Ventisette su ventisette. L'ordine del giorno del vicepresidente Carmelo Nicotra trova il favore di tutta l'aula consiliare. L'indirizzo del senato cittadino è semplice: l'amministrazione deve verificare l'iter seguito dagli uffici per fare costruire il nuovo supermercato
Eurospin a Cibali, il Consiglio comunale vota contro Chiesti chiarimenti sul percorso per l’approvazione
L’ordine del giorno del vicepresidente vicario del Consiglio comunale Carmelo Nicotra trova il favore di tutta l’aula consiliare. Così maggioranza e opposizione votano compatti, 27 su 27: c’è bisogno di ulteriori chiarimenti sul permesso di costruire che è stato concesso alla società Recosta srl per l’edificazione di un nuovo supermercato Eurospin nel quartiere di Cibali. La storia sollevata da MeridioNews e diventata cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle a Palazzo degli elefanti: la costruzione del discount là dove il piano regolatore avrebbe previsto una scuola, nei terreni privati accanto a quelli del Centro direzionale Cibali.
Da quando questa testata ha reso nota la notizia del cantiere aperto – era il 10 settembre – il consigliere comunale pentastellato Graziano Bonaccorsi ne ha fatto una questione d’interesse del senato cittadino. Il 20 settembre il consigliere ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarezza sull’iter seguito dagli uffici comunali. E, in particolare, sulla decisione dell’Urbanistica di concedere il permesso di costruire alla società, al termine di una conferenza dei servizi durata anni.
La storia di questo pezzo di città si intreccia per forza di cose con quella del Centro direzionale. Non solo per una questione di buon vicinato, ma anche perché le conferenze dei servizi per discuterne vengono effettuate due anni fa. Quando cioè i terreni del Centro direzionale balzano di nuovo agli onori delle cronache sia per l’incendio che per i progetti del consorzio che ne detiene la proprietà. «Urbanisticamente – si legge nella relazione della Recosta srl – il terreno oggetto dell’intervento (la costruzione del supermercato, ndr) ricade in zona L del vigente Piano regolatore generale della città di Catania e risulta contrassegnato con la lettera S, edificio scolastico».
La zona L, però, si estende anche oltre i terreni dove si costruirà il supermercato, e arriva a toccare quelli del Centro direzionale, in cui si dovranno fare tante cose sì, ma non una scuola. E qui si arriva al collegamento: visto che, in base alla proposta di variante al Prg approvata nel 2017 dalla giunta Bianco, le zone L del Centro direzionale diventano a uso residenziale-commerciale, per estensione anche i terreni accanto meritano le stesse possibilità.
«L’amministrazione avvia una procedura di sostanziale modifica della destinazione urbanistica», scrive la relazione tecnica firmata dall’impresa. Che non tiene in considerazione un fatto: la proposta di variante approvata nel 2017 non è passata dal vaglio del Consiglio comunale, unico organismo deputato alle valutazioni di carattere urbanistico. La relazione si spinge poi oltre, e aggiunge: «Il progetto proposto non risulta in contrasto con le previsioni del Prg, che prevedono, nelle zone L, oltre agli edifici scolastici, anche le aree mercatali».
Ad aggiungere elementi d’interesse su questa nuova costruzione è l’incendio che, nel 2017, ha devastato ettari ed ettari di terreni proprio in quella zona. Il catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco in quell’anno, però, non è ancora stato approvato dal Consiglio comunale. Il passaggio in aula serve a rendere operativa su quei terreni la legge quadro sui roghi boschivi, che vieta variazioni di destinazione d’uso ed edificazioni sulle zone bruciate. L’area di Cibali non è stata inserita da Palazzo degli elefanti nell’elenco da approvare, ma è stata oggetto di un emendamento del pentastellato Graziano Bonaccorsi.
Proprio ieri, dopo il voto dell’ordine del giorno sull’Eurospin di Cibali, l’aula consiliare ha deciso di spostare l’approvazione dell’elenco più in là nel tempo. Dopo che, cioè, la giunta comunale si sia concretamente impegnata per rivedere l’approvazione del progetto della Recosta srl, che insiste su particelle catastali andate in fumo a luglio di due anni fa.