Fera o’ luni, continua il censimento del Comune Gli ambulanti: «Qui è meglio lavorare in nero»

Regna un silenzio insolito tra le bancarelle della fiera di piazza Carlo Alberto all’indomani dell’aggressione per mano di un ambulante ai danni di due dipendenti comunali: un funzionario e un autista dell’assessorato alle Attività produttive di Catania. I due, secondo quanto reso noto dall’amministrazione, sarebbero stati colpevoli di aver chiesto all’uomo di spostare la propria bancarella entro il perimetro autorizzato del mercato. Il presunto autore dell’aggressione – A.G., 49enne – è stato identificato stamattina dalla polizia e denunciato in stato di libertà per lesioni e minacce aggravate. Funzionario e autista stanno bene, non sono in ospedale, ma chiaramente scossi dall’accaduto che si inserisce nel contesto degli accertamenti di questi giorni per il censimento che proprio l’assessorato alle Attività produttive catanese sta conducendo per fare ordine alla Fera o’ luni.

Il giorno dopo i fatti sono pochi i commenti in merito. Diffusa piuttosto la notizia dei controlli, è nata tensione tra gli irregolari all’interno del mercato – comunque presenti oggi negli spazi di piazza Carlo Alberto con la propria merce – pronti a dileguarsi alla vista dei vigili urbani. Quello a cui si è assistito, e probabilmente si assisterà, nei prossimi dieci giorni in cui si realizzeranno i controlli è uno schema già visto: chi non è in regola sposta immediatamente i propri stalli mobili, per riprendere il posto una volta andati via gli agenti. I venditori irregolari rimangono così invisibili alle forze dell’ordine, ma sotto agli occhi di tutti gli altri.

Sono rimasti invece fermi nei propri spazi gli ambulanti in regola che pagano il canone di affitto del suolo pubblico al mercato. Tra questi piccoli commercianti regna lo scetticismo nei confronti dell’azione amministrativa, più concetrati a guadagnare alla giornata. Molti hanno solo sentito dire dell’aggressione e raccontano di non essere al corrente dell’operazione di censimento. «Invece di controllare noi, dovrebbero controllare i giovani extra comunitari – dichiara uno dei venditori che ha la propria bancarella lungo via Santa Maria di Betlemme – Non solo non sono in regola, ma vendono anche merce contraffatta». «Qualcosa la fanno dopo i servizi trasmessi in tv da Striscia la Notizia – continua l’uomo riguardo all’attività dei vigili – ma non di più».

Eppure gli ambulanti, al di là del censimento, sono abituati a ricevere saltuariamente dei controlli. «Oggi non si sono visti – dice una donna che lavora alla fiera grazie alla concessione del marito – forse sono in un’altra zona. Ogni tanto vengono a fare i controlli, ma non sapevo di questa operazione». In questi primi giorni l’attività del censimento si sta concentrando all’interno dell’area di piazza Carlo Alberto, mentre nei prossimi dovrebbe estendersi a tutto lo spazio del mercato. Intanto tra chi lavora in nero e chi in maniera regolare non sembrano esserci contrasti. Anzi. «Anziché il mio posto ordinato preferirei averne uno in mezzo alla strada – commenta un ambulante in autorizzato di piazza Carlo Alberto – almeno i 40-50 euro guadagnati li porterei tutti a casa netti». «Il censimento non servirà – continua – Piuttosto si deve dare la possibilità a chi è in regola di lavorare bene. Le spese vive sono troppo alte».

Tra le forze dell’ordine, invece, dopo il secondo giorno di controlli c’è soddisfazione. «In quattro o cinque oggi non li abbiamo fatti montare – spiega il commissario Francesco Caccamo dei vigili urbani – non erano in regola. Stiamo controllando la regolarità delle autorizzazioni e l’occupazione del metraggio autorizzato. Già oggi alla fiera c’è più ordine». I posti che risulteranno liberi dopo i controlli saranno riassegnati. Al netto della ricomparsa degli abusivi. «Molti non si sono fatti trovare, però stiamo controllando anche i passaggi all’esterno e le vie di fuga», aggiunge Caccamo. «Ormai in città azioni di questo genere se ne vedono non di rado, ma noi siamo tranquilli e sereni perché andiamo avanti e non ci preoccupa nulla – commenta il vice sindaco di Catania Marco Consoli – Riteniamo che a molti non faccia comodo rispettare le regole in una città in cui le regole non si sono mai rispettate. Continueremo per la nostra strada, nessuno ci fa paura».


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