Il sipario è calato: le luci si sono spente sul master in Economia del turismo e dello sviluppo territoriale sostenibile, organizzato dal Centro orientamento e formazione delluniversità di Catania, nellambito del Programma operativo nazionale per le Regioni, obiettivo 1 Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione.
Il 7 marzo, al palazzo centrale dellUniversità degli studi di Catania, i masterini – così come vengono simpaticamente chiamati – hanno ricevuto la loro tanto attesa pergamena di diploma che tanta speranza porta con sé, speranza di un futuro lavorativo prossimo, possibilmente in settori affini al percorso di studi intrapreso.
Nel lento ed inesorabile avvicendarsi degli studenti nellimpugnare il frutto dei loro studi, scorrono nelle menti di ciascuno ricordi legati ora alle attività in aula, ora alla visita guidata a Parigi, per finire con lo stage vissuto nella maggior parte dei casi fuori dalle mura domestiche; esperienze queste sicuramente arricchenti, proprio per le difficoltà incontrate e poi superate con determinazione e volontà; insomma una vera e propria scuola di vita oltre che di alta formazione.
Apre la cerimonia conclusiva il Rettorem Latteri, che, dopo i convenevoli di rito, con una punta di orgoglio, elogia il lavoro svolto dal Cof nellorganizzare e portare avanti tale percorso formativo molto impegnativo, e sottolinea limportanza di valorizzare e dare opportunità al capitale umano nostrano per evitare il fenomeno della fuga dei cervelli, che certamente contribuisce ad impoverire il contesto socio-economico politico gia di per sé non proprio brillante.
Si succedono in maniera incalzante gli interventi del direttore del Cof, nonché responsabile amministrativo del master, il dottor Giuseppe Caruso, del coordinatore didattico, il professor Salvo Creaco, del delegato del vicepresidente della Regione onorevole Cascio, e infine del presidente della Scuola di eccellenza CERISDI di Palermo, Padre Ennio Pintacuda, e del professor Filadelfio Basile che mettono in risalto luno limportanza dellalta formazione per la crescita del settore turistico e laltro la necessita che non solo quello turistico, ma tutto lo sviluppo sia improntato alla sostenibilità, priorità che dovrebbe guidare tutte le politiche nazionali e comunitarie.
Dopo la consegna dei diplomi ha avuto luogo una tavola rotonda proprio sul tema della Sostenibilità, turismo e alta formazione, che tra i tanti interventi ha visto in particolare la presentazione di un interessante progetto elaborato dal Touring Club italiano di promozione e valorizzazione turistica dei centri minori – quelli con meno di 15000 abitanti – chiamato: bandiera arancione; e la testimonianza del direttore generale del gruppo francese Pierre & Vacances, che con grande coraggio ha investito sulla Sicilia, e conta di continuare a farlo, confidando nella volontà della classe politica regionale di sposare i loro piani di sviluppo turistico, partendo proprio dalla riduzione graduale del gap infrastrutturale isolano, vecchia spina nel fianco che non permette uno sviluppo completo ed effettivo di un settore, quello turistico, irrinunciabile per leffetto domino che può scatenare nelleconomia siciliana.
Momento conclusivo, il cocktail offerto a tutti i partecipanti, ma tra un sorriso e laltro, tra le felicitazioni e le pacche sulle spalle, resta dentro il tarlo del lavoro che ancora non cè e che si sperava potesse sbocciare in occasione delle esperienze di stage, che hanno tradito le promesse.
Lalta formazione rappresenta la forza motrice della pianificazione, progettazione e realizzazione di interventi per lo sviluppo locale, ma che valore assume quando non ha punti di raccordo con il mondo del lavoro, e quindi rimane inoperosa? Labisso è veramente enorme, e come se non bastasse, intervengono pure le solite logiche clientelari, a porre un ulteriore freno allo sviluppo.
Forse sarà retorica, ma la domanda nasce spontanea: che futuro avranno i nostri esperti del turismo?
Sicuramente viaggeranno, ma non per vacanza!
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