Fondi Ue, Grillo fa arrabbiare i politici meridionali

“NON DATELI ALL’ITALIA, FINISCONO IN MANO A MAFIA, NDRANGHETA E CAMORRA”.

Come era prevedibile, stanno suscitando molte polemiche le parole pronunciate ieri a Strasburgo del leader M5s, Beppe Grillo, a proposito dei fondi euoropei: “Non dateli all’Italia, scompaiono tutti in tre regioni, Sicilia, Campania e Calabria e finiscono alla mafia, alla ndrangheta e alla camorra”.

Probabilmente si tratta di una provocazione,  forte come sono tutte quelle di Grillo, e probabilmente non ha tutti i torti,  ciònondimeno non mancano le reazioni indignate.

Il deputato regionale Michele Cimino (Pdr), a esempio, gli risponde a muso duro:  “In una congiuntura economica drammatica e con pericolose tensioni sociali che attraversano il Paese ed in particolare il Mezzogiorno, le farneticanti ed offensive accuse del leader del M5S Grillo appaiono oltremodo stupide e violente, oltre che offensive per tutti coloro che la mafia l’hanno sempre combattuta e la combattono ogni giorno. Invitare l’Unione Europea a non destinare più le risorse per lo sviluppo all’Italia, perché finiscono in tre regioni come Calabria, Sicilia e Campania e quindi alla Ndrangheta, alla Mafia ed alla Camorra, è un insulto non solo alla verità ma anche alla dignità della stragrande maggioranza di persone che con la mafia non hanno nulla a che spartire”.

Cimino comunque non nasconde i problemi:

“Diverso è il discorso sulla capacità di spesa dei fondi europei, sulla qualità dell’attività di programmazione e sul reale impiego delle risorse comunitarie, argomento sul quale occorre riconoscere ritardi e responsabilità e riformulare piani di intervento efficaci. Da respingere al mittente, dunque, le parole di Grillo che identificano il Sud quale terra di malaffare tout court. Il Sud ed il suo desiderio di riscatto, hanno oggi in Grillo un nuovo nemico. Sono parole rozze e false le sue, pronunciate in sede europea, che offendono l’intero Paese, la sua dignità e la sua speranza di futuro”.

Altrettanto dura Pina Picierno, europarlamentare del Pd: “Grillo é davvero singolare: prima la mafia non esiste e non strangola i cittadini quando deve chiedere i voti in Sicilia e poi quando va in Europa offende i cittadini meridionali indegni di ricevere i fondi europei perché tutti mafiosi”.
“Bisognerebbe avere pudore di tanto in tanto – prosegue – perché le istituzioni non sono una corrida a chi la spara piú grossa. E bisognerebbe avere anche piú rispetto per il meridione che giá esiste, fatto di ragazzi e ragazze che lavorano le terre confiscate alle mafie, di amministratori sempre in prima linea nonostante le minacce e dei tanti sacerdoti e delle tantissime associazioni che col loro lavoro mantengono un presidio di legalità in territori difficili”.
“Vorrei anche ricordare a Grillo, che forse non conosce bene il nostro Paese – continua la responsabile nazionale legalitá e sud del Pd – che proprio grazie ai fondi strutturali é possibile creare centri di eccellenza, favorire la ricerca, riqualificare i quartieri, recuperare musei, teatri, creando posti di lavoro e favorendo le imprese. Insomma quei fondi sono il tesoretto grazie al quale é possibile costruire il futuro di alcuni territori”.
“Pensavo che – conclude Picierno – dopo aver dimezzato il suo consenso elettorale Grillo avesse capito che gli italiani non apprezzano gli insulti gratuiti. Dopo le oscenitá pronunciate ieri dal leader cinquestelle devo tristemente ricredermi”.

Non è da meno Magda Culotta, deputata siciliana del PD:

“Grillo è oramai all’apice del suo pressapochismo politico. Avevo già intuito  che proponesse un antimeriodanalismo strisciante, ma che si spingesse a chiedere all’Europea di chiudere i rubinetti è davvero una sparata colossale”.

“Al Sud abbiamo tanti esempi di fondi europei ben spesi che hanno prodotto crescita e sviluppo – rincara la deputata – Grillo potrebbe venire a fare un giro per rendersene conto, piuttosto che danneggiare, attraverso il suo solito populismo, i tanti meridionali onesti che ogni giorno combattono il malaffare e la criminalità, praticando legalità”.

 


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