Formazione, i ritardi della Regione bloccano i pagamenti ai dipendenti

Solo parole e nulla più. Non esiste uno stralcio di riforma del settore della formazione professionale. Il Governo regionale di Rosario Crocetta assume sempre più la natura di un esecutivo populista e poco concreto. Un settore, quello della formazione professionale, con i “nervi scoperti” ereditato dal presidente della Regione dopo anni di devastazione lombardiano-pidiessina.

L’assessore al ramo, Nelli Scilabra, si è limitata ad annunciare un progetto di riforma nel corso dell’incontro di ieri, con le associazioni degli Enti formativi Forma Sicilia, Cenfop, Assofor e Asef. Eppure i rappresentati degli Enti gestori, per l’Avviso 20/2011, speravano in qualcosa di diverso. Tante le questioni e troppe le incomprensioni. Crocetta ha più volte fatto sapere, attraverso la stampa, che farà pulizia anche degli Enti non virtuosi, che non pagano con regolarità gli stipendi al proprio personale, che non effettuano i versamenti previdenziali previsti per legge, o che non rispettano il contratto collettivo di categoria. Il presidente e l’assessore Scilabra appaiono ancora lontani, per la verità, dai problemi concreti.

Fatta eccezione per quegli Enti che, avendo agito in mala fede o sottratto denaro al proprio personale e meritano la revoca dell’accreditamento, il resto dei soggetti gestori scontano proprio i ritardi atavici dell’amministrazione regionale nel rispettare i tempi di erogazione delle quote di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011. Si è a otto mesi dall’inizio delle attività formative finanziate con l’Avviso 20/2011, ma solamente il 25 per cento dell’importo è stato decretato ad ogni singolo Ente formativo.

Come possono garantire la copertura di altrettante mensilità ai propri dipendenti? Gli Enti formativi non sono ancora pronti per la “moltiplicazione dei pani”. E cosa più grave è che il funzionamento della piattaforma Faros è sospeso e questo significa una sola cosa: impossibilità per gli Enti di richiedere l’ulteriore 25 per cento di finanziamento per erogare le contestuali mensilità al personale impegnato a valere sull’Avviso 20/2011. Altro che Enti irregolari.

Se c’è un inadempiente, beh, questo è proprio l’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale che non ha messo a disposizione degli Enti i soldi per pagare stipendi a circa 8 mila lavoratori. Inadempiente l’amministrazione regionale non solo per via dei ritardati pagamenti, ma anche per gli oltre 3 mila rendiconti non chiusi negli ultimi dieci anni, per la disapplicazione delle leggi regionali di settore. Sui controlli tanto decantati da Crocetta – quasi una fissazione la sua – gli Enti hanno confermato la disponibilità ad accettare ogni tipo di visita ispettiva al fine di verificare la regolarità nei servizi affidati.

Proprio sui controlli si è consumato il fallimento dell’azione politico-amministrativa del precedente Governo regionale. Nel corso dell’incontro, le associazioni degli Enti hanno espresso apprezzamento per l’impegno, da parte dell’amministrazione regionale di emanare, in tempi brevi, un provvedimento che metta in essere anche in Sicilia il repertorio regionale delle professioni e il libretto formativo del cittadino. Strumenti previsti dalle norme nazionali del settore.

Sembra essere scomparsa, dal confronto sulla riforma del settore formativo, l’associazione Cenfop, che peraltro ha preso le distanze dalle altre associazioni degli Enti sulle iniziative da intraprendere. Struttura sindacale che annovera tra gli iscritti anche Enti formativi di estrazione Pd (leggi Ecap). Un’associazione datoriale mostratasi nel recente passato molto attiva nelle vicende che hanno visto come protagonisti uomini e politici del Partito democratico coordinati dal famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino). Un appiattimento, quello del Cenfop, che ha assunto i livelli del puro “servilismo”.

 


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