Novanta incontri, dislocati tra luoghi e non luoghi, tra musica, cinema, teatro, fotografia, letteratura e arti visive. Tra le novità gli incontri di scrittura aperti al pubblico. Il direttore Davide Camarrone: «Il rischio è che si ripeti ciò che è accaduto in passato, per cui ricordare è doveroso»
Festival delle letterature migranti, al via dal 17 ottobre Orlando: «Essenza ed espressione del genere umano»
Tra luoghi e non luoghi torna a Palermo il festival delle letterature migranti: da Palazzo Steri al Teatro Massimo, dalla GAM a Palazzo Branciforte, per arrivare al Museo Salinas, appoggiandosi a internet e alla Coop. Presentato presso la sala degli specchi di Villa Niscemi, il festival diretto da Davide Camarrone giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Novanta gli incontri che, dal 17 al 21 ottobre, vedranno protagoniste le letterature nelle diverse sfumature e migrazioni: musica, cinema, teatro, fotografia, letteratura e arti visive.
«Letteratura e arte trovano nella migrazione, intesa come viaggio e incontro – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – la propria anima di essenza ed espressione dell’essere umano parte di una comunità in continua evoluzione. Il festival non è un luogo ma l’intera città». Letterature come strumento di analisi del contemporaneo e, al contempo, specchio di memorie collettive.
«Il rischio è che ciò che è accaduto nel passato torni a ripetersi, – spiega Camarrone – è perciò doveroso ricordare, fare memoria». Durante gli eventi collaterali del festival, rispettivamente il 15, 16 e 22 ottobre, verranno commemorati il settantacinquesimo anniversario del rastrellamento nazifascista del ghetto di Roma e l’ottantesimo anniversario di promulgazione delle leggi razziali italiane. Un primo spezzone di Shoah, il documentario di Lanzmann dalla durata complessiva di dieci ore, verrà proiettato al Teatro Massimo durante la giornata inaugurale del Festival, lunedì 15 ottobre. La sonorizzazione dal vivo di Intolerance, di Griffith, chiuderà invece la rassegna il 22 ottobre.
Proprio a Claude Lanzmann, giornalista e regista francese autore di “Shoah”, e ad Alessandro Logrande, scrittore e giornalista italiano scomparso improvvisamente lo scorso anno, sarà dedicato il festival. «Il programma con delicatezza racconta non soltanto la migrazione intellettuale – continua Camarrone – ma anche quella fisica». Quattro le sezioni. Il programma letterario, curato da Davide Camarrone e dal profesessore Ignazio E Buttitta, conterà 40 libri, divisi in otto scatole narrative: Dialoghi e attraversamenti, La voie de Marseille, Lettere da vicino, Lost and (Found) in translation, Meticciati, Tempo irregolare, Terre perse e Variazioni e fughe.
Tra gli interpreti presenti: Paolo Di Stefano, Chen He, François Beaune, Wu Ming 2, Max Lobe, Adriano Sofri, Vladimir Sorokin, Nasim Marashi, Valeria Luiselli, Tamta Melašvili, Charif Majdalani, Andrea Segre e Yanis Varoufakis. La sezione arti visive, curata da Agata Polizzi, prende il nome di Fuga da Europa e mostra come diversi artisti sentono il concetto di identità. Tra i lavori: So as to find the strenght to see dell’artista turca Fatma Bucak, Misconception, a way to mis-understand reality degli artisti Niccolò de Napoli e Michele Tiberio, progetto collaterale di Manifesta 12, e le letture itineranti di Chiara Trevisan, che girerà per la città con la sua libreria mobile coinvolgendo i passanti nelle letture.
Spazio anche al teatro con la sezione Il corpo delle storie a cura di Giuseppe Cutino. Tra gli spettacoli Tu es libre di Francesca Garolla, lavoro teatrale sviluppato durante una residenza a La Chartreuse per il festival di Avignon che vede protagonista una ragazza francese aderente all’ISIS, e Nuovi maestri, un documentario che mostrerà al pubblico il progetto corale realizzato dal Teatro dell’Argine di Bologna in collaborazione con numerosi scrittori contemporanei ed un gruppo di mille bambini.
La quarta ed ultima sezione del festival sarà invece dedicata alla musica. Il Muto e il Fuori Campo, curato da Andrea Inzerillo e Dario Oliveri vedrà accostare i due capolavori cinematografici Shoah e Intollerance, l’uno in apertura l’altro in chiusura del festival.
Tra le novità dell’edizione 2018 il progetto Ink 35 e Casa delle Letterature. In Ink 35, sei autori under 35 avvieranno incontri e sessioni di scrittura aperti al pubblico e a studenti di scuole superiori e università. Protagoniste degli incontri le periferie del capoluogo siciliano in una prospettiva di decentramento e migrazione del festival stesso. La Casa delle letterature, hub del libro e della lettura, luogo di formazione artistica e culturale, è invece un progetto in cantiere sostenuto dalle diverse istituzioni e soggetti promotori del festival delle letterature migranti.
Parte insieme al festival anche l’hashtag #raccontailtuoFLM nell’obiettivo di raccogliere e condividere online le impressioni del pubblico sugli eventi, che saranno trasmessi in diretta e in differita sul sito www.festivaletteraturemigranti.it.