Il doppio siluramento di due assessori regionali da parte del presidente Rosario Crocetta non fa venire meno lattenzione sulla formazione professionale. Due le vicende che tengono banco.
Prima vicenda: i circa 10 mila lavoratori che, oltre alle promesse del Governo regionale, vorrebbero vedere fatti concreti, a cominciare dagli stipendi arretrati. Vicenda incredibile – retaggio del Governo di Raffaele Lombardo e del Pd – alla quale non è stata data ancora alcuna risposta.
Seconda vicenda: la rabbia dei titolari di alcuni Enti di formazione che sono stati messi alla porta dal Governo Crocetta. Tra questi spicca lo Ial Sicilia che, in un comunicato, segnale di aver ricevuto cinque decreti di revoca, riguardanti la provincia di Palermo, delle sedi accreditate con una motivazione generica. Il Cda (Consiglio di amministrazione) dello Ial Sicilia ha immediatamente fatto richiesta di accesso agli atti per rispondere nel merito di un provvedimento che pare essere fortemente generico.
Il Cda – si legge sempre nel comunicato – ha inoltre chiesto allassessorato (alla Formazione professionale) la possibilità di proseguire le attività formative in corso, sulla base dei bandi a cui ha partecipato, questo per evitare il blocco dei corsi che cadrebbe sulle spalle dei dipendenti dello Ial e sui partecipanti ai corsi. Il CdA ha deciso di dare mandato ai propri legali di percorrere tutti i livelli di giudizio allo scopo di tutelare tutto il personale del nostro Ente.
Fin qui lo Ial che di soldi pubblici, in questi ultimi anni, ne ha ricevuti parecchi. Oltre allo Ial, che è sempre stato considerato un Ente ricco e potente, ci sono, invece, tante persone che non sono potenti e, soprattutto, non sono ricche. Sono i dipendenti della formazione professionale siciliana, 10 mila addetti circa che stanno pagando il colto delle scellerate scelte politiche, economiche e amministrative del precedente Governo regionale.
Dei dipendenti si occupano i Cobas-Scuola e CUB-Scuola con una lettera indirizzata allassessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.
Egregio assessore – scrivono i Cobas – partendo dal dato inconfutabile e drammatico che ancora ad oggi molti lavoratori del settore aspettano consistenti retribuzioni arretrate relative alle attività, interventi e servizi degli anni passati, oltreché al corretto versamento del Tfr e relativa rivalutazione, sollecitiamo, prioritariamente, un intervento urgente a garanzia del recupero delle spettanze dovute ai lavoratori, attraverso un fondo regionale con la copertura delle integrazioni degli anni passati recuperate. Se non bastevole o in alternativa, chiediamo che vengano anticipate le somme spettanti ai lavoratori, dalle quote di finanziamento non ancora erogate agli Enti.
Pur riconoscendo, nelle sue dichiarazioni, buone intenzioni e lintento di salvaguardare il livello occupazionale – prosegue la nota dei Cobas – non si riesce a comprendere quale sarà il futuro della Formazione professionale e quali le risorse che si intendono utilizzare, e inoltre se il tavolo tecnico da Lei istituito ha ancora vita o no.
Pertanto – concludono i Cobas – evidenziando che il filtro mediatico della stampa non consente ai lavoratori un accesso diretto alle informazioni sulle prospettive future, anzi provoca allarmismo e accentua le incertezze. con la presente, lo scrivente Coordinamento le chiede un incontro urgente.
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