La polizia municipale e la polizia di Stato si sono dati appuntamento, questa mattina, in piazza Carlo Alberto. Un'operazione anti-abusivismo voluta dal sindaco di Catania Enzo Bianco. Un italiano è stato fermato perché non ha voluto fornire le sue generalità, un cittadino senegalese - invece - per contraffazione
Fiera, controlli contro gli abusivi dopo la rissa Sequestrati scarpe, orologi e borse. Due fermi
Dopo la maxi-rissa dei giorni scorsi, si corre ai ripari. Così stamattina è stata eseguita un’operazione antiabusivismo alla fera ‘o luni di Catania, in piazza Carlo Alberto. Da una parte la polizia municipale guidata dal comandante Stefano Sorbino, dall’altra le pattuglie del X reparto mobile della polizia di Stato coordinate dal vicequestore Alessandro Berretta. In mezzo gli ambulanti, autorizzati e non, che lavorano nello storico mercato cittadino. Alla fine dell’operazione sono stati effettuati otto sequestri per un totale di 2700 pezzi: scarpe, occhiali, orologi e borse, per lo più. Un italiano è stato fermato perché ha rifiutato di comunicare le proprie generalità alle forze dell’ordine. Il secondo fermo della giornata ha riguardato un cittadino senegalese accusato di contraffazione.
«L’operazione di oggi – dichiara il sindaco Enzo Bianco in una nota diffusa alla stampa – è in linea con l’azione di contrasto che da tempo ormai l’amministrazione sta conducendo nei confronti di ogni forma di abusivismo commerciale». In mezzo c’è, inoltre, la riorganizzazione della fiera con la messa a bando di nuove postazioni e il censimento definitivo delle bancarelle presenti. «Per consentire condizioni di maggiore vivibilità sia per i residenti sia per gli operatori commerciali – continua il primo cittadino – Grazie anche a questa riorganizzazione sarà possibile individuare meglio le sacche di abusivismo e illegalità, e intervenire per eliminarle». E a proposito del blitz di questa mattina, su Facebook Bianco annuncia: «È solo l’inizio, continueremo».
L’annuncio di oggi arriva a seguito della lite, a colpi di bastone, che ha visto contrapporsi italiani e stranieri in via Luigi Rizzo. E cominciata, secondo la ricostruzione fornita sia dai senegalesi sia dal legale dell’unico indagato (il catanese Orazio Salice, classe 1962) per una richiesta di spostarsi formulata agli ambulanti abusivi. Salice avrebbe domandato a un cittadino straniero di togliere la propria merce e da là sarebbe partita la discussione poi sfociata in violenza. «Ha chiesto di spostarsi perché altrimenti non sarebbe riuscito a passare col camion», spiegava ieri a MeridioNews Dario Mori, legale di Orazio Salice. «C’erano state tante discussioni prima, ce l’ha con noi perché lui vende meno», raccontavano alcuni africani in corso Sicilia.