Sottratti mobili, incartamenti, documenti e persino la scrivania del dirigente del servizio accreditamento dellassessorato regionale Istruzione e Formazione professionale. È la scena presentatasi stamattina a Nino Di Franco, uno dei sette dirigenti colpiti, nei giorni scorsi, dal provvedimento di trasferimento firmato dal dirigente generale Anna Rosa Corsello.
Rintracciato telefonicamente, lo stesso ha confermato la notizia e ha dichiarato di avere interpellato le forze dellordine. Dopo i rilievi del caso, da parte della polizia, Di Franco ha sporto denuncia sul grave fatto accaduto.
Al nostro giornale, il dirigente ha voluto sottolineare che mesi addietro aveva assunto ad interim la responsabilità del servizio accreditamento degli Enti formativi nonostante fosse dirigente al servizio programmazione scuola per venire incontro alle necessità del dipartimento, sottodimensionato nell’organico di personale dirigenziale. Stessa cosa accaduta ad altri colleghi del comparto scuola chiamati al ruolo ad interim nei servizi della formazione professionale.
Ma veniamo al fatto di oggi. Di Franco ha riferito di avere assunto, nel 2012, la responsabilità del servizio accreditamento e di avere trovato un ufficio ingessato, con lattività ferma al 2006. In pochi mesi ha prodotto 205 revoche di accreditamento ad altrettanti Enti formativi, 150 fascicoli in esame per la revoca e 160 visite di Audit avviate nelle scorse settimane. Tutto lavoro messo a rischio da quanto avvenuto stamattina: un fatto che appare come un gesto intimidatorio.
Quali interessi sono stati toccati? Probabilmente sarà aperto un fascicolo dinchiesta per accertare i fatti ed eventuali collegamenti con Enti formativi revocati. Il fatto curioso è che è stato sottratto anche larmadio chiuso con lucchetto nel quale sono custoditi proprio i fascicoli dellAudit.
Pare che lo stesso armadio, insieme alla scrivania, si trovi, in questo momento nelle stanze, dellassessore Nelli Scilabra.
Insomma, il trasferimento del personale dell’assessorato regionale alla Formazione professionale si colora di giallo. Questo giornale, sin dalle prima battute di questa strana storia, non ha nascosto la sensazione di un grande polverone: e i polveroni, si sa, vengono sollevati non per fare chiarezza, ma per confondere o, peggio, per nascondere eventuali magagne. Ci auguriamo di sbagliarci.
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