La disperazione per otto mesi di stipendi non pagati, i vestiti già impregnati di benzina, un finto ordigno nella borsa e un accendino in mano. E’ questa la situazione che hanno trovato ieri mattina gli agenti della squadra mobile arrivando in via Pietro Carrera, nella sede catanese del consorzio Elios, dove un ex dipendente minacciava di darsi fuoco.
La polizia è intervenuta a seguito di una segnalazione. Giunta sul posto, ha trovato l’uomo in forte stato di agitazione che urlava contro alcuni impiegati denunciando il mancato pagamento di otto mensilità. Nel frattempo teneva vicino un bidone di benzina con cui si era già cosparso i vestiti. Dopo un lungo dialogo e approfittando di un attimo di distrazione del disperato, gli agenti sono riusciti a strappargli l’accendino.
Successivamente hanno trovato dentro la borsa a tracolla dell’uomo, un finto ordigno, totalmente innocuo. «Con tutta probabilità voleva quindi che la sua azione avesse un carattere dimostrativo, esibendo ad un certo punto anche lordigno inoffensivo», è l’ipotesi della polizia. L’uomo, dopo essere stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, è stato sottoposto a visita psichiatrica e successivamente a trattamento sanitario obbligatorio.
Si moltiplicano nelle ultime settimane i casi di persone che per disperazione provano a darsi fuoco. Oggi è morto, dopo dieci giorni di agonia, l’operaio edile Salvatore La Fata. Più recenti sono il caso di un benzinaio ad Acireale e di una donna in via Vittorio Emanuele a Catania.
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