La rissa è avvenuta ieri a conclusione del match di Prima Categoria, con la squadra composta dagli ospiti del centro d'accoglienza che ha vinto 2 a 1. «In ogni trasferta riceviamo trattamenti indecorosi, i ragazzi non capiscono il perché», denuncia il tecnico Giuseppe Manzella. Che poi nega ci siano stati sfottò nei confronti dei tifosi locali
Ferla, aggrediti a fine partita calciatori del Cara Mineo «Sempre insulti razzisti, non accettano che vinciamo»
«Sfottò ai tifosi del Ferla? I ragazzi stavano soltanto festeggiando, dopo una partita vinta ottenuta nonostante gli insulti». Si sfoga così Giuseppe Manzella, uno dei due allenatori dell’Asd Cara Mineo, la squadra di calcio che milita in Prima Categoria ed è composta soltanto da ragazzi ospitati nel centro di accoglienza. Ieri, i calatini hanno vinto 2 a 1 fuori casa contro il Ferla, confermando il buon momento di forma e avvicinandosi alla vetta occupata dall’Atletico Scicli.
La vittoria, tuttavia, è stata macchiata da una rissa finale che ha visto coinvolti oltre ai giocatori anche alcuni tifosi locali. All’origine del parapiglia ci sarebbe stata l’eccessiva esultanza da parte degli ospiti, anche se a detta di Manzella i motivi sarebbero riconducibili all’ostilità rivolta ai propri calciatori in ogni trasferta. Qualcosa che andrebbe oltre la rivalità calcistica per sconfinare nel razzismo. «Ancora una volta abbiamo preso insulti e provocazioni, frasi irripetibili – racconta a MeridioNews -. Dispiace dirlo ma i miei ragazzi ormai ci sono abituati, sanno che non devono reagire, anche se è normale che ci restino male. Non capiscono perché vengono accolti in questo modo».
La squadra, nata all’interno del centro d’accoglienza, coinvolge un gruppo di 25 migranti che si allena ogni giorno e periodicamente si rinnova. «Abbiamo ottenuto due promozioni in quattro anni – continua Manzella -. A tanti non va giù il fatto che siamo così competitivi e visto che non riescono a fermarci con le buone provano a farlo con le cattive, a partire dalle provocazioni». A Ferla si sarebbe ripetuto un copione già visto. «A fine partita siamo stati aggrediti fuori dal campo, è durato meno di un minuto ma un ragazzo ha preso un colpo in testa e lo abbiamo portato al pronto soccorso – prosegue Manzella -. Sono arrivati i carabinieri ma nessuno ha fatto denuncia. Noi l’avremmo fatta ma non siamo riusciti a risalire agli aggressori. Loro hanno deciso di no perché evidentemente non avevano elementi per denunciarci».
A tal proposito, in un comunicato i carabinieri ricostruiscono la vicenda in una maniera un po’ diversa: «A causa delle provocazioni goliardiche da parte dei giocatori della squadra ospite nei confronti della tifoseria locale – si legge nella nota – si innescava una rissa tra alcuni componenti delle due compagini sportive e altri componenti della tifoseria». Per il tecnico del Cara Mineo, però, non ci sarebbe stata alcuna provocazione: «I miei ragazzi non hanno fatto nulla di strano se non esultare per una vittoria ottenuta nonostante un rigore regalato al Ferla al 96esimo e fatto tirare due volte», conclude Manzella.
MeridioNews ha provato a contattare i vertici societari del Ferla, per una replica, senza però ottenere risposta.