Il borgo medievale del Siracusano, che conta poco più di 2300 abitanti, è uno degli otto in Italia ad avere approvato una misura di contrasto che prevede un'ammenda da 500 euro. «Monito necessario per questioni di civiltà», dice il primo cittadino a MeridioNews
Ferla, primo Comune in Sicilia a multare chi offende gli Lgbt Sindaco: «Gesto necessario, ma c’è bisogno qui come altrove»
«Sono temi su cui c’è ancora grande arretratezza e, così, abbiamo voluto fissare in modo concreto un principio di rispetto universale che troppo spesso viene violato e vanificato». È così che il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa motiva a MeridioNews la scelta di una delibera della giunta comunale sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’ordinamento sessuale, sull’identità di genere che prevede anche una multa da 500 euro per i trasgressori. Già Borgo più bello d’Italia, Ferla conta poco più di 2300 abitanti ed è uno degli otto Comuni a livello nazionale ad avere attuato questa misura. «E non perché – sottolinea il primo cittadino che è al suo terzo mandato – qui c’è la percezione che accada più che altrove».
Nella delibera si fa chiaro riferimento alla «vocazione inclusiva» – con ogni lettera di questa parola scritta in maiuscolo – degli amministratori. Per questo all’unanimità è stato approvato il documento che fa «assoluto divieto» su tutto il territorio comunale, comprese piattaforme online, di avviare «azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità». Vietate anche tutte le azioni di istigazione a delinquere e le organizzazioni, le associazioni, i movimenti o i gruppi che abbiano come scopo la discriminazione o la violenza. Con la stessa delibera viene istituita la Giornata contro l’omobitransfobia – per il 17 maggio di ogni anno – in occasione della quale l’ente si impegna a realizzare iniziative di sensibilizzazione. «ln caso di inosservanza dei divieti e salvo che il fatto non costituisca più grave reato – si legge nel documento – si è puniti con l’ammenda di 500 euro». L’amministrazione si impegna a destinare i soldi recuperati per la costituzione di un fondo di prevenzione contro I’omobitransfobia.
«Si tratta di questioni di civiltà a cui nessun amministratore pubblico dovrebbe più sottrarsi – commenta al nostro giornale il sindaco Giansiracusa – Lanciare un monito di questo tipo credo sia semplicemente giusto». Il primo cittadino ha raccontato di avere colto l’invito arrivato da un’associazione nazionale che si occupa della sensibilizzazione su questi temi. «Sembrano questioni già date per assodate e invece – sottolinea – c’è ancora tanto lavoro da fare. Per questo motivo, anche in questo ambito, abbiamo scelto di andare avanti in pieno stile Ferla. Ovvero – chiarisce il primo cittadino – senza attendere che qualcuno agisca dall’alto per darci direttive ma facendolo noi per primi». Del resto, il piccolo borgo medievale barocco sui monti Iblei, dal 2011 in poi di primati ne ha già collezionati diversi: da quello di Comune riciclone, rinnovabile e virtuoso al riconoscimento europeo per la democrazia partecipata fino a quello di primo villaggio del compost del Sud Italia.