Formazione 3/ Da Engim Sicilia parte il cambiamento dell’Oif

Giunge dal territorio la risposta al rinnovamento del settore dell’obbligo scolastico. È da Cefalù che Engim Sicilia ha lanciato oggi il modello di cambiamento partecipativo delle regole necessarie a disciplinare, in maniera vera e tangibile, i percorsi formativi. Ma altre manifestazioni si sono svolte anche in altre città dell’Isola. Tutti uniti per raggiungere un unico obiettivo: il rilancio del sistema formativo dell’obbligo scolastico.

Alla manifestazione di Cefalù – quella di cui ci occupiamo in questo articolo – erano presenti i Sindaci del comprensorio. A partire dal primo cittadino di Cefalù, Saro La Punzina e dal neo parlamentare del Pd e Sindaco di Pollina, Magda Culotta. Presenti anche: il sindaco di Lascari, di Castelbuono, di San Mauro Castelverde, di Campofelice di Roccella, di Collesano, di Gratteri. A testimoniare la presenza delle istituzioni anche il consigliere provinciale del Pd, Gaetano La Punzina e le autorità militari e religiose del territorio.

Folta la partecipazione delle famiglie interessate e di tantissimi cittadini. Soddisfazione ha espresso il presidente regionale di Engim Sicilia, padre Antonio Lucente che abbiamo raggiunto telefonicamente. Alla nostra redazione ha detto: “Gli amici del cambiamento (riferimento al Governo regionale e al presidente della Regione, Rosario Crocetta) non ci trovano assenti. La manifestazione di oggi testimonia la voglia di cambiare per migliorare, perché noi continuiamo a credere fermamente nel nostro lavoro. Siamo i primi a volere che il sistema dell’obbligo scolastico (Oif) venga ripulito”.

Padre Lucente in particolare ha voluto sottolineare il senso della manifestazione. “Dal territorio arriva una risposta forte e chiara. E’ questo il valore del sostegno al cambiamento che dobbiamo pretendere. Un cambiamento che sia vero, misurabile, trasparente, non ideologico. Capace di distinguere ciò che vale da ciò che è strumentale. La nostra comunità vuole monitorare e controllare questo cambiamento, verificando percorsi e esiti formativi”.

Il presidente di Engim Sicilia non nasconde l’entusiasmo quando afferma che “ci siamo e ci saremo perché non si cambia con gli slogan e neppure con le esemplificazioni ideologiche (del tipo: siamo tutti uguali). Siamo pronti a impegnarci responsabilmente perché il processo di cambiamento si orienti verso il bene comune che nell’educazione dei giovani costruisce le principali e indispensabili fondamenta: bene in sé e non bene per sé”.

Alla manifestazione ha aderito anche la Uil Scuola che ne ha condiviso spirito e contenuti. Presente il responsabile regionale del comparto formazione professionale, Giuseppe Raimondi, che abbiamo contattato per conoscere i motivi della presenza del sindacato all’iniziativa dell’Engim.

“È la prima volta che le istituzioni più vicine ai cittadini rispondono in maniera così massiccia e propositiva – dice Raimondi -. Ho riscontrato una forte domanda di cambiamento responsabile e partecipato. L’Engim è Ente presente in Sicilia da 60 anni con proposizione di progetti educativi seri e altamente qualificati, c’è voglia di partecipare al rinnovamento con ruolo attivo, partecipando alla riscrittura delle stesse regole. Abbiamo assicurato il nostro sostegno perché la dottrina del lavoro di Engim ci ha convinto a fare un percorso insieme”.

“Non possiamo dimenticare – aggiunge l’esponente della Uil scuola – le risorse che l’Ente religioso ha messo in campo per garantire i propri lavoratori evitando il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, anche se i troppi ritardi dell’amministrazione regionale nell’erogazione delle trance di finanziamento rischiano di svenare anche Enti solidi come l’Engim. L’insipienza dell’amministrazione regionale, in tal senso, ci rende adirati”.

Diverse sono state le manifestazioni in altre città della Sicilia alle quali hanno partecipato gli enti religiosi associati a Cenfop e gli Enti laici associati ad Assofor che al di là degli steccati ideologici hanno voluto testimoniare l’impegno per la battaglia di valori vicino e con le famiglie e gli allievi che hanno scelto il sistema formativo regionale.

Giuseppe Messina

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