Fleres (Pdl): ‘Molte accuse sono pretestuose’

Sulle critiche all’operazione Social Card mosse dalla Cgil abbiamo chiesto un’opinione al senatore Salvo Fleres, esponente del Pdl e sostenitore della validità dell’operazione. Circa i dati del sindacato di Epifani – secondo il quale il numero dei pensionati che avrebbe diritto alla carta acquisti finirebbe per essere troppo basso – Fleres risponde: “Non ho i dati governativi alla mano, ma quelli indicati dalla CGIL mi sembrano pochini. Bisognerebbe chiedere i dati al Governo”. Quanto alle sanzioni relative alle dichiarazioni mendaci il senatore catanese dichiara: “Siamo ancora agli inizi, e non ci sono risultati precisi sul numero di sanzioni elevate per coloro che hanno fatto dichiarazioni mendaci”.
 
Fleres boccia la proposta della CGIL, che preferirebbe una quattordicesima sul modello di quanto era già stato avviato dal governo Prodi: “Ritengo che se un medico ha 100 aspirine e 1000 malati è meglio somministrare il farmaco a chi più ne ha di bisogno”. E sul caso degli anziani con le pensioni minime che non hanno diritto alla social card, il senatore di Forza Italia accusa il governo precedente: “Se io potessi dare la social card a tutti gli italiani, la darei. Con le risorse che il governo Prodi ci ha lasciato è già qualcosa quello che stiamo dando al momento. Inoltre, le richieste sono parecchie e devo dire che con le recenti misure approvate dal ministro Brunetta, c’è stata una maggiore velocità nel disbrigo delle pratiche”.
 
Uno dei problemi più discussi in merito alla carta acquisti è quello del POS: i commercianti dei mercati rionali non hanno il dispositivo elettronico per far pagare gli anziani possessori della social card. Fleres osserva solo che “i commercianti dovrebbero rilasciare gli scontrini. Invito gli anziani che possiedono la carta acquisti a fare la spesa dai commercianti onesti”.
 
E sull’impossibilità di usufruire dell’agevolazione sociale per coloro che, avendo un garage, risultano proprietari di un secondo immobile, il senatore sostiene che “chi ha un garage, ha più di chi non ha niente. Quindi, dovendo scegliere, preferiamo aiutare chi si trova più in difficoltà. Purtroppo bisogna fare i conti anche con l’esigua condizione delle casse statali”.
 
La CGIL solleva anche una questione di dignità e insiste sul fatto che diversi pensionati del nord Italia hanno rifiutato la social card. Il senatore del partito di Berlusconi commenta: “Penso che se una persona ne ha bisogno la utilizza. Se la precedente maggioranza fosse stata più brava avrebbe fatto qualcosa di più e invece non credo che ci siano stati risultati da questo punto di vista.
 
Infine conclude con una sua riflessione: “Forse queste polemiche sono dettate dal fatto che i patronati dei vari sindacati non prendono alcuna provvigione sul disbrigo pratiche della social card. Questo probabilmente muove la protesta”.

Mario Grasso

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