La notizia è fresca fresca. L'avviso 20 è stato appena spedito negli uffici della corte dei conti. Parliamo del mega piano per la formazione finanziato con le risorse del fondo sociale europeo. Sono 286 milioni di euro in tre anni. Come si conviene alle grandi 'democrazie', l'elenco degli enti 'vincitori' di questo bando viente tenuto segreto dal governo regionale. Non sappiamo se sia ancora questo, dove non mancano i nomi dei soliti noti. Ed è anche giusto: trovandoci in sicilia, terra di mafia, va da sè che i fondi pubblici debbano essere gestiti con criteri privati.
Formazione, Avviso 20 alla Corte dei Conti
La notizia è fresca fresca. L’Avviso 20 è stato appena spedito negli uffici della Corte dei Conti. Parliamo del mega piano per la Formazione finanziato con le risorse del Fondo sociale europeo. Sono 286 milioni di euro in tre anni. Come si conviene alle grandi ‘democrazie’, l’elenco degli enti ‘vincitori’ di questo bando viente tenuto segreto dal governo regionale. Non sappiamo se sia ancora questo, dove non mancano i nomi dei soliti noti. Ed è anche giusto: trovandoci in Sicilia, terra di mafia, va da sè che i fondi pubblici debbano essere gestiti con criteri privati.
Stando alle ultime notizie, il governatore Raffaele Lombardo, l’assessore Mario Centorrinno e il dirigente della Formazione, Ludovico Albert, avrebbero ammesso con la coda tra le gambe, che forse, ci vuole il cofinanzaiemto della stessa Regione. Una nuova tesi, completamente diversa da quella illustrata qualche mese fa dallo stesso presidente Lombardo, che affermava che tutta la formazione sarebbe stata posta a carico del Fse. E’ evidente che il governo regionale teme un’impugnativa della magistratura contabile e in fretta e furia cerca di correre ai ripari.
Ovviamente i soldi per il cofinanziamento dell’Avviso 20 non ci sono. Scopriamo che sarebbero stati previsti nel mutuo di oltre 550 milioni che la Regione avrebbe dovuto contrarre con la Cassa depositi e prestiti. Mutuo impugnato dal commissario dello Stato. Niente paura, fa sapere il governo: i soldi verranno trovati tra le pieghe di improbabili economie di bilancio. Siamo alla sceneggiata.
Resta da mettere una toppa all’altra ‘genialata’ della coppia Centorrino-Albert: il famigerato costo standard, ovvero assegnare i soldi agli enti a prescindere dal costo sostenuto per i corsi. Come se il denaro pubblico che non dovesse essere utilizzato per i corsi possa finire nelle tasche dei proprietari degli enti di formazione (che magari finanziarebbero qualche altra iniziativa diversa dalla formazione). E non essere, invece, restituito all’amministrazione pubblica. Siamo davanti a dilettanti allo sbaraglio.
Resta da capire quando verranno resi noti i nomi ufficiali degli enti che dovrebbero prendersi questi soldi. La sensazione è che a vincere siano stati gli enti riconducibili ai partiti di maggioranza e opposizione, con una prevalenza di quelli vicini ad Mpa e Pd, oltre a Cisl e Uil. Insomma la campagna elettorale è in corso e i soldi servono…..
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