Saranno giornate lunghe e di passione per i lavoratori della formazione professionale siciliana invischiati nelle imminenti scadenze progettuali. Lo avevamo anticipato nel nostro articolo di stamattina e qualcuno si è anche dilettato a tentare di sconfessare l'impianto delle nostre considerazioni.
Formazione, il 10 maggio sciopero generale
Saranno giornate lunghe e di passione per i lavoratori della formazione professionale siciliana invischiati nelle imminenti scadenze progettuali. Lo avevamo anticipato nel nostro articolo di stamattina e qualcuno si è anche dilettato a tentare di sconfessare l’impianto delle nostre considerazioni.
Eppure, proprio da qualche ora, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil del comparto Scuola hanno proclamato, per il prossimo 10 maggio, lo sciopero generale delle tre filiere: Interventi, Servizi e Oif. Ma torniamo a noi per un momento. Ragionamento, il nostro, che anima il confronto negato finora a tutti i livelli.
Immaginabili le conseguenze determinatesi dall’assenza di confronto sociale e della sottrazione, per opera del Governo regionale di Rosario Crocetta, di un dibattito parlamentare in sede di Bilancio all’Assemblea regionale siciliana.
A noi non piace il ruolo di ‘Cassandra’ ma quando un giornale on line come il nostro è sulla notizia quotidianamente – e da quasi un anno – certe percezioni, determinate valutazioni, pur non rispecchiando forse in toto la verità, vi si avvicinano comunque parecchio.
L’allarme sull’aridità di proposte serie e fattibili da parte del Governo regionale, in merito alla possibile riforma del sistema formativo, lo avevamo già lanciato ripetutamente. Adesso cambia lo scenario: il presidente Crocetta, autorevole componente del Trio dei sogni e dei rinvii” CSC (Crocetta, Scilabra, Corsello), ha forzato i tempi blindando il PAC (Piano Azione Coesione) e sottraendolo al confronto in Parlamento come in appositi tavoli istituzionali, costituiti e sospesi, con i soggetti interessati, Enti formativi e lavoratori. E sono proprio i sindacati, per primi, ad essersi resi conto che la politica del rinvio non porta da nessuna parte.
Un Governo regionale responsabile non può farsi scivolare sei mesi senza abbozzare alcun percorso condiviso. Eppure il Piano giovani, una sorta di tesoretto di circa 452 milioni di euro, ereditato dal precedente Governo regionale che ha retto la formazione professionale con il famigerato “trio delle meraviglie” LAC (Lombardo, Albert, Centorrino), dovrebbe costituire il valore aggiunto di questo Governo.
Il Piano contiene la misura atta a finanziare la seconda annualità dell’Avviso 20/2011, con un meccanismo semi automatico di prosecuzione delle attività formative. Vi è di più: con le prossime scadenze degli Avvisi che finanziano gli Sportelli multifunzionali e le annualità dell’Oif, se il presidente Crocetta e gli assessori ai rami non dovessero individuare possibili soluzioni, lo scenario è presto definito.
Oltre 9 mila lavoratori si ritroverebbero licenziati dagli Enti, costretti a chiudere. Alla faccia della chiarezza. Tra gli slogan che riecheggiano spesso ve n’è uno che la dice lunga sull’attuale responsabilità del Governo. “Non è intendimento di questo overno fare macelleria sociale nella formazione professionale”.
Suppergiù è questo il senso dei ripetuti interventi del Governo volti a calmierare l’angoscia dei lavoratori. Oggi i sindacati annunciano che il confronto democratico e propositivo delle scorse settimane, che si è tentato di avviare col Governo, si trasforma in vertenza sindacale per la tutela dei posti di lavoro. Un bel passo in avanti per il Governo Crocetta che non può essere più accusato di distrazione ma, semmai, di volontà al rinvio, rinvio e ancora rinvio (rinvio lo abbiamo già detto?).
Ed ecco allora l’ufficializzazione dello sciopero generale proclamato, come dicevamo, da Cgil, Cisl e Uil settore scuola con una nota organizzativa e ricca di rivendicazioni.
Previsti due sit in a partire dalle 9,30. Davanti all’assessorato regionale al Lavoro per gli operatori degli Sportelli multifunzionali. Alla stessa ora i lavoratori delle filiere Interventi formativi e Oif si raduneranno davanti l’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale.
Sblocco dei finanziamenti per l’immediato riconoscimento delle retribuzioni maturate dai lavoratori, certezze sul futuro e prosecuzione delle attività delle tre filiere, sono alcune delle rivendicazioni sindacali.
Riportiamo per esteso la nota della Uil che, attraverso il responsabile regionale del comparto Formazione professionale, Giuseppe Raimondi, ha tenuto a precisare le ragioni dell’iniziativa.
NOTA UIL
A fronte degli impegni assunti dal Governo, tesi a tutelare i lavoratori della formazione professionale, il sistema formativo resta in ginocchio, le procedure amministrative accumulano ritardi inammissibili e le sofferenze e disagi patiti dai lavoratori raggiungono il limite dellindigenza.
Tutte e tre le filiere sono al collasso, ma lazione politica e amministrativa resta assolutamente inadeguata! Ci aspettavamo unazione propulsiva nei tempi di erogazione dei mandati, ma in alcuni casi, il cartaceo dei titoli di spesa caricati sul SIC (Sistema Informatico che gestisce i pagamenti della Regione siciliana) arriva in Ragioneria addirittura dopo trenta giorni.
Ci aspettavamo un progetto del Governo per il futuro delle tre filiere del sistema formativo regionale, solidi percorsi tecnico-normativi, ma su tutto regna incertezza e approssimazione.
La Uil Scuola da sempre ha sostenuto il cambiamento, ma si è opposta con altrettanta convinzione alla mancanza di governo dei periodi di passaggio da un sistema di regole a un altro. Rivendichiamo quindi percorsi solidi, chiari e veloci perché l8 giugno (scadenza Interventi formativi), il 30 settembre (scadenza avvisi 1 e 2 per gli Sportelli multifunzionali) e 31 dicembre (scadenza per le annualità Oif dell’Avviso 19/2011) sono dietro langolo e i lavoratori delle tre filiere, che sono molto preoccupati e provati, non vogliono altre brutte sorprese. La posta in gioco è altissima. Ciascuno deve poter dire io cero! Difendiamo il nostro presente e il nostro futuro!
Lo ripetiamo saranno giornate di passione quelle che dividono i lavoratori dalle scadenze citate, il Governo dica cosa intende fare.