Lindiscrezione circola con insistenza nelle ultime ore: a quanto si dice, la dottoressa anna rosa corsello avrebbe chiesto al governo di essere sollevata dallincarico di dirigente generale ad interim del dipartimento formazione professionale. Resterebbe, ovviamente, dirigente generale al dipartimento lavoro, ma vorrebbe liberarsi di un incarico che sarebbe diventato incandescente.
Formazione/ Donna Rosa Corsello: Vado via? No tu no
Lindiscrezione circola con insistenza nelle ultime ore: a quanto si dice, la dottoressa Anna Rosa Corsello avrebbe chiesto al Governo di essere sollevata dallincarico di dirigente generale ad interim del dipartimento Formazione professionale. Resterebbe, ovviamente, dirigente generale al dipartimento Lavoro, ma vorrebbe liberarsi di un incarico che sarebbe diventato incandescente.
A quanto si sussurra, largomento che avrebbe convinto la dottoressa Corsello a chiedere di essere esentata dalla gestione della Formazione professionale sarebbe la storia, piuttosto tormentata, delle integrazioni.
La vicenda è nota e labbiamo ricordata in un articolo stamattina. Sulle integrazioni corrisposte agli Enti formativi siciliani, a norma della legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976, cè già una sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Sicilia. E si attende un pronunciamento per mercoledì prossimo che vede coinvolta, tra gli altri, Patrizia Monterosso, attuale segretario generale della Presidenza della Regione e già dirigente generale del dipartimento Formazione professionale.
La Regione ha chiesto indietro agli Enti le somme erogate, a titolo di integrazioni, tra il 2005 e il 2010. Anzi, ha fatto di più: se li sta riprendendo a valere sui fondi relativi allAvviso 20/2011, cioè a valere su fondi europei.
Ora, per una pubblica amministrazione è legittimo richiedere indietro somme erogate se qualcosa non quadra. Ma, di solito, lo si fa nel rispetto di certe forme: magari attendendo il pronunciamento della magistratura, se si è in presenza di ricorsi. E, soprattutto, non mescolando tra loro vari elementi, specie se gli elementi non possono essere mescolati.
Che vogliamo dire? Che, forse, non sembra proprio ortodosso trattenere lerogazione dei fondi europei quando, ad essere restituiti, debbono essere semmai i fondi regionali. Distrazione o cos’altro ha spinto l’amministrazione regionale a disattendere il principio contenuto nell’articolo 80 del Regolamento (CE) n.1083 del 2006?
Secondo tale norma, non è possibile distrarre le risorse assegnate dall’Unione Europea alla Sicilia per finanziare progetti formativi attraverso l’Avviso 20/2011 per finalità che nulla hanno a che fare con il raggiungimento degli obiettivi didattici. È un fatto grave che si giustifica, con ogni probabilità, nell’affannato tentativo di recuperare le somme oggetto di contestazione della Procura generale della Corte dei Conti per la Regione siciliana.
Aggiungiamo un’altro elemento di riflessione. Se l’amministrazione regionale valuta in un bel momento, cioè dopo 37 anni, di richiedere indietro somme erogate in applicazione di precise norme di legge, perché non accelerare le procedure di rendicontazioni ancora aperte con gli Enti formativi coinvolti in questa faccenda?
Sono diversi gli anni ancora ‘scoperti’, nel senso che, seppur le attività formative sono state ultimate, la fase della rendicontazione finale delle spese non si è ancora conclusa.
È paradossale che per tanti Enti interessati vi siano ancora oggi somme da riscuotere per quote di finanziamento di anni pregressi non ancora erogate. L’immobilismo dell’amministrazione regionale ha prodotto anche questa “negazione contabile”. Da un lato, gli Enti attendono da anni la chiusura dei conti e l’incasso di quote di finanziamento a valere sui vecchi Piani regionali dell’offerta formativa (Prof) di anni pregressi e, dall’altro, il Governo regionale procede al prelievo coatto in meno di un mese.
Qualcosa puzza. Non convince più l’operato della pubblica amministrazione regionale. In tutto questo ambaradam pare che l’assessore al ramo, Nelli Scilabra, sia stata tenuta all’oscuro. Una bella grana.
È per tutti questi motivi che la dottoressa Corsello avrebbe chiesto di essere sollevata dalla gestione del dipartimento regionale della Formazione?
Può darsi. Intanto, insistenti indiscrezioni confermerebbero che il presidente della regione, Rosario Crocetta, avrebbe imposto per la seconda volta alla dottoressa Corsello, l’interim alla Formazione professionale. Pare che il ‘lavoro’ assegnatole, ovvro “demolire il settore” non sia stato ancora del tutto ultimato.
Ci chiediamo: accadrà mica che, a fine lotteria, a rimanere col cerino acceso sarà proprio la Corsello?