C'è in atto uno scontro tra le diverse anime del Movimento 5 stelle isolano. Al centro delle polemiche le candidature alle prossime elezioni europee di maggio, tra chi parla di manuale Cencelli e chi fa notare come i nomi di alcuni papabili vadano contro le linee guida del leader Beppe Grillo. Riprendiamo l'articolo del quotidiano palermitano online LinkSicilia
Europee, bagarre nel M5s siciliano Tra opposte fazioni e impresentabili
Si è concluso il secondo turno per la scelta online dei nomi da mandare alle prossime elezioni per Bruxelles e nel Movimento 5 Stelle siciliano è scoppiata la bagarre. Accuse di spartizione di candidati infiammano la polemica interna.
Da quanto si apprende emergono cordate da Prima Repubblica e favoritismi degni della peggiore interpretazione del tanto vantato e sbandierato moderno modo di interpretare la democrazia nel movimento. Succede di tutto e di più nel Movimento 5 Stelle che, affacciatosi per la prima volta alla competizione elettorale per esprimere i propri attivisti al Parlamento europeo, è imploso deflagrando su se stesso.
Almeno questo si registra da quanto sta accadendo nel collegio Sicilia/Sardegna. Protagonisti, manco a farlo apposta, lesercito di attivisti parlamentari siciliani a Palermo e a Roma che litigano nel peggiore dei modi, al punto di rispolverare il vecchio manuale Cencelli, per affermare questo o quel candidato.
Ma non avevamo letto da qualche parte che principio assoluto per il fondatore del Movimento Beppe Grillo fosse quello che per aspirare ad un posto tra i candidabili in qualsiasi competizione elettorale linteressato attivista doveva dimostrare di non aver, nellultimo quinquennio, alcuna esperienza politica precedente?
Qualche giorno fa avevamo raccolto la protesta di molti cittadini scontenti ed amareggiati dopo aver appreso dei tanti nomi che circolano in questi giorni come papabili per un posto allEuroparlamento. Dalle colonne di questo giornale avevamo lanciato unindiscrezione che riportiamo:
Sarebbero diversi gli attivisti, secondo le indiscrezioni, pronti a candidarsi pur avendo un trascorso nel Partito Democratico ed in altri partiti.
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