Poteva essere una buona giornata, quella di oggi, per il leader della Nuova Dc. Una giornata in cui Totò Cuffaro poteva festeggiare la vittoria nella lotta interna ai partiti di governo della Sicilia per la spartizione dei fondi regionali. E, invece, si ritrova alle prese con una nuova indagine della procura di Palermo che ne […]
Foto originale di Palazzo d'Orleans di HowRapid
La battaglia dei fondi regionali: classifica dei partiti che fanno più cassa e per quali interventi
Poteva essere una buona giornata, quella di oggi, per il leader della Nuova Dc. Una giornata in cui Totò Cuffaro poteva festeggiare la vittoria nella lotta interna ai partiti di governo della Sicilia per la spartizione dei fondi regionali. E, invece, si ritrova alle prese con una nuova indagine della procura di Palermo che ne chiede (di nuovo) l’arresto. Lato politico, però, la concentrazione va alla legge di Stabilità 2026 che, approvata dal governo, si appresta ora ad affrontare la sessione di bilancio delle commisioni e dell’assemblea regionale siciliana. Dove i partiti di maggioranza e opposizione potranno operare modifiche. Inevitabile, però, la riflessione preliminare su quanto ogni forza politica di maggioranza ha portato a casa – in vista delle elezioni Regionali 2027 – tramite la mediazione dei propri assessori.
La classifica dei partiti che fanno più cassa dai fondi regionali
Dall’analisi di MeridioNews emerge la classifica dei partiti che più hanno riempito il serbatoio dai fondi regionali, in vista della prossima corsa elettorale in Sicilia. Al primo posto c’è la Nuova Dc, con un totale di 799 milioni di euro. Un buon tesoretto da convertire in voti, specie considerata la fine dell’interdizione dagli uffici pubblici per Cuffaro e, quindi, la possibilità di candidarsi. Almeno fino alla nuova tegola giudiziaria di stamattina. Al secondo posto, con un netto distacco economico, troviamo la Lega che, con il suo assessore Luca Sammartino, porta a casa 178 milioni di euro. Sul podio, anche FdI che, con i meloniani Giusi Savarino e Alessandro Aricò, dispone di circa 145 milioni di euro. Ma la manovra, che ora passerà dalle commissioni, potrebbe ancora essere modificata. Anche in quell’aula sulla quale aleggia ancora lo spauracchio del voto segreto. E, quindi, dei franchi tiratori.
I fondi in Sicilia gestiti dagli assessorati in quota Nuova Dc

La fetta più grossa di finanziamenti va all’assessorato agli Enti locali, guidato dal cuffariano Andrea Messina. Gestirà complessivamente 578 milioni di euro tra quelli destinati alle amministrazioni locali, il fondo per le funzioni fondamentali e gli incentivi ai sindaci che esternalizzano la riscossione dei tributi. Al secondo posto ancora una cuffariana, Nuccia Albano. Al suo assessorato va un tesoretto da 221 milioni di euro, tra cui gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato, la cosiddetta decontribuzione che, però, si fermerà appena al 10 per cento di quanto investito dal datore di lavoro. A questi fondi si aggiunge il south working in salsa siciliana. Ossia gli incentivi da 18 milioni di euro alle aziende che assumono siciliani in smartworking. E ancora due milioni destinati ai nuovi spazi coworking e un milione per le misure di contrasto al disagio sociale.
Entrate e interventi previsti per gli altri assessorati
Proseguendo in ordine di ricchezza, si trova l’assessorato all’Agricoltura, guidato dall’assessore del Carroccio Luca Sammartino, cui arrivano 178 milioni di euro per la gestione degli operai forestali. Mentre tra i 113 milioni di euro gestiti dall’assessorato al Territorio e ambiente, retto in quota FdI da Giusi Savarino, troviamo anche un fondo da 50mila euro per l’istituzione della cabina di regia sulle specie esotiche invasive. Oltre a quello da un milione e 278mila euro per erogare le indennità legate alla formazione professionale per la prevenzione degli incendi boschivi. Ma ci sono anche poco meno di 15 milioni per le nuove assunzioni nel Corpo forestale.
L’assessorato all’Economia guidato dal tecnico, ma in quota Forza Italia, Alessandro Dagnino potrà contare su quasi 33 milioni di euro, di cui 19 milioni per il fondo di sostegno a Siciliacque e 4 milioni per le aree a burocrazia semplificata, uno dei cavalli di battaglia di Schifani, ma bocciato in aula. E ancora il rinnovato fondo da 4 milioni per l’editoria. Dal settore bonus edilizio, invece, vengono i 15 milioni destinati all’assessorato guidato da Alessandro Aricò, in quota FdI. Tornando in casa FI, e spostandoci all’assessorato alla Salute, guidato da Daniela Faraoni, si rintracciano poco più di 3 milioni – ma che, nel triennio, saranno circa 6 – per la creazione del sovraCup. Con la previsione di nuove assunzioni.
Gli assessorati senza portafoglio (almeno per ora)
Gli ultimi posti in classifica – ma non per importanza – sono ricoperti dall’assessorato all’Energia, guidato dall’autonomista Francesco Colianni. Cui seguono l’assessorato al Turismo, retto da FdI con Elvira Amata, e alle Attività produttive, sul cui scranno siede Edy Tamajo, in quota FI. I loro uffici, al momento, non compaiono in Finanziaria ma, come detto, il percorso della legge deve ancora passare dalle commissioni. E poi dall’aula. Dove non solo si vedrà chi vivrà, ma anche chi si arricchirà davvero.