Fondachello, per due ore al giorno tuffi tra i rifiuti Sindaco scrive alle procure. «Problema nasce a nord»

«La mia non è solo una denuncia, ma anche un appello, non ci si può continuare a fare del male da soli». Sceglie queste parole il sindaco di Mascali Luigi Messina, per riportare l’attenzione sulla qualità del mare nelle località di Fondachello e Sant’Anna, che ogni anno accolgono migliaia di persone, tra turisti e bagnanti della costa ionica. La questione dell’inquinamento non è una novità da queste parti ed è legata a doppio filo con le insufficienze del sistema depurativo. «Il nostro depuratore sta funzionando bene – commenta Messina a MeridioNews -. Le ultime analisi sono state fatte nei giorni scorsi ed è risultato tutto in regola, ma d’altra parte lo si nota anche andando a vedere il punto in cui le acque vengono rilasciate in mare».

Per ricercare cause e responsabilità bisogna risalire la costa verso nord. «I rifiuti arrivano con le correnti e molto probabilmente tutto parte o dal depuratore di Giardini Naxos o dalla foce del fiume Alcantara», prosegue il primo cittadino. Per quanto la situazione degli ultimi giorni possa avere risentito delle piogge eccezionali che si sono abbattute sul versante ionico, con la conseguenza di portare in mare i rifiuti accumulati lungo i letti di rifiuti e torrenti, il problema di Fondachello e Sant’Anna non nasce oggi. «Questo inquinamento causa danni incalcolabili sia dal punto di vista ambientale che economico, se consideriamo che il nostro è un territorio che vive di turismo balneare – sottolinea Messina -. Ho scritto ai prefetti di Catania e Messina e alle relative procure, oltre che alla Capitaneria di porto, per cercare di tenere alta l’attenzione e sperare che realmente si inizi a intervenire per trovare una soluzione». Da parte del sindaco non c’è voglia di fare allarmismo, ma neanche di mettere la polvere sotto al tappeto. «Il problema si manifesta per adesso soltanto due ore al giorno, il resto della giornata l’acqua è pulita però non ci si può certo cullare di questo». 

Quello delle carenze nella depurazione è un tema che interessa larga parte della Sicilia, con interi litorali totalmente scoperti o dotati di infrastrutture fatiscenti su cui spesso – negli ultimi anni è accaduto nell’Agrigentino – è intervenuta l’autorità giudiziaria. Per cercare di sbloccare lo stallo generale e migliorare le condizioni ambientali, riuscendo al contempo a mettere un freno alle multe salatissime dell’Unione europea. A maggio, il governo ha nominato il professore e ingegnere Maurizio Giugni, nuovo commissario unico per la depurazione. Giugni, che sarà affiancato da Stefano Vaccari e Riccardo Costanza, ha preso il posto di Enrico Rolle, a suo tempo nominato dal governo Renzi per provare a dare una regia nazionale a un problema che interessa più regioni.


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