionale: Interventi (corsi di formazione), Servizi (Sportelli multifunzionali) e Oif (Obbligo scolastico).

Tutto resta fermo per volontà degli assessori al Lavoro, Ester Bonafede e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. A chi giova? Magari si sentiranno più potenti? Cosa c’è sotto?

Intanto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, si è impegnato a garantire i posti di lavoro di coloro che operano negli Sportelli multifunzionali, anche se non ha detto come. Siamo alle solite, proclami e nulla più?

Andiamo con ordine. La settimana che volge al termine è stata caratterizzata da proclami e promesse. I lavoratori, però, si sono incazzati e hanno scioperato. In sette giorni sono scesi in piazza migliaia di dipendenti degli Enti di formazione stanchi di promesse, promesse e ancora promesse. Lavoratori che vivono in stato di indigenza per l’incapacità (forse voluta) dell’esecutivo di mantenere gli impegni assunti con gli avvisi pubblici in corso d’opera. Poche idee, quelle del Governo, e confuse.

Lo scorso martedì, per esempio, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha assunto altri impegni nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali. Impegni che ad oggi non hanno avuto seguito. Nessuna traccia scritta di condivisione con le organizzazioni sindacali, ma solo bla, bla, bla. E pensare che avrebbe avuto l’occasione di formalizzare un accordo con le parti sociali già in occasione dello sciopero del 16 maggio scorso. I fatti, invece, narrano di un Governo assente e indisponibile a sottoscrivere impegni che poi vanno mantenuti. Fallimentare in tutte le direzioni.

Eppure dall’incontro citato, Crocetta aveva fatto affermazioni che lasciavano uno spiraglio aperto alla speranza che qualcosa potesse cambiare. Dall’incontro con i sindacati era emerso che l’amministrazione regionale avrebbe prodotto atti straordinari per fare in modo che i saldi di finanziamento (il 20 per cento per il primo anno di attività e il 20 per cento per il secondo anno di attività) degli Avvisi 1 e 2 relativi agli Sportelli multifunzionali sarebbero stati erogati entro pochi giorni.

Indicato anche un tempo massimo dal Governo: entro trenta giorni almeno il 40 per cento degli Enti aventi diritto avrebbe ricevuto il saldo relativo al 20 per cento del primo anno. Favole? Certo che sì. Ad oggi, infatti, non si è mosso nulla. Chi, giustamente, non ha creduto alle chiacchiere del presidente Crocetta è la triplice sindacale: non a caso Cgil, Cisl e Uil hanno piantato lo sciopero. Insomma,ormai il presidente della Regione è stato ‘sgamato’. In questo il Governo regionale è coerente: le favole le racconta da sei mesi.

Dalla Uil Scuola ci fanno sapere che la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Lavoro, ha risolto un problema che non consentiva la certificazione della spesa comunitaria per l’attività svolta dagli Sportelli multifunzionali. Riportiamo la dichiarazione di Giuseppe Raimondi sulla vicenda.

“Quando la ragioneria centrale presso l’assessorato regionale alla Famiglia e il Lavoro ha ricevuto i primi due decreti di saldo ha scambiato la chiusura dell’anno con la cosiddetta ‘chiusura dell’operazione Fse (procedura che prevede l’attivazione della contabilità di chiusura di fine progetto finanziato con il Fondo sociale europeo, cioè alla fine del triennio d’attività prevista dagli Avvisi 1 e 2)”.

Cosa è successo in pratica? La stessa ragioneria ha trasmesso, sbagliando, alla Corte dei Conti i suddetti decreti. L’organo di controllo ha richiesto tutta una serie di atti e documenti. seguendo una procedura di controllo che l’amministrazione aveva già attivato attraverso i revisori contabili, l’Unità di controllo e monitoraggio e l’Ufficio di rendicontazione. Una inutile duplicazione che ha allungato i tempi inutilmente di almeno altri due mesi. Risultato? Il blocco dei pagamenti.

Raimondi ci tiene a sottolineare che “il dirigente generale ha avuto il merito di rappresentare nella forma corretta alla Corte dei conti la vicenda dell’inutile duplicazione, trattandosi di controlli in itinere e non di fine progetto triennale. Ciò lascia supporre che chiudendo la rendicontazione del primo anno con il controllo effettuato solamente dalla ragioneria, attraverso la registrazione dei decreti, i tempi si accorceranno notevolmente”.

Dalla vicenda narrata emerge una approssimazione dell’azione amministrativa che non è più accettabile. I lavoratori hanno ragione a denunciare costantemente al nostro giornale e attraverso i Social network i ritardi nell’erogazione delle quote di finanziamento che si ritorcono sui mancati stipendi. Uno stato degenerativo delle cose amministrate che non è per niente confortante.

In tema di Sportelli multifunzionali il presidente Crocetta ha assunto un importante impegno nei giorni scorsi che è quello di garantire la prosecuzione dell’attività anche dopo il 30 settembre 2013, data in cui si concluderanno le azioni previste dagli Avvisi 1 e 2. Questo fino a quando non sarà emanato un nuovo bando pubblico che andrà a gestire il nuovo sistema dei servizi per l’impiego in Sicilia.

Abbiamo chiesto a Raimondi di capire con quali somme si finanzierebbe la prosecuzione delle attività. “Stando alla parole del presidente Crocetta – ci dice il responsabile della formazione professionale per la Uil Scuola – la prosecuzione dell’attività sarebbe finanziata con le economie tratte dagli Avvisi 1 e 2, con il prelievo di diciannove milioni di euro dalla Priorità sette del ‘Piano giovani’ e dal risorse regionali o nazionali, qualora necessari”.

Parole, parole, parole? Ad oggi si, non esiste uno stralcio di intesa sindacale. I lavoratori sono passati ai fatti con due scioperi in sette giorni. Il governo, quando passerà ai fatti?

 


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