Sfuma per le etnee il sogno di tornare a conquistare il più importante trofeo continentale: la semifinale è stregata, con le russe del Kinef Kirishi brave a gestire il minimo vantaggio fino alla fine. Primi due quarti in equilibrio, poi Kirishi allunga e non viene più ripreso
Eurolega, semifinale amara per l’Orizzonte Catania Kirishi vince 13-14, domani finalina con Budapest
Tania Di Mario, vice allenatrice dell’Orizzonte, a fine partita è laconica: «Abbiamo preparato il match nella maniera giusta e, nel corso dei primi due quarti abbiamo fatto tutto bene. Poi ci siamo un po’ perse per strada: ogni incontro comunque è fondamentale – prosegue l’ex pallanotista azzurra – noi siamo venute qui per portarci dietro un’esperienza importante. Lotteremo per conquistare la medaglia di bronzo». Amarezza dunque, ma anche consapevolezza che sconfitte del genere possono apportare il giusto grado di esperienza a una squadra che dopo qualche anno di assenza si affaccia a una final four di Eurolega: l’Orizzonte Catania cede di misura alle russe del Kinef Kirishi con il punteggio complessivo di 13-14, in un incontro equilibrato in cui la maggior precisione al tiro delle padrone di casa (61 per cento contro il 50 delle ospiti) rende bene l’idea delle tante occasioni sprecate da capitan Garibotti e compagne per dare un verso differente alla gara.
Domani, alle ore 12:30, andrà in scena la finale per il terzo posto contro l’Uvse Budapest, con le ungheresi sconfitte nell’altra semifinale dalle spagnole dell’Astrapool Sabadell. In una grande cornice di pubblico, il primo tempo scorre via in una situazione di equilibrio: catanesi avanti grazie a un penalty siglato da Bianconi, col pareggio del Kirishi che giunge a poco più di 4′ dalla fine grazie a una conclusione di Simanovich. Meno di un minuto e le russe vanno in vantaggio con Prokofieva, autrice di un pregevole pallonetto su Johnson: la difesa etnea, in quest’occasione, si è fatta infilzare. Immediata la reazione dell’Ekipe, con Van der Sloot che sigla il primo dei suoi 6 gol serali con una gran conclusione dalla distanza. A 2′ e 19” dalla fine arriva anche il sorpasso, col suggerimento di Garibotti per Bianconi che da sinistra batte il portiere russo: il 3-3 è siglato da Krimer, brava a bruciare la Garibotti e a battere Johnson.
Equilibrio che regna sovrano anche nel secondo quarto, durante il quale l’Orizzonte va per tre volte in vantaggio, per essere però puntualmente raggiunta dal Kirishi. Alle reti di Van der Sloot, Marletta e ancora Van der Sloot rispondono infatti Soboleva, Krimer e Ryzhkova, con le russe che riescono sempre a sfruttare alla perfezione le azioni in superiorità numerica: durante una di queste, con Marletta a bordo vasca, la Krimer sigla il punto del 6-7 a 15” dalla fine del tempo. Il time out chiamato da Martina Miceli per organizzare al meglio l’ultima azione non sortisce effetto: russe avanti di una lunghezza a metà gara. La terza frazione vede l’allungo del Kirishi: un solco non profondo, ma che le catanesi non riescono mai a colmare. Aiello, Bianconi e ancora Van der Sloot rispondono ai gol di Ryzhkova, Zubkova e Simanovich, ma ad essere decisive saranno le marcature di Ryzkova a 1′ e 34” dalla fine e a 18 secondi dalla sirena di Krimer, brava a divincolarsi della marcatura avversaria e a battere sotto misura Johnson per il temporaneo 9-12.
Il meno tre impone un grande ultimo quarto di gara all’Orizzonte che, però, sembra sprofondare quando Ryzhkova sigla il punto del 9-13. La rimonta si fa sempre più difficile, ma è in questo momento che l’Orizzonte tira fuori energie impensabili, mettendo alla frusta le russe: Aiello suona la carica a 6′ e 33” dalla fine, mentre nel giro di 30” Palmieri e Van der Sloot riportano l’Ekipe a stretto contatto con le russe. Sul 12-13, però, ancora Krimer sfrutta la superiorità numerica per battere la Johnson e dare un rassicurante + 2 al Kinef Kirishi. La sesta rete di Van der Sloot, arrivata a 30” dalla fine, è purtroppo inutile: le russe finiscono la gara gestendo il possesso palla e – fra il tripudio generale – escono vincitrici da una combattutissima semifinale. Non tutto è perduto, però: domani alle 12:30 la sfida a Budapest può dare un bronzo di prestigio a un Orizzonte che, dopo anni di ricostruzione, sta finalmente tornando ai livelli che gli spettano.