Forestali, sciopero inutile, il Governo li ha presi di nuovo in giro

IN DIECIMILA A PROTESTARE CONTRO L’ACCOPPIATA CROCETTA-CARTABELLOTTA. PER OTTENERE  CHE COSA? LA SOLITA CARTA STRACCIA

A cosa è servito lo sciopero dei forestali siciliani? Sono stati almeno diecimila, i lavoratori scesi in piazza ieri per protestare contro la politica dei tagli e del “casino” attuata da un Governo regionale incapace, ad oggi, di far fronte agli impegni assunti. Quale il risultato? L’ennesimo accordo su un “pezzo di carta anonimo” sottoscritto tra l’esecutivo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e la rappresentanza sindacale di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Carta straccia.

La massiccia adesione dei lavoratori, stanchi di promesse ed attese inutili, lasciava intendere ad un risultato diverso. Ed invece si è assistito alla solita melina del presidente Crocetta e dell’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Dario Cartabellotta, che hanno “liquidato” i sindacati, e quindi i lavoratori, con un pezzo di carta dove elencare, in maniera mnemonica, gli impegni assunti dal governo su specifiche criticità avanzate dalle rappresentanze dei lavoratori.

E c’era bisogno di bloccare per una giornata la città di Palermo per conoscere le criticità legate, per esempio, alla assicurazione delle risorse finanziarie che ad oggi mancano al settore? Lo sciopero si è rivelato, alla fine della giostra, una mera suggestione per i poveri cittadini palermitano costretti a soffrire un traffico impazzito che è andato in tilt.

Per carità, le ragioni dei lavoratori forestali nessuno le può criticare, è serio il problema dello stipendio da garantire alla famiglia, così come è vitale la certezza di un posto di lavoro. Certezze che non sono arrivate a conclusione di una lunga giornata di protesta composta e corretta.

Cosa hanno ottenuto di diverso i sindacati dal Governo regionale con questa prova di forza? Nulla o quasi. I lavoratori sono tornati a casa con la certezza che l’esecutivo regionale continua a “giocherellare” sulle spalle dei lavoratori siciliani.

Lo ripetiamo, serviva la firma congiunta su un “pezzo di carta anonimo” per capire che il settore è allo sbando e che servono rapidi interventi a salvaguardia della stagione estiva alle porte e dei livelli occupazionali di circa venticinque mila forestali?

Veniamo ai contenuti, si fa per dire, dell’accordo e quindi agli impegni che avrebbe assunto il Governo regionale. L’esecutivo, a parole e non a fatti, avrebbe assicurato i finanziamenti per le giornate lavorative a tutti i lavoratori a tempo indeterminato (Lti), 151sti,101sti e 78isti, non convincendo sulle fonti di finanziamento. Impegno che può mantenere solamente con l’approvazione della manovra bis, che significa individuare le risorse da appostare per finanziare la stagione 2014.

Su questa partita, quindi, nessun passo avanti è stato fatto. Così come sull’impegno di pagare la mensilità di dicembre 2013 e gli arretrati contrattuali, il Governo nulla ha riferito in ordine alle fonti di reperimento delle risorse.

Altro impegno quello di avviare i lavoratori 151sti entro il mese di marzo con i fondi del Piano Sviluppo Rurale (Psr), i 101sti all’esecutività della finanziaria bis, i 78sti entro luglio e il 101nisti e 151nisti del antincendio ai sensi della legge regionale n.16/96.

Tutte chiacchiere per prendere un po’ di tempo e respiro. Paradossale è poi l’intento del Governo regionale di coprire parte degli stipendi dei forestali con le risorse provenienti dal Piano Azione e Coesione (Pac). I lavoratori forestali sappiano che queste risorse dovranno essere spese per progetti di lavori strutturali e solamente una parte potranno essere utilizzate per coprire gli stipendi.

Ancora ad oggi si parla si impegno a stipulare la convenzione tra Azienda foreste demaniali e Corpo forestale, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 12, comma terzo, della legge regionale n.5 del 28 gennaio 2014, senza che siano state impartite le direttive agli uffici periferici del dipartimento Lavoro in ordine alla unificazione della graduatoria dei due dipartimenti. È davvero singolare che all’incontro con i sindacati non si sia presentato l’assessore al Lavoro, Ester Bonafede, che della graduatoria unica prevista dall’articolo 12, primo comma, della citata legge n.5/2014, ne è la titolare.

Fatti che dimostrano come si muova con preoccupante approssimazione il Governo su temi seri che meriterebbero la dovuta attenzione per una soluzione rapida. Ed ancora, il Governo avrebbe assunto l’impegno di riaprire la trattativa sul Contratto integrativo regionale del settore, fermo da oltre tredici anni.

A parole tutto è facile, ad oggi, dopo diciotto mesi, nulla è accaduto su questo versante. I sindacati hanno opportunamente chiesto al Governo di chiarire la vicenda innescata dalla stesura della graduatoria ed hanno chiesto il coinvolgimento dell’assessore Bonafede. Non sarebbe stato più facile, invece, far trovare all’appuntamento con le organizzazioni sindacali l’assessore per fornire una concreta risposta? Niente da fare, questo governo non riesce ad andare oltre le parole.

 

 


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