Un buongiorno e un buon caffé (amaro) a tutti i comuni siciliani e ai sindacati. Che con una settimana di ritardo si sono accorti che i loro precari non potranno essere stabilizzati. Meglio tardi che mai. La norma inserita in Finanziaria che prevedeva la stabilizzazione di circa 22mila precari in realtà non riguarderebbe nessuno dei lavoratori che da più di venti anni prestano servizio presso Comuni e Province. «Il prossimo 31 dicembre scadrà la proroga ai nostri contratti – spiega Massimo Bontempo del Movimento dei giovani lavoratori – e ad oggi non abbiamo altro che una norma scritta male che ci esclude praticamente tutti». Perché la norma si rivolge «al personale in servizio con contratto a tempo determinato assunto tramite concorso pubblico». Praticamente nessuno.
E la norma che prevede di estendere la durata dei contratti fino a tutto il 2013? «Aspettiamo di vedere cosa deciderà il commissario dello Stato» dice Giacomo Scala, alla guida dei sindaci siciliani. Insomma si sono svegliati: le norme in questione, come sottolineato in molti articoli da questo giornale (che per questo è stato attaccato duramente) sono una farsa.
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