Un candidato alla carica di rettore «deve garantire all'intero Corpo accademico e a quello elettorale, prima, durante e finanche dopo lespletamento del suo mandato, la certezza della propria neutralità politica, ideologica e istituzionale nell'esercizio delle sue funzioni». Chi è l'autore di questa dichiarazione così netta? Il quinto nome dei candidati siciliani al Senato dell'Udc-Lista Monti, il professor Antonino Recca, attuale magnifico dell'Ateneo di Catania
«Finanche dopo», Recca candidato Udc Nel 2006 aveva promesso: mai in politica
Quinto in lista, arriva il debutto ufficiale in politica del rettore uscente dell’Ateneo di Catania Antonino Recca. Per la prima volta il suo nome comparirà in una scheda elettorale non accademica. In passato aveva svolto – non senza polemiche – il ruolo di coordinatore regionale dell’Udc tra il 2010 e il 2011, e adesso il docente dell’ex facoltà di Ingegneria è candidato nella lista con Monti per l’Italia al Senato. Le elezioni per decidere chi gli succederà sulla poltrona più ambita di palazzo Centrale si terranno tra poco più di un mese, il 21 febbraio, proprio a ridosso delle elezioni politiche (fissate per il 24 e 25 dello stesso mese).
Eppure la salita in politica (o discesa in campo) del professor Antonino Recca fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Nel 2006, durante la corsa per quello che diventò il suo primo mandato, dichiarò inconciliabile l’esercizio politico con quello di massima carica di un ateneo. «Per le gravi responsabilità insite nell’esercizio della funzione di Rettore ( ) un candidato a tale carica deve garantire all’intero Corpo accademico e a quello elettorale, prima, durante e finanche dopo lespletamento del suo mandato, la certezza della propria neutralità politica, ideologica e istituzionale nell’esercizio delle sue funzioni». Una presa di posizione che recava con sé una frecciata non troppo velata al suo predecessore, Ferdinando Latteri, eletto in quell’anno alla Camera con il partito dell’Ulivo.
Le dichiarazioni d’intenti di Recca non lasciavano spazio a qualsiasi incertezza: un rettore «deve dare assicurazione che mai utilizzerà il suo ruolo istituzionale per inseguire personali ambizioni di carriera politica. Ciò al fine di evitare all’intera istituzione universitaria una certa perdita di credibilità ( )». Via la politica dal mondo universitario, quindi: «In relazione dunque al fenomeno dosmosi tra politica accademica e politica generale, che purtroppo negli ultimi tempi ha registrato un incremento sicuramente dannoso per la normale vita accademica, occorre ristabilire una situazione dequilibrio che ridefinisca e allarghi gli spazi di autonomia dellUniversità, a tutto vantaggio delle finalità e degli obiettivi della Didattica e della Ricerca».
Prima di avere la certezza della candidatura, il prof. Recca ha annunciato il 2 gennaio di aver delegato tutti i suoi compiti al prorettore. In una lettera indirizzata alla professoressa Maria Luisa Carnazza e destinata all’intera mailing list d’Ateneo, Recca ha informato «che a prescindere dall’eventuale mia candidatura alle prossime elezioni politiche, che sarà decisa dal vertice nazionale dell’Udc e dai garanti di coalizione, su proposta del Comitato provinciale dell’Udc catanese è comunque mia intenzione partecipare attivamente alla campagna elettorale, per il successo democratico dellUnione di Centro e del progetto Monti per lItalia». Dal 3 gennaio fino al 26 febbraio, dunque, tutte le funzioni rettorali sono delegate alla docente di Medicina. Quanto rimastogli, visto che gli incarichi del Magnifico erano già stati dimezzati alla fine di ottobre dal Senato accademico.
E’ dunque terminato il tempo degli equilibri annunciati fino a poco più di sei anni fa? Saranno le consultazioni del prossimo mese a deciderlo. Anche se da più parti si fanno insistenti le voci che riguardano un coinvolgimento del magnifico rettore Antonino Recca nella corsa per le elezioni comunali, al momento previste per il 2014. «Finanche dopo» la fine definitiva del suo mandato accademico.
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