Adesso la contrapposizione non è più soltanto tra governo e parlamento sulle scelte in tema di formazione professionale. Dopo lapertura di ieri (durante la conferenza stampa con la delegazione russa) del presidente della regione, rosario crocetta, al possibile finanziamento della seconda annualità dellavviso 20/2011, sembra consumarsi una spaccatura tutta interna alla giunta regionale.
Formazione, Beppe Lumia vuole dare tutto a Roma?
Adesso la contrapposizione non è più soltanto tra Governo e Parlamento sulle scelte in tema di formazione professionale. Dopo lapertura di ieri (durante la conferenza stampa con la delegazione russa) del presidente della Regione, Rosario Crocetta, al possibile finanziamento della seconda annualità dellAvviso 20/2011, sembra consumarsi una spaccatura tutta interna alla Giunta regionale.
Alla presa di posizione di apertura del governatore, infatti, fa da contraltare lassessore allIstruzione e Formazione professionale, Nelli Scilabra (o, forse lonorevole Giuseppe Lumia?). Che ha puntato i piedi sul progetto che passa dalla riqualificazione di tutto il sistema formativo e dallattuazione delle linee dintervento previste dal Piano giovani, ribadendo la chiusura allAvviso 20/2011.
Ieri, tra manifestazioni di scioperanti del settore che chiedevano il finanziamento della seconda annualità del citato avviso e lavori a rilento della Commissione legislativa Bilancio e Finanze allAssemblea regionale siciliana (Ars), la giornata si è chiusa con scarsi risultati.
Entro domani dovranno, comunque, essere esitati per Sala dErcole gli emendamenti in atto in discussione in Commissione Bilancio. Intanto vi sveliamo i propositi del Governo sulla riforma del settore della formazione professionale.
Tutto passerebbe dallAccordo Quadro tra Regione siciliana e Italia Lavoro spa, sottoscritto lo scorso 28 febbraio. Unintesa che, da indiscrezioni assunte, non pare essere stata condivisa con le parti sociali. Le malelingue parlano di un patto di ferro con Confindustria sulla gestione del sistema formativo regionale per i prossimi due anni.
Va precisato che qualunque processo di riforma implica il coinvolgimento concertativo di tutti gli attori di sistema, nella massima informazione e trasparenza possibile. Questo, però, non sembra essere successo. Con questo strumento, cosa cambierebbe in Sicilia?
Gli assessori Ester Bonafede (al Lavoro) e Nelli Scilabra (alla Istruzione e Formazione professionale), assistite da Stefano Polizzotto (capo della segreteria tecnica della Presidenza della Regione siciliana) e da Anna Rosa Corsello (dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale) sembrano avere raggiunto lintesa per assegnare a Italia Lavoro spa (nellAccordo si parla di azione coordinata) la gestione di diverse azioni per un periodo compreso tra il 1 marzo 2013 e il 28 febbraio 2015. Cosa coordinerebbe la società che opera in nome e per conto del Ministero del Lavoro?
La riforma dei Servizi per lImpiego, la programmazione regionale 2007/2013, la programmazione regionale 2014/2020, gli ammortizzatori sociali e le politiche attive (occupazionali e formative) collegate, il Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: Opportunità giovani, le politiche di inclusione al lavoro delle fasce deboli. Tanta carne sul fuoco. Di fatto, il Governo nazionale starebbe commissariando la Sicilia in materia di formazione professionale e di politiche attive del lavoro. Di fatto, il Governo di Rosario Crocetta ammette di non avere le capacità di riorganizzare il mercato del lavoro in Sicilia. Alla faccia dellAutonomia siciliana!
È chiaro che leventuale finanziamento della seconda annualità del citato Avviso 20/2011 farebbe saltare una parte dellaccordo già chiuso. Significherebbe che dei 452 milioni di euro del Piano giovani, una quota considerevole, di circa 286 milioni, verrebbe sottratta allAccordo quadro. Eppure, se si volesse realisticamente sostenere il sistema formativo regionale per accompagnarlo a una riforma seria, la politica siciliana potrebbe attuare gli strumenti in atto possibili.
Lidea di approvare un emendamento che dirotta una parte delle risorse del Piano al finanziamento della seconda annualità dellAvviso 20/2011, garantirebbe il mantenimento dei livelli occupazionali del segmento degli Interventi formativi (corsi di formazione). Lapprovazione in Aula di un emendamento che rifinanzia la legge 24 del 6 marzo 1976 in prospettiva dellallungamento delle garanzie occupazionali al 31 dicembre 2008, con riferimento allarticolo 2 della legge regionale n.25 del 1 settembre 1993, significherebbe la conferma della illegittimità di tutti i licenziamenti effettuati con la legge n.223 del 23 luglio 1991 e lavvio del processo di riqualificazione di detta platea di lavoratori.
Sarebbero sufficienti, per la verità, 240 milioni di euro per finanziare la seconda annualità del citato avviso, visto che centinaia di corsi non stati avviati con un risparmio netto di 46 milioni dalla prima annualità. Somma che potrebbe essere utilizzata per lavvio del processo di riqualificazione del personale a vario titolo non utilizzato sullAvviso 20/2011. Appostando anche 50 milioni di euro sulla legge regionale 24/76 si può dare seguito al ridisegno del processo di riforma del settore. Una parte degli Enti formativi, i cosiddetti storici, potrebbero, con apposito piano regionale dellofferta formativa, erogare, in nome e per conto della Regione, la formazione di base o iniziale. Demandando così, la formazione specialistica a bando.
La Regione siciliana potrebbe in tal modo garantire quella formazione che per Statuto deve erogare ai cittadini. Si ridisegnerebbe un circolo virtuoso, supportato da un sistema di accreditamento parametrato alla specializzazione degli Enti formativi per segmenti di attività (Interventi, Oif, Servizi) e con il supporto normativo a garanzia del personale assunto a tempo indeterminato. Si inserirebbero, così, utilmente i lavoratori nellAlbo aggiornato e pubblicato in Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana (Gurs), così come previsto dallarticolo 14 della legge regionale n.24/76, bloccando allingresso qualsiasi nuova assunzione.
Per attuare un incisivo processo di riforma la politica deve fare la sua parte. Oggi registriamo interessi contrapposti e non chiari nel settore della formazione professionale. A una settimana dallapprovazione del bilancio regionale e della legge finanziaria, il Governo rischia di presentarsi a Sala dErcole spaccato tra la posizione del presidente Crocetta, pro Avviso 20/2011, e quella della Scilabra (Lumia) sparata verso lAccordo Quadro (Piano giovani, riqualificazione controllata da Roma secondo le migliori tradizioni ascaristiche). Esecutivo che non sembra neanche interessato a supportare un emendamento depositato in Commissione Bilancio e che mira a prorogare di un anno gli avvisi 1 e 2 degli Sportelli Multifunzionali e Scuola/lavoro, salvaguardando mille e 800 posti di lavoro. Una rivoluzione, quella del governo Crocetta che sembra oggi essere implosa.