Favignana, il faro abbandonato in attesa dei privati «Era casa per bimbi down, poi sfrattati da marina»

Punto di riferimento per i marinai, luogo d’ispirazione per i poeti e gli artisti del luogo, il faro di Punta Marsala a Favignana oggi è il simbolo di degrado e abbandono. Da circa tre anni, l’immobile è lasciato in balia dei vandali e delle intemperie che ne hanno rovinato l’intonaco esterno. 

La denuncia, arriva dall’ex presidente della sezione di Favignana della Lega Navale, Rossella Scalone, che per cinque anni si è presa cura del faro che insiste nella zona della splendida spiaggetta di Cala Azzurra. «Si tratta di una storia è davvero triste – racconta – Nel lontano 2010, con tanto impegno sono riuscita a ottenere la concessione di una porzione della struttura per dismissione temporanea da parte della marina militare, visto il ruolo sociale della Lega Navale. Nel corso della nostra gestione, il piano terra è diventato un luogo per l’organizzazione di eventi culturali, mentre parte del piano superiore è stato adibito a foresteria per accogliere gruppi di ragazzi disabili affetti da sindrome di down. Avevamo stipulato una serie di convenzioni con alcune associazioni – prosegue – permettendo così a parecchi ragazzi di trascorrere alcuni giorni di vacanza all’insegna della spensieratezza». 

Prima della gestione della Lega Navale, il vecchio faro era stato dato in uso a un militare della marina in pensione. La concessione alla Lega Navale è stata invece revocata nel 2015, su decisione dell’ammiraglio Nicola De Felice che dallo stesso anno è comandante marittimo della Sicilia. Il vecchio faro, secondo quanto si legge in una nota datata 5 ottobre 2015, che porta in calce la firma dell’ammiraglio, avrebbe dovuto ospitare il personale della marina militare destinato presso l’isola di Favignana in seguito «all’ammodernamento e la conseguente riorganizzazione della rete radar costiera». Ad oggi però il faro è rimasto chiuso e gli alloggi dei militari in servizio sull’isola sono rimasti a Punta Sottile. Non esiste più neanche la locale sezione della Lega Navale, chiusa per insufficienza di iscrizioni. Le attività sono adesso affidate alla delegazione trapanese. «Io non ho alcun interesse sul faro – precisa Scalone – le mie attività proseguono ugualmente, ma volevo solo portare all’attenzione dell’opinione pubblica le condizioni in un cui versa uno dei gioielli di questa meravigliosa isola». 

Le sorti della struttura sono adesso affidate all’esito del bando Valore Paese-Fari 2017. Nella terza edizione del progetto, che permette ai privati di prendere in gestione e riutilizzare gli edifici di proprietà dello Stato, tra i 17 immobili da dare in gestione figurava anche il faro di Punta Marsala per il quale sarebbero state avanzate tre offerte. Il bando è stato chiuso lo scorso mese di dicembre. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi come le soluzioni di rifunzionalizzazione delle strutture, la fruibilità pubblica, il contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture attraverso una rete di servizi e attività condivise. Le strutture potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche e ricreative. A breve, si dovrebbe avere il risultato del bando. «Il faro di Punta Marsala – conferma il sindaco delle Egadi Giuseppe Pagoto – rientra tra gli immobili che il demanio intende valorizzare cedendolo ai privati. Speriamo che presto sia oggetto di veloce ristrutturazione e che rimanga comunque di fruizione pubblica».


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