Alle spalle dell'ex democristiano, uomo di Bruno Tabacci, scalpitano le nuove linee del contenitore nato dall'alleanza fra radical, centristi e liberal di varia specie. Benedetto Della Vedova lancerà anche i primi nomi per le elezioni di maggio
+Europa diventa un partito e (ri)sbarca a Catania Puzzolo corre per le Europee, Attaguile indebolito
Domani saliranno a 24 i gruppi territoriali di +Europa grazie a uno dei, finora rari, innesti di forze dal Mezzogiorno. La forza politica anti-sovranista per definizione (ri)sbarca a Catania con l’idea di darsi nuovo slancio e la benedizione del coordinatore nazionale Benedetto Della Vedova. La notizia nella notizia, poi, guarda alle elezioni europee del prossimo maggio: c’è già un abbozzo di lista. Fra i candidati ci saranno comunque neofiti e nomi poco o per nulla presenti nelle cronache politiche. Che tuttavia servono a dar corpo alla svolta da semplice cartello elettorale, creato prima delle Politiche del 4 marzo, a partito politico con tutti i crismi.
Ecco che allora, sulla scena etnea, la guida delle operazioni non è più affare del solo
Francesco Attaguile. Settantatré anni, sindaco di Catania al tempo del Pentapartito e dell’elezioni indiretta, era stato l’ex democristiano di Grammichele a intestarsi il difficile approccio dell’alleanza fra centristi, radicali e liberal-democratici all’Isola del boom del Movimento 5 stelle e del centrodestra non ancora cannibalizzato dalla Lega. Era toccato al cugino di un altro veterano, il leghista Angelo, perché +Europa nasce anche da quello strano patto romano fra Emma Bonino e Bruno Tabacci. Il leader del Centro democratico, offrendo il suo simbolo ai radicali, aveva salvato in extremis la lista europeista e il suo accordo con Matteo Renzi. Portandosi dietro anche Attaguile, capolista alla Camera e duraturo riferimento etneo di Tabacci. Molto più, peraltro, dell’ex vicesindaco Marco Consoli, autore di una fugace parentesi tra i tabacciani.
C’è chi però scalpita alle spalle dell’anima centrista di +Europa in città.
È il gruppo che si ritroverà domani all’Open per designare come coordinatrice Virginia Puzzolo. Una carriera lunga un quindicennio a Bruxelles, in Commissione europea, e la Sicilia, terra natia, vista solo per le vacanze estive. Ma davanti alla «minaccia anti europeista» così forte in Italia, spiega lei stessa a MeridioNews, è venuta fuori la pazza idea del ritorno in patria per una scommessa politica, appunto una candidatura alle Europee. «Al Sud ci vorrà uno sforzo maggiore per farsi conoscere – ammette Puzzolo – ma la base storica di +Europa si sta allargando e sono convinta che lanciare una nuova voce nel territorio regionale sia possibile». Quando parla di allargamento, l’aspirante eurodeputata guarda ad esempio ai liberal dell’associazione Movimenta. A genesi sempre radical-boniniana, ma margini di crescita capaci di reclutare, sull’Isola, illustri non-allineati come Andrea Bartoli, il notaio fondatore della Farm cultural park di Favara. Più di recente, inoltre, ha partecipato con entusiasmo ai tour siciliani di Movimenta l’ex candidato sindaco etneo, docente di Economia, Maurizio Caserta.
Di promettente dinamismo, allora, non è vietato parlare: «La motivazione – aggiunge Puzzolo – arriva anche dalla risposta, anzi dalla non-risposta, del centrosinistra alla situazione attuale». Nuove destre e populismo, secondo chi crede dall’Europa unita non si può tornare indietro, sono figlie della crisi del 2008 e si battono con scelte radicali: «Ho il mio lavoro, vivo a Bruxelles, e all’Italia potrei non pensarci se non fossi inquieta per come vanno le cose. Vogliamo puntare sul messaggio europeista, la sostenibilità ambientale e il turismo di qualità». E fissandosi obiettivi che, a prima vista, parrebbero un tantino fuori portata: «Centomila preferenze non sono un traguardo irrealizzabile». Per la cronaca il solo forzista Salvo Pogliese, nel 2014, ne prese oltre 61mila. Prima ancora, però, servirà che +Europa superi lo sbarramento del 4 per cento.