Filoramo (Pd): Alle primarie solo l’albo degli elettori può impedire voti esterni

“Realizzare la normalità nei servizi di Palermo e recuperare la buona politica di Orlando attraverso la mobilitazione delle uniche risorse disponibili al Comune: i ventimila impiegati già esistenti”. Questi alcuni dei punti essenziali del programma di Rosario Filoramo, candidato del Pd, al consiglio comunale di Palermo. Ma con lui abbiamo parlato anche del caos primarie del centrosinistra: “E’ assolutamente indispensabile che venga costituito e reso pubblico l’albo degli elettori dei partiti che partecipano alle primarie”. Filoramo, conosce bene Palermo e conosce bene Sala delle Lapidi, di cui è consigliere di lungo corso.

Innanzitutto, quale è il suo giudizio sulle primarie di Palermo, in poche parole?

“Sono delle primarie che purtroppo portano con se l’imperfezione di un sistema elettorale che il PD in Italia non è riuscito a rendere chiaro, concreto e scevro da intromissioni esterne. E’ assolutamente indispensabile che venga costituito e reso pubblico l’albo degli elettori dei partiti che partecipano alle primarie. Fin quando non ci sarà quello gli esterni hanno la possibilità di votare. Al di là di questo, 30mila persone che hanno risposto all’appello del centrosinistra sono comunque un successo che valorizza il risultato”.

Quindi propone il sistema che c’è negli Stati Uniti

“Esattamente. Là c’è l’albo da tempo: quello è il sistema giusto”.

Ferrandelli è stato criticato politicamente perché ha accettato i voti di Cracolici e Lumia, i quali continuano ad appoggiare il governo regionale di Lombardo. Come candidato che sostiene Ferrandelli Sindaco, cosa ha da dire in merito?

“Non esistono i voti di Cracolici e Lumia. Esistono i voti dei cittadini palermitani. Riportare le polemiche sull’appoggio del PD a Lombardo sulle elezioni amministrative palermitane dove Lombardo avrà un proprio candidato a sindaco di Palermo è assolutamente pretestuoso”.

Quali sono, secondo lei, i risultati dell’attuale governo Lombardo?

“Non posso dimenticare che la riforma degli ATO rifiuti e il blocco dei quattro mega-inceneritori sono un grande risultato positivo del governo Lombardo, ma molti limiti continua ad averli”.

Quali sono i “difetti”, se ce ne sono, dell’attuale governo Lombardo? Noi di Link Sicilia abbiamo evidenziato per esempio una situazione disastrosa per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi europei.

“Il difetto essenziale è che il governo Lombardo non è un governo politico. Il PD dopo le elezioni amministrative dovrà trarre le conseguenze sul mantenimento del sostegno al governo Lombardo, e quindi con un pieno appoggio politico, oppure la sfiducia”.

 

Cosa pensa della situazione interna al PD e segnatamente alla mozione nei confronti di Lupo, e perché?

“Apprezzo moltissimo il fatto che i presentatori della mozione abbiano consentito il rinvio della trattazione della stessa  a dopo la conclusione della tornata elettorale, lascando tutte le risorse del partito democratico concentrate sull’obbiettivo di vincere le elezioni”.

 

Ma andiamo a fatti più concreti per Palermo. Quale è la sua visione per risollevare le sorti della città ovviamente in poche parole? Cosa si dovrebbe fare in via prioritaria? Andiamo per temi.

“Il primo tema da affrontare è la riforma della burocrazia.  In uno scenario di gravissima crisi economica e finanziaria del comune l’unica grande risorsa a disposizione di chi vuole agire per modificare la situazione di crisi del mondo del lavoro, nella pubblica istruzione e nei servizi è rappresentata dagli oltre 20mila impiegati del comune di Palermo. Essi sono la risorsa più importante e immediatamente disponibile. Bisogna dire no alle consulenze esterne e valorizzare il merito e l’impegno dei tantissimi lavoratori onesti del Comune e delle sue aziende partecipate. Il comune non ha soldi, ma ha 20 mila impiegati. La mobilitazione di questi impiegati ci consentirà di attivare azioni nel territorio di Palermo”.

