Oltre all'Università, a sostenere la proposta che sta partecipando a un bando indetto dall'Agenzia per la coesione territoriale sono più partner. Tra cui il Comune di Acireale. «Sarebbe un'opportunità importante per il rilancio dell'hinterland», dichiara il sindaco
Fare dell’ex stabilimento Acque Pozzillo un centro di ricerca Progetto da 27 milioni di Unict ha superato primo screening
Riqualificare un’area che per decenni ha rappresentato una grave minaccia per la salute e, al contempo, offrire all’intero hinterland un luogo proiettato nel futuro. La scommessa, non da poco, vede protagonista l’Università di Catania e una serie di partner istituzionali e del mondo imprenditoriale e punta a intercettare un maxi-finanziamento da spendere nello stabilimento dell’ex Acque Pozzillo, nell’omonima frazione marinara acese. Il progetto It-Mare-Akis è stato presentato a un bando indetto dall’Agenzia per la coesione territoriale del ministero del Mezzogiorno, che prevede fondi per la rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione. La proposta, che ha già superato il primo screening di valutazione, ha un valore che supera i 27 milioni di euro. Soldi che tornerebbero utili per rilanciare il piccolo borgo marinaro che, per troppo tempo, ha pagato lo scotto di essere accostato all’amianto.
Le coperture in eternit dell’azienda che per tanti anni ha imbottigliato l’acqua minerale sono finite al centro dell’attenzione per gli inevitabili rischi per la salute. Una storia che per arrivare alla bonifica – ancora oggi da completare – ha dovuto superare percorsi travagliati, con tanto di interrogazioni all’Assemblea regionale siciliana e dispute giudiziarie tra i passati proprietari e il Comune di Acireale. «Riuscire a ottenere questo finanziamento sarebbe un’opportunità molto importante per il territorio – commenta a MeridioNews il primo cittadino Stefano Alì – Noi siamo il primo partner del progetto, ma a essere coinvolti sono tanti altri soggetti. A marzo scadranno i termini per la presentazione dei documenti di progettazione più avanzati, la speranza è di riuscire a rimanere dentro alla lista dei pretendenti».
Oltre al Comune, gli altri partner che sono coinvolti nell’iniziativa sono il Gal Terre di Aci, la fondazione Its Steve Jobs, la fondazione Its Mobilità sostenibile e Trasporti, il Consorzio Etna Hitech, il Flah Riviera Jonica Etnea, Botanica srl, le Terme di Acireale, la Fondazione Città del Fanciullo e l’Agenzia per il Mediterraneo. Secondo i piani, parte dello stabilimento di Pozzillo – attualmente di proprietà delle Terme – nel caso dell’aggiudicazione del finanziamento, sarebbe acquistato dal Comune di Acireale che vanta dei crediti nei confronti dell’ente. «Il nuovo impianto – si legge nella relazione che accompagna la proposta – seguirà le linee del vecchio rafforzandone la geometria per soddisfare le esigenze di massima fruibilità dei laboratori e di integrazione con il tessuto urbano. Lo scopo è, infatti, quello di rendere quanto più accessibili alla comunità e alla società tutte le attività che qui si svolgono».
L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare i capannoni in poli ad alta innovazione tecnologica e aperti ad attività nel segno dell’inclusione. «All’interno del centro It-Mare-Akis troveranno posto 12 laboratori di ricerca, sviluppo e innovazione ripartiti in due divisioni: laboratori di imprenditorialità innovativa e laboratori di innovazione sociale come motore per la rigenerazione del territorio». Dalle tecnologie legate alla realtà aumentata e alla realtà virtuale alle applicazioni delle ultime innovazioni nella ricerca in campo agricolo, il polo sarebbe arricchito anche da un’area espositiva di circa cinquecento metri quadrati. Tra gli obiettivi dichiarati c’è quello di organizzare attività rivolte alla riduzione degli squilibri nel mercato del lavoro locale e di accompagnamento alla creazione di impresa, con particolare attenzione rivolta ai giovani e alle donne, ma anche la promozione di iniziative per ridurre il gap tecnologico tra le varie fasce della cittadinanza.
«Il progetto è interessantissimo e rappresenterebbe un successo non solo per la città di Acireale – commenta Alì – In queste settimane, ci stiamo confrontando con l’Università per capire come approcciarci alla nuova fase di valutazione». Non mancano, tuttavia, anche le criticità. «L’avviso del ministero in un primo tempo parlava di progetto di fattibilità, ora pare che per il secondo screening venga richiesta una progettazione di livello definitivo. Da parte nostra – conclude il primo cittadino – daremo tutto il supporto possibile all’ateneo».