Tappa a Catania in vista delle Europee per Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 stelle si è concesso a una lunga passeggiata tra mercati e vie del capoluogo, accompagnato dai referenti locali del Movimento. «Il Movimento 5 stelle non ha candidati impresentabili, non inganna i cittadini mettendo dei nomi che poi non andranno a […]
Europee, Giuseppe Conte a Catania: «Il M5s unico partito senza impresentabili e non è un caso»
Tappa a Catania in vista delle Europee per Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 stelle si è concesso a una lunga passeggiata tra mercati e vie del capoluogo, accompagnato dai referenti locali del Movimento. «Il Movimento 5 stelle non ha candidati impresentabili, non inganna i cittadini mettendo dei nomi che poi non andranno a Bruxelles e a Strasburgo – dice alla stampa – Credo che la chiarezza, la linearità di azione, siano condizioni imprescindibili per ridare ovviamente dignità alla politica e fiducia ai cittadini. Noi siamo l’unico partito che non è coinvolto in casi di corruzione da Nord a Sud. Una ragione c’è. Abbiamo regole stringenti che tutti quanti dovrebbero rispettare per scacciare via il marcio dalla politica. Non può essere la soluzione invece attaccare la magistratura, che fa legittimamente il suo dovere e le sue inchieste».
E a questo punto lancia la candidatura dell’ex direttore del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, capolista pentastellato. «Antoci ci darà un valore aggiunto. Il protocollo Antoci è stato indicato dalla commissione europea come una pratica virtuosa che tutti gli Stati membri dovrebbero applicare per contrastare le frodi anche per quanto riguarda i fondi europei». Poi parla anche dei quasi alleati del Partito democratico: «Siamo sempre in dialogo con il Pd. Siamo consapevoli che l’alternativa di governo passa sempre da un programma coeso, forte e credibile da parte delle forze progressiste, ovviamente nell’auspicio che ci sia rispetto reciproco e pari dignità anche da parte del Pd nei nostri confronti».
L’ultimo passaggio lo fa sul tema delle guerre in corso in Medio oriente e in Ucraina, contestando l’operato del governo Meloni, reo a suo dire di essere «pavido e vigliacco» nel non volere prendere una posizione nel conflitto tra Israele e Palestina e men che meno di volere riconoscere uno stato Palestinese e di fare più o meno lo stesso in Ucraina. «I nostri governanti ci vogliono prendere in giro – conclude – La realtà dei fatti è che passo dopo passo ci stanno portando sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. E la cosa è evidente soltanto che anche noi abbiamo un governo pavido, abbiamo un ministro, Crosetto, e una premier, Meloni, che seguono queste indicazioni passivamente e si limitano a dire che occorre prudenza».