Raggiunta la premialità nei Centri per l’Impiego (CpI) dislocati in Sicilia. Non deve apparire un paradosso siciliano ma è la verità. Vediamo perché.
Attraverso il “patto di servizio” generato dagli Uffici periferici del dipartimento regionale Lavoro, gli utenti vengono tecnicamente “trattati” dal personale specializzato dello Sportello multifunzionale. Risultato finale? Il raggiungimento della premialità per il dirigente preposto al Centro per l’Impiego che si traduce in un sostanzioso “quantum” nella busta paga. Una retribuzione integrativa (premio) grazie al lavoro degli operatori di sportello.
Ma non basta, perché gli Sportelli multifunzionali devono cessare ogni attività. Almeno così pare abbia deciso qualcuno. Dicevamo che non deve sembra un paradosso, ma qualcosa non ci convince. Il Governo regionale, guidato dal presidente mai dimissionario della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, pare abbia deciso di chiudere l’esperienza degli Sportelli multifunzionale operanti presso gli Uffici periferici dell’amministrazione regionale. Sorge spontanea la domanda, perché? Quali nuovi “interessi” possono avere spinto il Governo regionale a cambiare strategia sulle politiche del lavoro in Sicilia?
Qualcuno ci ha informato che il dirigente generale del dipartimento regionale Lavoro, la lombardiana di ferro Anna Rosa Corsello, para stia organizzando corsi di formazione per la riqualificazione del personale in carica ai CpI. Che vi sia sotto sotto un’operazione politica di stabilizzazione di alcune fasce di lavoratori a danno di altre? (a sinista, fto tratta da gazzettadelsud.it)
Proviamo a fare il punto della situazione che, per quanto ci riguarda, appare alquanto intricata. Intanto precisiamo che il Legislatore nazionale per agevolare l’incontro fra domanda e offerta nel mercato del lavoro ha diramato precise disposizioni con Decreto legislativo n.181 del 21 aprile 2000. Modificato successivamente con Decreto legislativo n. 297 del 19 dicembre 2002 per armonizzare la normativa nazionale alle norme comunitarie in materia di collocamento al lavoro. Nasce così la “presa in carico” da parte dei Servizi per l’Impiego dei disoccupati e di chi è in cerca di lavoro per somministrare servizi di orientamento professionale, formazione e accompagnamento al lavoro.
In atto i CpI si limitano a ricevere la domanda di disponibilità mentre tutto il resto viene di fatto demandato agli operatori degli Sportelli multifunzionali. Il personale specializzato dello Sportello dopo aver sottoposto ad orientamento l’utente lo aiuta nella stesura dei curricula e nella ricerca del lavoro. Attività, questa, che per lo Sportello multifunzionale non è rendicontabile, ma per il Centro per l’Impiego si. A riprova di questo i risultati raggiunti dal Centro per l’Impiego fanno maturare una retribuzione aggiuntiva in favore del dirigente responsabile. Un premio per il lavoro altrui. Del resto, il controllo ispettivo è materia del Servizio Ufficio provinciale del lavoro (Supl) e dei Centri per l’Impiego (CpI) non certo dello Sportello multifunzionale.
Precisiamo anche quali competenze hanno gli operatori dello Sportello. Si tratta di ex formatori che da 1996 in poi attraverso appositi concorsi con prove scritte ed orali e successivi corsi di formazione, con esami finali, si sono riqualificati. Nascono così le figure professionali di orientatore, integratore, progettista e tutor. Soggetti che, attraverso un concorso finanziato dalla Regione siciliana, hanno acquisito una professionalità specifica.
I dipendenti dei Centri per l’Impiego, invece, sono lavoratori assunti, per buona parte, attraverso la legge n.285 dell’1 giugno 1977 o leggi regionali analoghe come nel caso della platea degli Lsu (Lavoratori socialmente utili). Soggetti che non sono stati assunti nella Pubblica amministrazione con concorso pubblico, ma solo attraverso ripetuti contratti di lavoro a termine.
Il sospetto è che per questa categoria di lavoratori, che vanno ovviamente rispettati come tutti, vi sia pronta la stabilizzazione. Ed allora ci chiediamo: perché non si stabilizzano anche i professionisti degli Sportelli assunti con concorso pubblico? La Regione siciliana ha speso milioni di euro per formarli, oggi pensa di buttarli fuori, perché?
Esiste un danno erariale nell’ipotesi di chiusura degli Sportelli multifunzionali? Cosa è cambiato oggi, rispetto al passato, che spinge l’amministrazione regionale a mettere in discussione ruolo degli Sportelli e competenze degli operatori? Se a questo aggiungiamo la recente polemica del mancato riconoscimento di alcuni fondamentali istituti contrattuali quali malattia, ferie, permessi, sindacali, eccetera i conti non tornano più. Ed allora la Corsello e Ludovico Albert, autorità di gestione in Sicilia per la spesa del Fondo sociale europeo che fanno? Forse qualcuno vorrebbe farli ragionare.
Ed allora avrà forse un senso l’incontro che il dirigente generale della Formazione professionale, Ludovico Albert avrebbe convocato il prossimo 24 ottobre con associazioni degli Enti e sindacati? Vedremo. Intanto i circa 2 mila lavoratori degli Sportelli multifunzionali sono in fermento per la mancanza di retribuzioni e per la mancata soluzione ai suesposti problemi. Che sia una manovra elettorale? Vedremo.
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