Forestali, cancellato il servizio Antincendio

RIFORMATO IL SETTORE CON INGANNO E A DANNO DEI LAVORATORI. CAMBIATI I CRITERI DI AVANZAMENTO DI FASCIA NEL SERVIZIO ANTINCENDIO BOSCHIVO SENZA ALCUNA CONCERTAZIONE. SI PROFILA UN CONTENZIOSO GIUDIZIARIO

Con il colpo di mano di ieri sera è stato cancellato il servizio antincendio boschivo nella Regione siciliana e mortificati i diritti dei lavoratori del servizio Antincendio boschivo (Aib) della Sicilia. E’ il risultato di un lungo ed acceso dibattito, consumato a colpi di maggioranza ieri sera a Sala d’Ercole sul tentativo, poi riuscito, da parte del Governo di Rosario Crocetta, di riformare il settore senza alcun confronto sindacale con tutte le rappresentanze dei lavoratori.

“Siamo sconcertati da quanto accaduto – ha affermato Antonino Cosentino, segretario nazionale Ugl agricoli e forestali – con un colpo di cancelletto è stata di fatto abrogata la legge n.14 del 14 novembre 2008 che stabiliva l’applicazione del criterio dell’anzianità di servizio nello scorrimento da 101 a 151 giornate dei lavoratori senza alcun confronto sindacale”.
Il Governo regionale, quindi, vendendo fumo e sviando sul rimborso chilometrico la protesta dei lavoratori, ha piazzato un colpo basso, cambiando il criterio di scorrimento da una fascia all’altra dei contingenti previsto dalla legge regionale. Dall’esame del testo approvato è critico il giudizio del sindacato.
“Oggi con l’approvazione dell’articolo 12, comma 1, del ddl 670/A sulla Finanziaria, si è inteso far prevalere il criterio dell’anzianità di contingente contravvenendo quanto previsto nella legge 14/2008 – ha precisato Cosentino – e questo in sede di graduatoria riunificata probabilmente potrebbe spingere verso il ricorso ad un massiccio contenzioso i lavoratori illegittimamente privati di una parte del requisito maturato con gli anni di attività”.
Occorre rilevare che sulla composizione delle graduatorie provinciali si è sempre consumato in Sicilia il clientelismo politico-sindacale negli ultimi quindici anni. Diversi ambienti politici della maggioranza che appoggia il Governo, capeggiati dal Partito Democratico e dalle sigle sindacali di riferimento, cantano vittoria per il risultato raggiunto.
Certo che far passare per positivo il taglio di 50 milioni di euro dallo stanziamento rispetto all’anno precedente ce ne vuole. E che dire del taglio al rimborso chilometrico in aperta violazione del Contratto collettivo di lavoro della categoria? Appare un rinvio per guadagnare tempo la previsione normativa di utilizzare i lavoratori vicino casa.
Al momento dell’utilizzazione del personale potrebbero emergere “i nodi al pettine” in sede di collocazione entro i quindici chilometri, criticità sulla quale il Governo farebbe meglio a confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori. E che dire dei torrettisti, che per tipologia di lavoro e turnazione sono costretti a muoversi da soli? Come garantirà l’Amministrazione regionale il loro utilizzo entro il limite chilometrico introdotto dalla norma, senza penalizzarli?
E del blocco del Ccnl per la parte economica che dire? Come mai i sindacati di maggioranza hanno “calato la testa”? Per non dimenticare del blocco, confermato per il periodo 2013/2015, della contrattazione regionale di settore ferma da tredici anni. Ed ancora, del blocco dei pagamenti degli arretrati contrattuali maturati dai lavoratori del servizio antincendio boschivo e riconosciuti solamente per una parte, come si giustifica il governo regionale?
Dubbi e perplessità che annunciano l’ennesima stagione di trepidazione e disordine per i forestali, ancora una volta usciti “ammaccati” dal tritacarne Crocetta. Un presidente che promette in pompa magna e poi dimentica facilmente. Se l’impegno assunto dal governatore con le opposizioni per una riforma del settore plurale e concertata con tutto il mondo sindacale e’ lo stesso di quello già visto nel settore della Formazione professionale, i forestali possono starsene belli freschi. Precariato e rischio clientelare rimarranno anche per il 2014?

“Auspichiamo che il Governo regionale mantenga questa volta la parola e ci si possa sedere tutti intorno a un tavolo – ha concluso Cosentino – per elaborare un testo unico che riordini il settore forestale per troppo tempo imbavagliato tra norme che si rincorrono, spesso disapplicate o disconosciute tra diverse province”.

 


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