Assemblea pubblica organizzata dall'associazione antiracket di cui Sebastiano Sortino, ucciso la notte del 9 settembre faceva parte. Il figlio: «Chiediamo una punizione severa». Il coordinatore Fai denuncia: «Nuove modalità di ricatto economico permettono alla criminalità di affermare la supremazia sul territorio»
Floridia, a un mese dall’omicidio del panettiere «Pretendere di mangiare o vestirsi gratis è pizzo»
«Noi chiediamo soprattutto giustizia, ma anche una punizione severa ed esemplare per i tre ragazzi che hanno ucciso mio padre». Angelo Sortino, il figlio di Nuccio, il panettiere ucciso a Floridia la notte del 9 settembre, torna a parlare dell’omicidio del padre nel giorno in cui nell’aula consiliare del Comune di Floridia si terrà un’assemblea pubblica in suo ricordo.
All’iniziativa, organizzata dalla Federazione antiracket insieme all’associazione locale e con il patrocinio dei Comuni di Floridia e Solarino, sarà presente anche il presidente onorario della Fai antiracket Tano Grasso per riflettere sulle azioni da mettere in campo in un territorio in cui, nell’ultimo periodo, molti commercianti hanno subito intimidazioni e danni alle loro attività. «Stiamo scommettendo su questo territorio – dichiara Paolo Caligiore, il coordinatore provinciale dell’associazione antiracket di Siracusa – e l’incontro che faremo oggi è rivolto soprattutto agli imprenditori e ai commercianti locali per rinnovare l’invito alla denuncia». Oggi inoltre il Fai di Floridia e Solarino è stato intitolato proprio a Sebastiano Sortino.
Dal monitoraggio del territorio è emerso che anche il racket ha delle caratteristiche nuove. «Il pizzo – spiega Caligiore – non è più annuale né mensile, ma lo si chiede anche sotto forma di merce gratis. Infatti, se qualcuno va in una attività e pretende di mangiare o vestirsi gratuitamente questa altro non è che una richiesta di pizzo a tutti gli effetti. E – aggiunge – queste nuove modalità di ricatto economico permettono alla criminalità di affermare e mantenere saldi il controllo e la supremazia sul territorio».
Supermercati, negozi di abbigliamento o di accessori, ingrossi di materiale edile della provincia siracusana. Sono diverse le attività colpite dal fenomeno del racket in questa forma che consente alla criminalità anche di rischiare meno perché spesso imprenditori, commercianti e artigiani inizialmente non capiscono e poi si creano l’illusione di non essere sotto lo scacco del pizzo e, quindi, non denunciano. Anche Sebastiano Sortino era tra i soci fondatori dell’associazione antiracket di Floridia e Solarino e «già più di 15 anni fa – racconta il figlio Angelo che adesso, insieme a una delle sue sorelle, ha preso in gestione il panificio di famiglia – aveva anche denunciato alcune persone che gli avevano chiesto il pizzo. Quei ragazzini che poi lo hanno ucciso venivano qui da un po’ di tempo e, con toni di mafia, volevano fare i padroni minacciando i dipendenti e pretendendo di mangiare gratis».
A meno di un mese dall’omicidio di Nuccio Sortino, compiuto da tre giovanissimi di cui due minorenni, sabato notte i carabinieri di Floridia hanno arrestato un giovane 24enne siracusano, Christian El Agrebi che dopo aver bevuto in vari bar di Floridia si rifiutava di pagare quanto consumato minacciando i dipendenti con una pistola, poi risultata falsa. «È un gesto di emulazione molto grave – commenta Caligiore – che ci deve far riflettere ancora di più sul fatto che le azioni repressive da sole non bastano a risolvere i problemi e sulla necessità di avviare percorsi educativi per i più giovani in sinergia con le associazioni, le istituzioni e le amministrazioni locali». Intanto a un mese esatto dalla morte di Nuccio Sortino, domenica 9 ottobre, è prevista una fiaccolata lungo le strade di Floridia.