Cosa pensa si possa fare per l’economia e l’occupazione?

“Io penso alla riattivazione dello sportello unico, delle procedure di rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni edilizie, che devono avere tempi assolutamente rigorosi e contingentati.  Ogni imprenditore della città di Palermo dovrà conoscere in un periodo non più lungo di tre mesi se la sua idea, il suo progetto, la sua intrapresa potrà essere autorizzata oppure no. I ritardi nella pubblica amministrazione sono peggiori di qualsiasi richiesta di tangente. Dobbiamo semplicemente fare funzionare l’amministrazione in maniera efficiente ed in tempi rapidi”.

E in settori specifici?

“Il settore che considero importantissimo è quello della scuola. Sulle spalle dei dirigenti scolastici gravano responsabilità pesantissime anche di tipo penale a causa della inefficienza e delle poche risorse che il Comune mette a disposizione della scuola. Ritengo l’investimento sulla scuola il più importante investimento sulla città di Palermo: buone scuole ci consegneranno una cittadinanza migliore con prospettive di sviluppo reale”.

 

Quindi pensa che si debba lavorare soprattutto sulle generazioni di futuri adulti, con una priorità alla crescita nel lungo periodo per la città?

“E’ chiaro”.

Cosa si può fare per turismo e ambiente?

“Altro settore strategico per Palermo  è quello della tutela ambientale e dello sviluppo del turismo. Un caso per tutti è il recupero dell’intera fascia costiera di ben 27 km: recuperandola, valorizzandola e consegnandola alla libera fruizione dei palermitani e degli imprenditori che investiranno nel settore turistico. Su quello che attualmente è disponibile, cioè Mondello più altri piccoli settori, ritengo che si debba intervenire ampliando la proposta della vecchia amministrazione Orlando di affidamenti di tratti di costa per la realizzazione delle spiagge libere attrezzate: è stata e può ancora esserlo una felice sintesi tra libera fruizione ed intervento dei privati”.

Quando parliamo di turismo e ambiente viene in mente la cultura

“Per quanto riguarda le fondazioni, l’idea è quella della razionalizzazione delle stesse, immaginando una gestione unitaria di queste due grandi risorse di Palermo (Biondo e Massimo). Attenzione particolare dovrà essere dedicata alla gestione degli altri spazi culturali che dovranno privilegiare la presenza dell’associazionismo culturale palermitano”.

 

Quindi recuperando un politica culturale iniziata a suo tempo da Orlando.

“Certamente. E aggiungo: molte delle iniziative della giunta Orlando sono meritevoli di essere riprese ed aggiornate alla situazione attuale”.

Per la mobilità e le infrastrutture?

“Una delle altri chiavi della nuova amministrazione palermitana dovrà essere sintetizzata in una sola parola: normalità. Quindi:  Il bus puntuale, l’asilo nido per tutti i bimbi che vivono a Palermo, l’illuminazione nelle pubbliche vie, la raccolta differenziata… Tutte cose che pur non essendo straordinarie per Palermo lo sarebbero e che noi intendiamo far divenire normali. Nessun consigliere comunale o di circoscrizione al termine della prossima consiliatura dovrà mai più preoccuparsi di segnalare l’interruzione di un servizio pubblico, ma potrà dedicarsi a governare e programmare futuri scenari della città di Palermo. Inoltre, ritengo che la nuova amministrazione dovrà dedicarsi al completamento delle opere già avviate avendo un approccio “laico”, ossia oggettivo per la valutazione delle diverse opzioni. Ad esempio, non rimanere intrappolati in schemi predefiniti quali “il tram è di sinistra e metropolitana di destra”, ma valutando cosa è giusto fare per la cittadinanza tra le opzioni disponibili”.

 

 


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