Eurodisney parla siciliano

Centinaia di ragazzi, studenti e laureati, hanno invaso le palestre del CUS lo scorso mercoledì, 8 Ottobre, per partecipare ai casting per il Disney Resort di Parigi come aspiranti Minnie e Topolino. Ci racconta come è andata Gianfranco Badami, coordinatore per la Sicilia dell’Eures, la rete europea per l’impiego.

Perché ci sono state due diverse selezioni per Eurodisney, una a Palermo e l’altra a Catania?
La prima selezione, quella di Palermo, tenutasi nei giorni 1, 2 e 3 di ottobre, ha riguardato il reclutamento del personale addetto al parco. La seconda, a Catania, per formare l’organico che lavorerà presso il dipartimento dello spettacolo. Si tratta di due circoscrizioni diverse che fanno capo alla “Disney Resort” di Parigi, la più grande multinazionale del divertimento, ma anche una grande impresa, con al suo interno dodicimila dipendenti .
 
Si sono presentati in molti?
Per quanto riguarda il dipartimento dello spettacolo le candidature sono state seicento, trecento dei quali sono stati convocati per il curriculum che hanno presentato, a Catania sono arrivati gli altri, selezionati per il personale che dovrà lavorare nelle parate che ogni giorno si fanno all’interno del parco. Sulla base di questi numeri devo dire che il servizio pubblico della Regione siciliana e dell’assessorato al lavoro hanno vinto una scommessa perché sono riusciti a fare un buon reclutamento da ente pubblico.
 
Quanti hanno passato le selezioni?
Abbiamo fatto già centosessantaquattro contratti di lavoro nei tre giorni di Palermo per il personale del parco. Qui a Catania un grande numero di ragazzi ha dimostrato di possedere dei buoni requisiti.
 
I ragazzi scelti per questo progetto lavorativo hanno la possibilità di ottenere un contratto a tempo indeterminato o staranno ad Eurodisney solo per un anno?
I contratti che offre Eurodisney sono a tutti gli effetti dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, quindi chi volesse rimanere può rimanere. Dai nostri dati soltanto il 10% di coloro che vanno a lavorare per Walt Disney decide di rimanere. Il restante 90% ritorna acquisendo una buona competenza linguistica ed una ottima capacità di introduzione nel mercato del lavoro.

A chi oggi firmerà il contratto per Eurodisney sarà data l’opportunità di avere un alloggio all’interno della struttura?
Certo. Con un contributo di circa 200 euro detratti dallo stipendio di ognuno di loro (retribuzione mensile che va dai 1300 ai 1500 euro a seconda della mansione ricoperta) i ragazzi hanno assicurato un posto letto tra gli alloggi per i dipendenti. Si tratta di un residence molto vicino al parco, con i servizi e due letti per camera. Le stanze sono molto confortevoli, il complesso è dotato di un servizio di portineria, anche notturno, e solo i familiari possono entrare.
 
Qualche ragazzo che abbiamo sentito ci ha detto che è stato scartato per via dell’altezza. Infatti richiedevano persone con un statura non superiore ai 159 cm. Come mai in certi casi si sono richiesti questi target così singolari?
Si tratta della selezione per coloro che dovranno indossare il costume di Topolino durante le parate. Tali indumenti hanno delle misure standard imposte dalla casa madre, a Orlando, che produce ogni anno migliaia di costumi. Ecco perché a volte c’è bisogno di ragazzi non troppo alti.
 
Sulla possibilità di accedere alle audizioni per Walt Disney a Catania, la nascita e lo sviluppo del progetto risponde il Referente Eures, Massimo Floridia.

Statistiche alla mano è in grado di dirci se sono più giovani diplomati, studenti universitari o già laureati a puntare queste selezioni?

La tipologia di utenza di cui si occupa Eures è quasi dappertutto uguale. In Sicilia, in modo particolare, abbiamo a che fare con gente diplomata, laureandi e laureati, soprattutto in Lingue le Letterature straniere: ragazzi che hanno avuto la possibilità di fare l’Erasmus o che comunque amano viaggiare e conoscere nuove culture e nuove lingue.

Come è nata la collaborazione tra Eures e Walt Disney in ambito di offerta lavorativa per i giovani?
La sperimentazione in Sicilia è partita a metà degli anni novanta. A partire dal 2003 è stato un crescendo grazie anche al nostro modello organizzativo, che ha permesso di rinnovare nel tempo la partnership Eures – Regione Sicilia – Assessorato al lavoro. Appoggiato alle strutture pubbliche del lavoro il progetto dell’Eures è nato grazie soprattutto alla proficua collaborazione tra COF, Università degli Studi ed ERSU.
 
Da cosa è dipesa la scelta della Sicilia? I siciliani sono più preparati rispetto ai giovani inglesi?
Noi abbiamo forse i ragazzi più preparati che, partendo per fare Topolino, poi tornano con una esperienza di gran lunga superiore e un approccio al mondo del lavoro modellato sui loro coetanei europei. Imparano a scommettere sulle loro capacità, contribuendo al miglioramento del sistema economico nel nostro paese.

State lavorando ad altri progetti simili oltre la collaborazione con la Walt Disney?
Si, certamente contiamo di tessere rapporti di partnership con altri grossi enti che permettano collaborazioni ben riuscite come questa. Ad esempio l’ITF, International Teacher Fondation, per i viaggi studio all’estero di giovani in qualità di insegnanti, legata soprattutto alla associazione che raccoglie i ragazzi dell’Inpdap.


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