Formazione, dopo il miliardo perso la richiesta di Cassa integrazione…

Tra le tante stranezze legate al maxi disimpegno da un miliardo di euro a valere sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo Sicilia (PO FSE) 2007/2013, almeno una certezza il Governo regionale ce l’ha lasciata. L’Avviso 20/2011 non ha copertura per la seconda e la terza annualità.

Ma non è solo questa la novità. Cè anche un accordo sindacale molto sui generis tra un ente formativo storico e le organizzazioni sindacali. Proviamo a spiegare il tutto.

Intanto partiamo con l’esaminare il primo scompenso provocato dal taglio comunitario. Perché le conseguenze appaiono gravi. Almeno così sembrerebbe, calcoli alla mano. Se è stato disimpegnato un miliardo di euro dal ‘cassetto’ comunitario del FSE e 956 milioni di euro sono già impegnati, cosa rimane?

Ecco che viene a galla un’altra verità intorno al maxi disimpegno. Anzi, più che verità, è uno degli effetti collaterali di una non proprio lungimirante scelta “politica” del Governo regionale. Proprio così, perché servirebbero per la copertura della seconda e terza annualità complessivamente circa 573 milioni di euro. Soldi che, ad oggi, non ci sarebbero più.

Quindi, oltre alla fallimentare programmazione che ha causato (volutamente?) il maxi disimpegno, anche la messa in pista di un Avviso triennale senza copertura finanziaria. Di fatto, la formazione professionale siciliana è stata ‘innovata’ per diventare un settore precarizzato e senza certezze. Un viatico strategico per ogni competizione elettorale.

Infatti, dalle prime previsioni, sarebbero almeno 2.500 i lavoratori della formazione professionale in esubero ed a rischio licenziamento. Almeno fino a quando non si individueranno le procedure necessarie al ricollocamento degli esuberi. Ad oggi, con il clima avvelenato ed una diffusa rassegnazione anche negli uffici regionali, appare veramente difficile evitare una vasta platea di esuberi.

Ma le sorprese non finiscono qua. Il complessivo caos esploso in questo settore ha aperto lo spiraglio ad azioni audaci. Almeno così appare quello che è accaduto proprio ieri. In uno dei tanti Decreti dirigenziali, il dirigente generale del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale ha emanato il provvedimento n.2604 dello scorso 28 giugno. All’art.3 Ludovico Albert ha disposto la scadenza della prima annualità al 7 giugno 2013. Ciò significa che gli Enti aggiudicatari dell’Avviso 20/2011 hanno già richiamato il proprio personale dalla Cassa integrazione, o almeno quello necessario. (a destra, foto tratta da seeklogo.com)

Lo stesso dirigente generale ha anche fissato per il 13 settembre prossimo l’inizio delle attività d’aula. Questo significa anche che a quella data tutto il personale a tempo indeterminato di ogni Ente formativo sarà utilmente richiamato. Ovviamente, gli enti che hanno denunciato una sotto parametrazione del costo unitario standard (minor finanziamento ricevuto) saranno costretti a dichiarare esuberi. E’ il caso dell’Anfe che ha già siglato – lo scorso 24 luglio – l’accordo con le organizzazione sindacali. Un’intesa sofferta – ma veritiera nei fatti – per il licenziamento di 170 unità lavorative.

La cosa che lascia stupiti è che invece un altro noto Ente storico siciliano sembra andare contro corrente. Ente che ha siglato ieri un accordo sindacale che appare proprio “capestro”. Lo Ial Sicilia, Ente di formazione vicino al senatore Nino Papania ed al deputato nazionale, Franco Antonio Genovese, entrambi del Pd, sembra avere dichiarato di non avere alcun esubero di personale. Presa così appare una notizia tranquillizzante e positiva dal punto di vista sociale. Ma poi cosa succede?

Pare che si accinga a chiedere – con il placet dei sindacati – al dirigente generale Albert l’estensione della Cassa integrazione fino al 30 novembre 2012 per parte del personale. Com’è possibile ciò?

Intanto se non ci sono esuberi significa che il finanziamento complessivo è sufficiente a garantire tutti i lavoratori dello Ial Sicilia. E questo coinciderebbe, per ‘appunto, con la dichiarazione che non ci sono esuberi. Ma non si capisce il perché, allora, del ricorso alla Cassa integrazione estesa al 30 novembre 2012. E poi, se il 7 giugno è la data di inizio con le attività progettuali dell’Avviso 20 ed il 13 settembre quella delle attività d’aula, i conti non tornano. O non ci sono esuberi, oppure qualcuno spieghi alla Sicilia il perché della Cassa integrazione. Potrà Albert accontentarli autorizzando l’ammortizzatore sociale durante l’attività progettuale?

Si infittiscono, intanto, i misteri intorno all’azione evidentemente poco fluida del dipartimento Istruzione e Formazione professionale. Amministrazione che, da un lato, restituisce un miliardo di euro e, dall’altro, dovrebbe – ammesso che Albert lo faccia – autorizzare la Cassa integrazione durante l’attività corsuale.

E’ un’indiscrezione, questa dello Ial Sicilia, alla quale stentiamo a credere e che certamente andrà vagliata nelle prossime ore. Ma certo, se dovesse essere vera nei contenuti dell’accordo sindacale descritti, le incongruenze dell’accordo e le cavillosità dell’Amministrazione Attiva si moltiplicherebbero pericolosamente.

Fondo sociale europeo, la Sicilia ‘restituisce’ un miliardo di euro alla UE?

 

Foto di prima pagina e in alto tratta da investireoggi.it

 

 

Giuseppe Messina

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