Forma Sicilia, 400 gli esuberi, adesso mano alla riforma

Sarebbero 200 gli esuberi di Forma Sicilia. La stima porterebbe a Cassa integrazione per 400 lavoratori. Ne abbiamo parlato con Paolo genco, presidente degli Enti formativi di ispirazione cattolica.

Il tema degli esuberi nel settore della Formazione professionale tiene sulle spine centinaia di lavoratori. Dopo la decisione del Governo regionale di rifinanziare l’attività formativa (Interventi) attraverso le risorse rese disponibili dal piano Giovani e tagliando la spesa complessiva del 10 per cento, il settore dovrebbe registrare ulteriori esuberi. Va ricordato che la prima annualità dell’Avviso 20/2011 aveva impegnato 286 milioni di euro di cui circa 45 non spesi per vari motivi.

La cosiddetta seconda annualità dovrebbe avere una dotazione finanziaria non più di 220 milioni ma di circa 216. Gli enti formativi, in sede di presentazione della progettazione esecutiva (termine scaduto lo scorso 28 luglio) ha indicato l’eventuale personale in esubero per effetto del taglio alla spesa. Personale che potrebbe essere collocato in Cassa integrazione guadagni in deroga (Cig-D). E’ presto per fare i numeri?

Ne abbiamo parlato con il presidente di Forma Sicilia, Paolo Genco, associazione di ispirazione cattolica che annovera tra i soci i maggiori enti operanti nel settore in Sicilia. In termini dimensionali la citata associazione rappresenta circa il 50 per cento degli organismi operanti nell’Isola nel settore della formazione professionale, con circa 900 mila ore gestite.

Presidente Genco avete fatto una stima del numero degli esuberi di dipendenti rispetto al taglio del 10 per cento praticato al finanziamento da parte del Governo regionale?

“A livello regionale, secondo le proiezioni di Forma, l’esubero dovrebbe attestarsi intorno alla 200 unità. Nel complesso, considerando anche l’effetto sulla rimanente parte del settore, non associato a Forma, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 lavoratori in esubero, il cui 70 per cento dovrebbe essere costituito da personale operante nell’Area amministrativa”.

L’assessore regionale per l’Istruzione e la formazione professionale, Nelli Scilabra, lo scorso 5 agosto ha annunciato che sarà finanziata l’attività formativa cosiddetta Formazione Permanente e continua, che impatto potrà avere sull’aspetto sociale?

“La prospettiva, rappresentataci dall’assessore Scilabra, del finanziamento della Formazione Permanente e Continua dovrebbe contribuire alla riduzione dell’esubero di un buon 20 per cento”.

In questi mesi l’attenzione degli osservatori si è concentrata sul settore della Formazione professionale e sull’operato del giovane assessore e sul rapporto con le parti sociali, non sempre con giudizi positivi, qual è lo stato di salute delle relazioni oggi?

“Si sta lavorando in maniera fattiva sia con l’assessore Scilabra che con il suo Staff di collaboratori per superare tutte le criticità , molte delle quali ereditate. L’approccio è di quelli che vanno sottolineati perché finalizzato al superamento di tutti i problemi per pervenire ad una formazione di qualità, auspicata da tutti”.

Si parla spesso di qualità della formazione quasi a volere affermare tutto e niente, dal suo punto di vista come potrebbe definirsi?

“La formazione di qualità è quella che pone al centro delle scelte l’allievo/utente. Su si esso va costruita la formazione ed erogate le azioni in maniera efficace ed efficiente, in una prospettiva di facilitazione nell’ingresso nel mercato del lavoro”.

Presidente Genco, la sua associazione che rappresenta il 50 per cento del settore in Sicilia su quale emergenza si sente di dare suggerimenti all’assessore Scilabra?

“Forma chiede all’assessore la riorganizzazione e il rafforzamento degli uffici dell’assessorato affinché le pratiche possano essere evase nel più breve tempo possibile e con la massima celerità. Una richiesta che si rende necessaria sia per i ritardi accumulati per cause che affondano anche nel passato, sia per smaltire la grande mole di lavoro. In tal senso, auspichiamo che il confronto con l’assessore sui temi e sulle criticità possa essere costante in un apposito tavolo permanente di concertazione per contribuire tutti alla individuazione delle soluzioni possibili”.

Spesso i lettori lamentano che si parla poco dei lavoratori raggiunti nei mesi scorsi da lettera di licenziamento e per i quali poco o nulla è stato finora fatto, sono oltre 600 in atto coloro che hanno perso il posto di lavoro, tra i quali circa 130 fuoriusciti dall’Anfe. Cosa si sente di dire sul questa vicenda che si trascina da mesi e che ha indubbi effetti sociali?

“Forma Sicilia auspica che tutti i lavoratori licenziati possano essere inseriti , nel più breve tempo possibile, nel progetto Spartacus o in un’altra iniziativa simile dell’assessorato. In tal senso, gli enti formativi hanno sollecitato l’assessore al fine proprio di riqualificare il personale per un concreto processo di ricollocamento”.

Presidente, si parla da troppo tempo di riforma del settore, ma non si vede ad oggi nessun inizio di percorso, qual è l’idea di Forma Sicilia?

“Chiediamo all’assessore Scilabra di metter mano alla riforma del settore partendo dallo sfoltire il personale anziano attraverso uno strumento di incentivo al prepensionamento per coloro che vantano un debito previdenziale da uno a 4 anni. Misura questa compatibile con le priorità del Piano giovani. L’assessore avrà il nostro sostegno incondizionato se si farà presto e si attiveranno misure celeri ed incisive”.


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