Da alcune intercettazioni, disposte dalla Procura che indaga su un caso di presunto voto di scambio politico-mafioso, sarebbero emerse delle frasi riguardo la fase della raccolta delle sottoscrizioni che hanno insospettito gli investigatori. Lente puntata su alcuni collaboratori dell'ex candidato sindaco
Firme false, carabinieri all’ufficio elettorale comunale Sequestrati documenti liste a sostegno di Ferrandelli
Decreto di sequestro per la documentazione relativa alle liste elettorali a sostegno di Fabrizio Ferrandelli. I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo hanno passato la mattina negli uffici elettorali del Comune. L’azione dei militari nasce su impulso della Procura, che indaga su un presunto voto di scambio politico-mafioso che avrebbe coinvolto anche alcuni collaboratori dell’ex candidato sindaco.
Dall’indagine in corso, che ha richiesto la raccolta di diverse intercettazioni, pare siano emerse delle frasi riguardo alla fase che precede la consegna delle liste e quindi la candidatura alla Amministrative, che hanno insospettito gli investigatori. Da qui la richiesta di sequestro, per verificare anche l’autenticità delle sottoscrizioni necessarie alla candidatura di ogni singola lista.
«Il mio nome è stato accostato ingiustamente all’indagine – commenta Ferrandelli a MeridioNews – non ero neanche a conoscenza che fosse in atto, ma mi auguro che venga fatta chiarezza sulla vicenda». Parole confermate anche da una nota del consigliere comunale, il cui nome non è emerso nell’ambito dell’inchiesta che al momento pare essere incentrata su dei membri del suo staff deputati alla raccolta delle firme. «Non capisco che ruolo avrei potuto svolgere non occupandomi io della documentazione relativa alla presentazione delle liste – continua l’ex candidato nella nota – Ulteriori accertamenti non potranno che confermare la assoluta correttezza di coloro i quali sono stati impegnati nelle operazioni al vaglio degli inquirenti e che venga accertata la verità».